Australian Open

Si vede che Flavia è maturata

Il salto di qualita' di Pennetta si capisce da come ha gestito i momenti difficili contro Chakvetadze. Ora deve confermare il tutto contro Wickmayer. Bene Del Potro e Murray, ingrana lentamente Nadal. Rino Tommasi

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MELBOURNE - I giornali riferivano di un caldo insopportabile da queste parti, invece sono stati vittima di un clamoroso contropiede meteorologico perchè la prima giornata dell’Australian Open è stata ostacolata dalla pioggia e da una temperatura non proprio estiva.

Per loro fortuna gli organizzatori australiani, avendo costruito il loro stadio molto dopo quelli che ospitano gli altri tornei dello slam, hanno tenuto conto delle esigenze della televisione garantendosi di poter offrire, grazie ai due campi coperti un programma abbastanza ricco.

Dal singolare femminile sono uscite le due notizie più importanti. Una riguarda l’eliminazione di Maria Sharapova che per il momento deve rimandare le sue speranze di tornare quella che nel 2004, a 17 anni aveva vinto Wimbledon o quella che nel 2008 aveva convinto Justine Henin ad abbandonare il tennis.

Maria è stata sconfitta da un’avversaria, la connazionale Maria Kirilenko che la dovrebbe battere solo sul piano estetico ma che ieri l’ha sconfitta anche sul campo. Sharapova ha ancora poco tennis, ha bisogno di tempo ma non sono sicuro che consideri il tennis la sua attività principale.

Su un piano di minore interesse generale a noi interessava verificare le nuove ambizioni di Flavia Pennetta, la miglior carta a disposizione del nostro tennis. Flavia aveva di fronte uno dei più classici esempi di campionessa mancata perché Anna Chakvetadze era arrivata al numero 5 a 19 anni ma è rapidamente scesa al numero 61, vittima di una sindrome che ha colpito altre giocatrici importanti come la Vaidisova e, forse, anche la Ivanovic.

Non è stata tuttavia una partita facile e non solo per le due interruzioni per la pioggia ma perché contro un’avversaria che giocava il suo stesso tennis Flavia ha stentato ad imporre la sua maggiore determinazione. Ha addirittura rischiato quando la Chakvetadze, vinto il secondo set ha avuto la palla per il 3 a 0 nel terzo. Una partita che in altri tempi, prima di acquisire sicurezza e morale la nostra ragazza avrebbe magari perduto e invece ha risolto con una volata di sei giochi consecutivi.

Non c’è tempo per tirare il fiato perché al secondo turno la Pennetta troverà il terzo fenomeno del tennis belga che dopo la Henin (tornata in pista per battere un’altra connazionale di minore qualità, la Flipkens) e la Clijsters, propone ora una giocatrice con meno talento ma con interessanti qualità atletiche, la Wickmayer.

Hanno passato il turno con buona sicurezza sia Roddick che Del Potro, che ha smentito le notizie che lo volevano partente dubbio. Rafa Nadal ha avuto i suoi problemi a imbrigliare all’avvio il suo avversario, un australiano nato a Varsavia, Peter Luczak che nel 2003 aveva battuto in questo torneo il nostro Furlan. In vantaggio per 5 a 3 nel primo set Luczak ha lottato per un’ora ma, perduto il primo set al tie-break, si è inevitabilmente arreso.

Le tre interruzioni per la pioggia hanno ridotto notevolmente il programma sui campi esterni e rimandato le partite di Errani, Vinci, Bolelli e Seppi.

Rino Tommasi

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