Montagne Russe - Speciale ATP Finals

Pagelle:prima giornata

Iniziano gli esami alle ATP Finals e arrivano anche le pagelle. Oggi: Murray da schiaffi. Del Potro dormiglione. Federer a rilento.Verdasco cavallo pazzo.Giudici di linea impeccabili. O2 Arena promossa, superficie bocciata. Enzo Cherici

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Eccoci qua. Il primo giorno di gare è finalmente arrivato e subito abbiamo avuto due match interessanti, decisi entrambi al set decisivo. Vediamo allora un pò più nel dettaglio come si sono comportati i quattro protagonisti, senza tralasciare alcune osservazioni sulla superficie e la O2 Arena nel suo complesso, con questo speciale di "Montagne Russe" che vi terrà compagnia per tutta la durata delle Atp World Tour Finals.

Murray: 6
Lo vedi giocare nei primi due set e ti verrebbe voglia di prenderlo a schiaffi: un tergicristallo! Sei lì che lo vedi sballottato da una parte all’altra del campo e ti chiedi come possa accettare, uno con le sue qualità, di subire in quel modo. Lui dice che si diverte così e che se anche non dovesse mai vincere uno Slam in vita sua, andrebbe bene lo stesso. Contento lui...Dal di fuori si ha tutt’altra impressione. E per averne conferma basta aspettare il terzo set, nel corso del quale ingrana la quarta e fa finalmente vedere quello di cui è capace. Farlo prima proprio no?
Continuiamo a ritenerlo uno dei favoriti per la vittoria finale. La superficie lenta e la formula 2/3 lo favoriscono rispetto ad altri che potrebbero magari essere più in forma di lui. Il voto è la media tra il 5 che si merita nei primi due set ed il 7 del terzo.

Del Potro: 6-
Entra in campo e per i primi 20 minuti si ha l’impressione che stia ancora festeggiando sul camion dei pompieri, per le vie di Tandil. Letargo totale. A dargli la sveglia arriva la prima palla-set a favore di Murray, che gli varrebbe l’onta dello 0-6. Ne annulla una, poi un’altra e un’altra ancora fino a sei in quattro giochi. Alla fine capitola, cedendo il primo set, ma è finalmente in partita. Per una mezzoretta buona rivediamo quasi il giocatore che due mesi prima aveva trionfato in quel di New York. Il “quasi” si spiega con l’assenza del servizio. Eh si. La bua agli addominali non gli consente di forzare la battuta al massimo e, giocoforza, tutto il suo gioco ne risente. Bravo comunque nel reagire alla mattanza iniziale. Altri (un nome a caso: Gonzalez) avrebbero alzato bandiera bianca, lui no. E per questo si merita almeno la sufficienza.

Federer: 6
L’inizio è da incubo: doppio fallo, dritto largo, palla steccata sulla luna e rovescio in back che non arriva alla rete. Break a zero e game più brutto della sua carriera. Il resto del set non è che sia molto meglio. Si salva da un 15-40 nel sesto gioco, ma finisce comunque per perdere il set 6-4. Lento, poco reattico, costantemente in affanno. Era dai tempi della sconfitta contro Fish ad Indian Wells 2008 (in piena mononucleosi) che non si vedeva un Federer tanto brutto. Fortunatamente per lui la differenza in valore assoluto con il suo avversario era troppo elevata perché non finisse per avere la meglio. Rimane agganciato per tutto il secondo e vede le streghe sul 5-5 e 0-30. Si salva e la partita finisce lì. Break per il 7-5 nel game successivo e passerella nel terzo. Avremmo potuto anche dargli un mezzo punto in più, ma l’immagine del Federer visto nel primo set è ancora troppo fresca per essere cancellata. Dovrà crescere parecchio se vorrà incamerare il suo quinto Masters.

Verdasco: 5 ½
Per quasi due set gioca un match perfetto. Non proprio ai livelli dell’ormai leggendaria semifinale dell’Australian Open contro Nadal, perché l’avversario qui gli da una grossa mano, ma senza dubbio si tratta d’un Verdasco doc. A dispetto del suo pessimo record contro Federer sembra convinto di potercela fare. Piedi rapidi, dritto chirurgico, ma alcuni passanti di rovescio di bellezza addirittura abbacinante. In dieci turni di servizio non concede al celebrato avversario manco mezza palla break. Poi, di colpo, il patatrac. Serve per restare nel set sul 5-6 nel secondo e gioca un game incomprensibile. Addirittura su un lob di Federer tenta di giocare uno smash che per poco non si gioca sui piedi. Peccato, perché fino a quel momento Nando era da 7 ½. Poi è letteralmente impazzito, scomparendo dal campo e regalando letteralmente la partita a Federer. Il quale, visto che le disgrazie non arrivano mai da sole, nel frattempo era anche cresciuto. Adesso per lui il torneo è in salita dal punto di vista psicologico. La sconfitta con Federer alla vigilia poteva anche essere messa il preventivo. Ma è il modo in cui è arrivata che non lascia presagire nulla di buono. Anche per lui, il prossimo match sarà già decisivo.

Superficie: 5
Ci risiamo. Premesso che avendo visto il match dalla TV potremmo avere un’impressione sbagliata, ma vista dalla scatola magica questo GreenSet Grand Prix sembra esageratamente lento. Colpa degli organizzatori allora? Un pochino, ma più di tutti sono responsabili proprio i giocatori – in primis i top players – che per convenienza personale hanno da tempo accettato un’omologazione delle superfici ormai troppo tendente verso il lentino andante.

O2 Arena: 9
Dalla TV sembra davvero stupenda. Ma da mercoledì saremo sul posto e sapremo essere più precisi.

 

Enzo Cherici

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