Ivanovic assume Heinz Gunthardt

Ana Ivanovic non molla, e per tentare una risalita ha assunto un nuovo allenatore. Si tratta dello svizzero Heinz Gunthardt, che ha aiutato una certa Steffi Graf a conquistare ben 12 dei 22 Slam della campionessa tedesca, e per un breve periodo ha allenato anche Jelena Dokic.

Ana dunque ci riprova. Proprio un anno fa, di questi tempi, la serba aveva assunto Craig Kardon come coach full time, per tentare di recuperare una situazione che stava precipitando. I risultati però non sono arrivati e il povero Kardon è stato licenziato alla vigilia di Wimbledon. Ana era ritornata all'ovile, ovvero al team Adidas e a Sven Groeneveld, il coach part time (o advisor, come piace tanto a loro) che l'aveva portata sul tetto della Wta e sul trono del Roland Garros. Niente cambia, nessun segnale di ripresa, il gioco della Ivanovic si sfalda e lei crolla in classifica.
Nel frattempo si interrompe anche la collaborazione con Scott Byrnes, il preparatore atletico australiano che l'aveva trasformata da paffuta ragazzotta ad un'atleta, la cui mobilità era migliorata notevolmente e, guarda caso, è regredita da quando il rapporto con Byrnes si è interrotto.
Le sconfitte, la frustrazione, gli isterismi e le delusioni patite sul campo avrebbero scoraggiato chiunque, ma non una ragazza che arriva dai Balcani, gente testarda e dal carattere forte. La Ivanovic infatti persevera, e, tra una copertina e l'altra, cerca invano di riattaccare i cocci del suo tennis.

Questa volta la scelta è ricaduta su Heinz Gunthardt, con cui la serba lavorerà a tempo pieno. La prima uscita non ufficiale di Gunthardt nel box della Ivanovic sarà il primo marzo, durante l'esibizione organizzata da Billie Jean King a New York. La serba sostituisce l'infortunata Serena Williams, con lei al Madison Square Garden si esibiranno Venus Williams, Svetlana Kuznetsova e Kim Clijsters.

Questo nuovo rapporto di collaborazione la porterà ad interrompere, almeno temporaneamente, il rapporto con il carrozzone Adidas, dove tutti lavorano con tutti e non ci si raccapezza. La Ivanovic degli ultimi tempi aveva dimostrato di avere tanta confusione in testa, ora forse avrà ben chiara la situazione del suo team, chi fa l'allenatore, chi lo sparring partner e chi il preparatore fisico, che è già qualcosa.
C'è solo una soluzione a tutti i problemi di Ana: far finta che questi due anni non ci siano mai stati, ricostruire da zero partendo da quelle che erano i punti cardine del suo gioco, servizio e dritto.
Certo, una ex n°1 del mondo con un coach di questo calibro è una buona base di partenza, ma la situazione appare disperata. L'allenatore conta, ma in campo ci va la giocatrice, e se lei per prima non ha fiducia il sé stessa, difficile che torni a vincere.

Qualche dato per illustrare meglio la situazione disperata della Ivanovic:
- l'ultimo torneo vinto risale a Linz nell'ottobre 2008;
- l'ultima finale raggiunta è quella di Indian Wells 2009:
- dopo la vittoria del Roland Garros nel 2008 negli slam ha collezionato 1 quarto turno (Wimbledon 2009), 2 terzi turni (Australian Open 2009 e Us Open 2009), 2 secondi turni (Us Open 2008 e Australian Open 2010), 1 primo turno (Us Open 2009), prima sconfitta in carriera all'esordio di un torneo dello slam;
- il bilancio tra vittorie sconfitte post Roland Garros 2008 totale è di 39 vittorie e 27 sconfitte. Bilancio stagionale 4-4, bilancio del 2009 è 25-14 con tre vittorie in Fed Cuo, e 10-9 nel 2008 post Roland Garros;
- ora è n°26 delle classifiche, non usciva dalle top 20 dal 2005.

E' un bene che la Ivanovic dimostri di crederci ancora, che non rinunci, l'importante è che abbia ben chiara la situazione: non basta assumere il coach di Steffi Graf per diventare e vincere quanto lei.

Elisa Piva