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ATP Dubai

Nole raggiunge Youzhny in finale

Negli Emirati, un brutto Djokovic fatica, ma supera Baghdatis in tre set (67 63 64) e quasi tre ore di gioco. Domani in finale affronterà il russo, che nella prima semifinale ha battuto Jurgen Melzer. Mauro Cappiello

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Sarà tra Novak Djokovic e Mikhail Youzhny la finale del torneo ATP 500 di Dubai. Nella semifinale di oggi, il serbo ha avuto la meglio su Marcos Baghdatis al termine di un match lunghissimo e davvero brutto a causa dei molti errori del numero 2 mondiale e dell’incapacità da parte del cipriota di sfruttare le tante occasioni che l’avversario gli ha concesso. Nella prima semifinale, invece, Youzhny aveva superato Jurgen Melzer, centrando così la sua quinta finale negli ultimi otto tornei disputati, la seconda a Dubai, dopo quella persa contro Roger Federer nel 2007. Sarà la settima sfida tra i due: l’ultima è stata vinta da Youzhny due settimane fa in semifinale a Rotterdam e ora il conto degli head-to-head è fermo sul 3-3.

Djokovic sembra aver preso l’abitudine di concedere agli avversari un set di vantaggio per poi bruciarli alla distanza. Anche oggi, come negli ottavi contro Troicki e nei quarti contro Ljubicic, si è trascinato per un set e mezzo, incapace di trovare la giusta continuità nei colpi e l’efficacia nel servizio. Una volta vinto il secondo set, si è invece sbloccato, almeno parzialmente, ed è riuscito a portare a casa una partita che non avrebbe sicuramente vinto, se solo Baghdatis avesse avuto un po’ di coraggio e di cinismo in più sulle opportunità avute soprattutto nel secondo set.

Annullate tre palle break nei primi due turni di battuta, Djokovic è il primo ad avere l’opportunità di allungare nel primo set. Ma, due volte in vantaggio di un break, cede sempre la battuta, una volta con un doppio fallo, un’altra addirittura a zero, con uno smash tirato malamente in rete.

Dopo essersi salvato dal 15-30 sul 5-6, Djokovic riesce a raggiungere il tie-break. C’è equilibrio fino al 2-2, quando un altro grave doppio fallo di Djokovic dà il via a una serie di cinque punti consecutivi di Baghdatis, che consegna al cipriota il primo set.

Ancora problemi al servizio per il serbo nel secondo set. In tutto il parziale, il campione uscente concede ben 11 palle break (salvandone 10), recupera un turno di battuta perso e fa lui il break sul 4-3. Quando va a servire per il secondo parziale, tiene il servizio senza concedere palle break per la prima volta nel secondo set.

A questo punto la partita prende chiaramente la direzione del serbo che alla quarta opportunità strappa il servizio a Baghdatis nel terzo game del set decisivo. È quanto basta perché un Djokovic finalmente più sicuro riesca ad approdare in finale, dopo quasi tre ore di gioco.

Ma servirà di più per battere domani un Mikhail Youzhny che continua a dare forti segnali di ripresa, proseguendo alla grande, sulla scia di uno splendido finale di 2009, la sua risalita verso la top-10 mondiale.

Oggi, nella prima semifinale, Youzhny ha vinto una partita molto difficile e condizionata fortemente dal caldo contro l’austriaco Jurgen Melzer, anche lui protagonista di un buon avvio di stagione, in cui ha raggiunto la semifinale a Zagabria.

Match inedito sul veloce: i cinque precedenti sono tutti avvenuti sulla terra battuta con Melzer che ha vinto i primi due e Youzhny gli ultimi tre.

L’austriaco, unico uomo ancora in tabellone a non aver perso un set fin qui, cerca di fare la partita, attaccando spesso con il dritto mancino lungolinea sul dritto dell’avversario. Youzhny è, invece, sornione e sembra soffrire più dell’avversario i 35 gradi di Dubai che lo avevano messo già a dura prova nella partita di ieri vinta in due set con Tipsarevic. Sul 5-4 Melzer, al quinto game ai vantaggi del match (il terzo sul servizio Youzhny), arriva un set point per l’austriaco dopo un rovescio lungolinea mandato svogliatamente in corridoio dal russo. Al termine di uno scambio prolungato, però, il tennista allenato da Joakim Nystrom fallisce l’occasione, spedendo il dritto in rete.

Youzhny si arrampica sul 5-5 e, nel game successivo, è lui a crearsi la chance, andando 0-40 sul servizio di Melzer. Il moscovita strappa il break alla terza opportunità, con un bel lob di dritto, e chiude il primo set 7-5 dopo un’ora e 9 minuti, tenendo a zero il servizio.

È ancora Melzer a doversi difendere all’inizio del secondo set: si salva una volta da 15-30 e sul 2-2 annulla una palla break con un servizio vincente. Anche lui dà segni di stanchezza fisica e al cambio di campo si fa portare una busta di ghiaccio da usare come sollievo contro il caldo.

Sul 3-2 ha una palla break, che non riesce a sfruttare, ma può recriminare soprattutto su uno smash sbagliato a campo aperto che lo avrebbe portato sul 15-40. Sul 4-4, un Melzer poco lucido si fa rimontare da 30-0 fino al 30-40, complici due scelte tattiche discutibili con cui aveva cercato di accorciare gli scambi. Tuttavia, annulla bene la palla break che, se convertita, avrebbe mandato Youzhny a servire per il match e tiene il servizio. Sul 6-5 Melzer, invece, è Youzhny a salvarsi da 0-30 e i due giocatori arrivano stremati al tie-break.

Qui Youzhny fa il mini-break decisivo sul 2-2 e chiude con un servizio vincente per 7 punti a 4 in due ore e 13 minuti. Per Melzer svanisce quindi il sogno di succedere a Thomas Muster e diventare il secondo austriaco vincitore a Dubai. Youzhny affronterà in finale il vincente della sfida tra Marcos Baghdatis e il campione uscente Novak Djokovic, in programma questo pomeriggio a partire dalle 16.

Risultati:
(7) M. Youzhny (RUS) bt. J. Melzer (AUT) 75 76(4)
[2] N. Djokovic (SRB) bt. M. Baghdatis (CYP) 67(2) 63 64

Mauro Cappiello

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