TSONGA VS FEDERER

Grande Tsonga, ora Federer

Dopo due set straordinari per emozioni ed intensità e un imprevedibile finale il francese supera Djokovic al quinto (7/6 6/7 1/6 6/3 6/1) e raggiunge la seconda semifinale in Australia dopo la finale del 2008. Da Melbourne Giacomo Fazio

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NO. 10 JO-WILFRIED Tsonga (FRA) b. NO. 3 Novak Djokovic (SRB) 7/6 6/7 1/6 6/3 6/1
Testa a testa: Tsonga 4-2
2008 Australian Open Hard (O) FR Djokovic 46 64 63 76 (2)
2008 Bangkok Hard (I) FR Tsonga 76 (4) 64
2008 AMS Parigi Hard (I) R16 Tsonga 64 16 63
2008 Tennis Masters Cup Hard (I) RR Tsonga 16 75 61
2009 Marsiglia Hard (I) SF Tsonga 64 76 (1)
2009-1000 Miami Hard (O) QF Djokovic 63 64


Tutti si aspettavano la magia in questa sfida tra Tsonga e Djokovic, replay della finale del 2008, e per tre set i due non hanno deluso le aspettative. Vince il francese al quinto set, ma sul suo successo, seppur legittimo, pesa la situazione psicofisica di Nole degli ultimi due set. Il serbo ha accusato a quanto pare un malore che non gli permetteva di respirare bene. Già nel pomeriggio aveva accusato diarrea e vomito, ma è comunque sceso in campo. Ovviamente i suoi detrattori diranno che si è trattata tutto di una finta e che non aveva niente come al solito. Ai posteri l'ardua sentenza, non sta a noi dirlo. Peccato però per la partita, che da emozionante è scivolata a insignificante, con Nole che il più delle volte sparava i colpi per cercare di farla finita al più presto possibile.
 

Questo match, dicevamo, era la riedizione della finale di due anni fa. La partita degli Australian Open 2008 è stata non solo il primo scontro diretto per i due ma anche la scena della prima finale per Tsonga e per il primo titolo del Grand Slam per Djokovic. Jo precedentemente a questa sfida aveva segnato una serie di 4 vittorie consecutive sul serbo, prima che Novak vincesse l’ultimo incontro al Master 1000 di Miami a Marzo dell’anno scorso. Non si sono mai incontrati s’una superficie diversa dal cemento.


Tsonga giungeva a questa partita con un’ora di gioco in più nelle gambe dopo il match fiume vinto al quinto con Almagro. Quello con lo spagnolo è stato il primo incontro in cinque set della sua carriera. Il serbo aveva perso lungo il suo cammino solo un set contro Chiudinelli, mentre il francese ne aveva lasciati per strada tre. Djokovic tra tutti i giocatori che erano passati ai quarti è colui che aveva la maggiore percentuale di realizzazione tra game giocati e vinti.
 

 

DJOKOVIC       TSONGA
d. Daniel Gimeno-Traver 75 63 62 2:01 1 turno 1:51 d. Sergiy Stakhovsky 63 64 64
d. Marco Chiudinelli 36 61 61 63 2:58 2 turno 1:41 d. Taylor Dent 64 63 63
d. Denis Istomin 61 61 62 1:37 3 turno 2:28 d. No. 18 Tommy Haas 64 36 61 75
d. Lukasz Kubot 61 62 75 1:55 ottavi 3:33 d. N.26 N. Almagro 63 64 46 67 97
Durata totale sul campo 8:31   9:33  

1°SET-Djokovic era stato comprensibilmente cauto in conferenza stampa parlando di Tsonga dopo aver perso quattro dei sei scontri diretti con il francese: "Beh, Jo può battere chiunque, se è in forma e se comincia a colpire bene la palla", ha detto. "Io devo metterlo solo sotto pressione". Tsonga: "Contro di lui devo essere aggressivo, molto aggressivo, e dare tutto". Ed è stato proprio così. Il francese ha attaccato ogni qualvolta che ha potuto. Variando con il back e aggredendo a rete l’avversario. Parte però subito forte Djokovic strappando la battuta al francese che ha fatto un po’ di fatica ad entrare nel match soprattutto al servizio. Infatti è riuscito a portare a casa un solo game alla battuta fino al 5-2 per Novak. Sul 5-3 il serbo è andato a servire per il match ma Jo in quel gioco ha dato il meglio di se, annullando set point e prendendo i giusti rischi in ribattuta. Il pubblico sembra nettamente schierato in favore del clone di Alì che è sempre stato un trascinatore delle folle.


Il match segue l’andamento dei servizi fino al tie-break, con uno stadio che diventa infuocato nonostante il termometro segni 15°C. Novak scappa prima sul 4-2, Jo lo riprende sul 4-4. Sul 6-5 il francese ha un primo set point che non converte sparando un dritto in corridoio. Djokovic non molla e si procura a sua volta una seconda palla per portare a casa la prima frazione. Nulla da fare, Wilfried rimedia con il servizio. Il francese chiude il tiebreak sul 10-8 con un attacco in controtempo e volèe a seguire su una seconda di Novak e con una stop-volley vincente nello scambio successivo. Il pubblico è in visibilio.


2°SET- Henry Leconte che aveva commentato lunedì il match di Tsonga con Almegro per Channel 7 aveva definito unica ogni cosa che fa in campo il francese: “Jo è idolo degli stadi e non solo in patria. Sa trascinare la gente come nessun altro sul circuito. Fa vivere passioni e vive di passioni”. In effetti quello che è riuscito a fare nel tie-break il ragazzo nato a Le Mans ha dell’incredibile.


Il secondo segue la falsariga del primo set con Novak che sul 2-2 strappa nuovamente il servizio al suo avversario. Allunga sul 4-2 ma si fa di nuovo riprendere dal suo avversario. Sembra che il serbo oggi non riesca a mantenere la concentrazione. Probabilmente infastidito dal pubblico che accoglie con un’ovazione ogni punto del ragazzo di origine congolese.


Con un parziale di tre giochi a zero, Jo si porta avanti 5-4. Ancora un altro tie-break a decidere il parziale. Subito 3-0 per Djokovic ma Tsonga recupera e si porta sul 3-3. Il serbo è infuriato e se la prende con il suo angolo dove rimane impassibile Todd Martin. Ora si lotta punto a punto. Più spinge uno, più tira forte l’altro. Diventa una battaglia di nervi. Si gioca quasi sempre sull’uno/due ed essendoci in campo il sosia di Cassius Clay non può essere una coincidenza. Ancora spettacolo nel tredicesimo gioco: su una palla corta di Jo, Nole recupera in spaccata e chiude in cross. Sei a cinque in suo favore e set point. Grazie ad un errore del francese. Il serbo chiude finalmente un altro tribolato set. Papà Djokovic & Co tirano un sospiro di sollievo.


3° SET- Forget ha definito Tsonga un combattente. Certo non si può dire che non lo sia. Il francese poteva trovarsi indietro di due set e invece ha saputo rimanere attaccato al punteggio. Il problema è però che Jo non ha mezze misure o da tutto o non da nulla. Pieno di talento ma spesso troppo precipitoso nelle conclusioni. Nole si trova in venti minuti avanti 4-1. Sul proprio servizio Jo salva due pericolosissime palle break ma sulla terza affossa un comodo dritto a rete. Il set è ormai compromesso. Sventolano le bandiere dei molti serbi venuti a sostenere il proprio idolo. Con un perentorio 6/1 si va al quarto.


4° SET- Se qualcuno pensava che la partita sarebbe stata in discesa per Nole si è sbagliato di grosso. Tsonga non cede di un millimetro, anzi è il serbo a consegnare al secondo gioco la battuta. Sul 2-0 Novak chiede il medical time-out sotto una pioggia di fischi del pubblico della Rod Laver Arena. Come ha scritto Todd Woodbridge su Heraldsun: “Novak ha bisogno di riscattarsi agli occhi degli australiani, perché nonostante abbia vinto qui nel 2008, non hanno digerito il suo ritiro lo scorso anno con Andy Roddick”. “Ha dimostrato”, continua Todd, “di non essere sufficientemente forte mentalmente per competere con i più forti”.


Si rientra in campo con il francese al servizio che non si fa distrarre dall’interruzione e allunga sul 3-0. Passaggio a vuoto prolungato per Novak che ora neanche prova più ad inseguire la palla. Sembra pallido in volto ed incapace di reagire. Sul 5-0 Djokovic fa di tutto per mantenere il suo turno alla battuta per partire probabilmente per primo al servizio nella quinta e ultima frazione. Jo però si fa prendere dall’emozione e con un game caratterizzato dagli errori rilancia Nole nel set. Solo una breve parentesi però, perché sul 5-3 Tsonga finalmente chiude la quarta partita. Curioso andamento del punteggio, dopo due set serratissimi prima un parziale di 6/1 poi un 6/3 che poteva essere anche più netto.


5° SET- Palla break in apertura per il francese, convertita grazie ad un dritto affossato a rete dal serbo. Sul 2-0 Novak finalmente riesce a mantenere il servizio ed assottiglia lo svantaggio nel set. Non è finita questa partita, Djokovic si batte ancora il pugno sul petto dopo uno straordinario rovescio vincente in ribattuta. Almeno così era sembrato sullo 0-30 2-1 servizio Tsonga. In realtà Nole cede di schianto gli ultimi 4 giochi e manda il francese in semifinale contro Roger Federer. Svizzero che aveva dichiarato di non conoscere bene il ragazzo di Le Mans avendoci giocato solo due volte. Barbadillo a fine match ha dichiarato che il serbo ha avuto problemi allo stomaco negli spogliatoi. Situazione che si manifestava palese dal colorito pallido del viso di Djokovic.


Tsonga raggiunge le semifinali per la prima volta da quando arrivò secondo nel 2008. L'anno scorso perse nei quarti di finale per mano di Fernando Verdasco 76 36 63 62.


Tsonga è uno degli 8 uomini negli ultimi 12 anni ad aver raggiunto la prima e unica finale di un Grand Slam fino ad oggi presso l'Australian Open. Generalmente la tendenza impone che gli uomini tendono a vincere il loro primo titolo del Grande Slam al Roland Garros: 21 giocatori hanno infatti vinto Il loro primo titolo al French Open, 11 all'Open degli Stati Uniti, 10 presso l'Australian Open e 9 Wimbledon.


Gael Monfils è stato l’ultimo francese a raggiungere una semifinale di Slam al Roland Garros 2008.
 

Tsonga, Arnaud Clement e Sebastien Grosjean sono gli unici 3 francesi ad aver raggiunto la semifinale degli Australian Open nel corso degli ultimi 10 anni. C'è stato solo un campione di Francia nella storia dei Campionati australiani, Jean Borotra nel 1928.


Michael Gleeson scriveva sulle pagine di The Age che per Jo era arrivato il momento. Il momento per fare quel salto di qualità che tutti attendono o comunque di riconfermarsi ad altro livello. Ecco Tsonga finalmente ci è riuscito. Ha dato una grande dimostrazione vincendo la sua seconda partita consecutiva al quinto set della sua carriera. Ora lo scoglio più duro.
 

Giacomo Fazio

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