International Press Clippings

Sollevato, Gasquet può mettersi alle spalle il test fallito
- Neil Harman, Tennis Correspondent

Traduzione a cura di Roberto Paterlini - 21.12.2009

Dimensione testo Testo molto piccolo Testo piccolo Testo normale Testo grande Testo molto grande

Se ci sarà maggior balzo nel passo di Richard Gasquet quando scenderà in campo a Brisbane tra tre settimane, non sarà una grande sorpresa. "Voglio solo tornare a giocare lo sport che amo," ha detto la scorsa notte il ventiquattrenne francese, e il prossimo anno potrebbe davvero essere uno dei migliori per l'ex numero 7 del mondo. Per lo stupore di molti e la gioia di altrettanti, Gasquet è stato scagionato non solo una volta, ma due, dopo essere stato trovato colpevole di doping a Marzo, quando una traccia di cocaina venne rinvenuta nel campione di urina prelevatogli al Sony Ericcson Open, a Miami, torneo dal quale si era ritirato per problemi alla spalla. Gasquet sostenne che la droga fosse entrata nel suo sistema a causa dei ripetuti baci con una ragazza di nome Pamela, la notte prima. Due tribunali hanno accettato questa spiegazione, e classificato la faccenda come un incidente in buona fede. La Corte di Arbitraggio Sportivo (CAS), in riunione ieri a Losanna, ha confermato la decisione presa da un tribunale indipendente a Luglio, e sostenuto che Gasquet non ha commesso alcun "errore o negligenza" entro i termini stabiliti dal programma anti-doping. L'ITF, che nominò il tribunale, e l'agenzia anti-doping mondiale (WADA), si sono appellati contro la sentenza, ma sono stati sconfitti. Quanti altri atleti saranno ora tentati di usare quella che è ormai nota come "la difesa Pamela"? Non è esattamente come se il movimento Tennis non avesse fatto il suo dovere contro Gasquet, in realtà persone vicine al giocatore ne hanno lamentato la sgradevolezza del comportamento, piuttosto che accettare la spiegazione di Richard. Nell'esprimersi a favore di Gasquet, il primo tribunale aveva già di suo ridotto la squalifica da un anno a due mesi e 15 giorni. Dopo aver vinto 9 dei 17 incontri giocati a partire da Luglio, e visto la sua classifica scendere dal numero 23 al 52, Gasquet apprezza ora la possibilità di ripartire. "Sono felice di essere stato completamente scagionato dalle maggiori corti sportive," ha detto. "Apprezzo tutto il supporto che ho avuto dai fan." E anche dai giocatori. Rafael Nadal, numero 2 al mondo e arci-critico riguardo alla parte logistica della presente regolamentazione della WADA, è stato tra i primi a farsi avanti in sua difesa. "Ho parlato con lui riguardo a ciò che è avvenuto, mi ha detto di non aver preso niente, e io gli credo," ha detto Nadal. "Lo conosco da molto tempo." Anche se l'alibi di Gasquet è tra i più celebri nello sport, precisiamone la storia: nell'entrare in un ristorante a Miami, Gasquet e tre amici tra i quali Thierry Champion (suo coach al tempo), si trovarono seduti accanto a un tavolo con quattro donne, una delle quali era Francesca Antoniotti, presentatrice della tv francese. Conosciutisi, tre delle donne e i quattro uomini uscirono per dirigersi verso un Club dal nome Set. Lui chiacchierò in particolare con Pamela, e il primo tribunale sostenne di aver "accettato la prova che si baciarono almeno sette volte, ognuno dei baci della lunghezza di almeno 5 o 10 secondi." Circa alle 4,15 di mattina si diressero al Goldrush, uno strip club. Dopo 10 minuti decisero di andarsene, attendendo Pamela, la quale - dice il report - trascorse nella toilet del locale un tempo più lungo del previsto. Gasquet la baciò ancora prima di darle la buonanotte. Il giocatore si recò al torneo l'indomani per confermare il suo ritiro e a quel punto gli venne chiesto di fornire un campione di urina, nel quale fu rinvenuta benzoylecgonina, il metabolite principale della cocaina. Il CAS ha sostenuto ieri che era impossibile per il giocatore, anche nell'esercizio della massima precauzione, conoscere il rischio, baciando una donna che aveva incontrato in un ambiente totalmente non sospetto, di poter essere contaminato con la cocaina. "L'ammontare di metabolite di cocaina era così minuto da suggerire un'esposizione accidentale, se paragonato a quello di chi fa uso sociale della sostanza," ha sostenuto il CAS. "Ha inoltre reso chiaro che il giocatore non è consumatore abituale di cocaina, nemmeno in piccole quantità."

L'articolo originale (in inglese)

Cerca su Quotidiano.Net nel Web