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Coppa Davis

Seppi a casa arriva Volandri

Alla fine prevale il buonsenso.Barazzutti manda a casa Seppi. Ma c'era bisogno di farlo andare fino in Puglia? Altra scandalosa decisione FIT: rifiuta l'accredito per la Davis a un collaboratore di Ubitennis già accreditato in passato.  Scanagatta

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La squadra azzurra di Coppa Davis si è radunata ieri sera a Castellaneta Marina in vista della sfida tra Italia e Bielorussia, valida per il primo turno del Gruppo I zona Europa-Africa, in programma da venerdì a domenica. Dopo un incontro serale con Andreas Seppi, il capitano Corrado Barazzutti ha deciso di fare a meno del giocatore convocando al suo posto Filippo Volandri, che affiancherà Simone Bolelli, Fabio Fognini e Potito Starace.

“A Castellaneta ho preso atto della situazione di malessere di Seppi in un incontro a quattr’occhi con il giocatore, che mi ha confermato quanto già evidenziato nelle interviste dei giorni scorsi - ha detto Barazzutti - Preso atto di ciò e dell’inutilità di tutti i miei tentativi di recuperare la situazione per questo incontro, ho ritenuto Seppi non idoneo a far parte della squadra di Coppa Davis”.

Il commento

di Ubaldo Scanagatta

Evviva, evviva Corrado Barazzutti ha finalmente preso atto dell’inutilità dei suoi tentativi. E convocato Filippo Volandri, che immagino (voglio sperare) fosse stato messo in preallarme a tempo debito. Magari era nascosto nei Gargano! Scherzo… Pensate un po’ se nel frattempo Filippo si fosse recato in Sud America per preparare i suoi tornei prediletti sul “rosso”!

Era chiaro a tutti, e mi pare d’averlo scritto in modo inequivocabile, che la convocazione di Seppi da parte di Barazzutti _ alla luce di quel che Andreas aveva esplicitato nel suo comunicato _ era un “Obbedisco!” del capitano al diktat di Binaghi, ma non aveva alcun senso. Non voglio qui ripetere concetti già espressi pochi giorni fa, sono ancora in pagina e semmai uscissero qui c’è il link che vi consente di leggerli.

A che cosa sia servito questo tiramolla se non a finire sui giornali con risultati non particolarmente apprezzati dall’opinione pubblica sul modo binaghiano di gestire questa vicenda, non si capisce bene. Almeno non lo capisco io.

Si è voluto affermare e ribadire il principio che alla convocazione si deve comunque rispondere per non essere squalificati, anche se uno _ a torto o a ragione (e sottolineo, attenzione: a torto o a ragione!) _ non se la sente?

E vabbè…ma a che pro, scusate? Se tanto poi, inevitabilmente (o c’era qualcuno che dubitava il contrario?) il capitano deve prendere atto della volontà del giocatore di non voler scender in campo che senso ha? Lippi dovrebbe convocare comunque il milanista Nesta che ha deciso di non andare in Sud Africa _ leggete i giornali di ieri e oggi _ magari farlo arrivare fin là, e poi chiamare al volo qualcuno che all’ultimo tuffo prenda il suo posto?

Mi direte che Castellaneta Marina non è il Sud Africa…ma non è nemmeno Coverciano! Proprio ieri nel pianificare la mia trasferta ho potuto rendermi conto che se uno ci vuole andare in aereo più macchina da Firenze o va in treno e ci vogliono 9 ore e 4 cambi di treno, o in aereo con due scali a Roma e Bari più auto a nolo…non proprio comodissimo, si arriva prima a New York!.

Reduce da Dubai Seppi ha dovuto andare a Castellaneta, sennò ci sarebbero andati di mezzo i due suoi circoli (quello per il quale è tesserato, il TC Capri, e quello nel quale si allena quando può e non lo fanno girare inutilmente a vuoto, il TC Caldaro), il suo coach Massimo Sartori e i suoi allievi, inclusa la figlia Giulia che a 12 anni, fra le protagoniste dell’ultima Lambertenghi, potrebbe in un prossimo futuro essere convocata dalla Fit. E non ricordo più chi altro.

Evidentemente i colloqui telefonici non bastavano, un più comodo incontro a Roma nemmeno, bisognava che l’incontro a quattr’occhi preteso da Barazzutti (o dovrei dire da Binaghi che tira le fila?) e dall’esito più scontato si svolgesse a Castellaneta Marina. Valli a capire.

Meno male, almeno, che la (faticosa) decisione finale è stata caratterizzata dal buon senso. L’avrà ispirata lo stesso Binaghi? L’avrà pensata di suo Barazzutti? Francamente non so. Poco importa e comunque magari ne sapremo di più _ forse e semmai se davvero interessasse a qualcuno _ nei prossimi giorni.

Seppi ha potuto almeno evitare di doversi allenarsi sulla terra rossa nel bel mezzo della stagione sul “veloce”, confondendosi viepiù le idee in un periodo comunque non particolarmente brillante per lui, e meno male che, fino a quando fra Atp e ITF la guerra da fredda e sotterranea non si farà aperta _come la volontà di creare una manifestazione mondiale a squadre ogni due anni farebbe supporre visto che è stata “presentata” da Adam Helfant, big boss dell’Atp _ nelle settimane di Coppa Davis non ci sono altri tornei Atp.

Se con la tardiva decisione di Barazzuti ha quantomeno prevalso alla fine il buon senso, posso proprio sottolineare come invece la direzione della comunicazione della Fit, impersonata da Giancarlo Baccini, paia intenzionata a proseguire in…senso opposto.

Anni fa veniva ostacolata l’attività editoriale di Tennis Italiano _ la rivista oggi diventata amica della Fit dopo le azione legali del passato _ cui si negava un secondo accredito ad un giornalista anche quando la tribuna stampa era semivuota come in occasione di Italia-Russia di qualche anno fa al Foro Italico. Io allora denunciai il fatto come inaccettabile, frutto di una mentalità errata e repressiva. Il collega del Tennis Italiano cui fu rifiutato l’accredito veniva da Milano e non andava lì per divertirsi ma per lavorare, per scrivere di tennis, lo sport che la FIT ha il compito istituzionale di promuovere.

Adesso lo stesso modo di agire federale _ cioè il rifiuto di concedergli l’accredito _ viene adottato nei confronti di Ubitennis, e del suo collaboratore pugliese Marco Sicolo, da due anni curatore di una delle sue rubriche più apprezzate “Notizie-Smash”.

Sono proprio curioso di sapere se “Tennis Italiano” con il suo direttore interverrà per stigmatizzare l’episodio, come feci allora io. Vi terrò informati su questo eventuale sviluppo (positivo o negativo), perché mi pare che nella vita si debba manifestare anche un minimo di coerenza.

Vi basti sapere che due anni fa il collaboratore pugliese di Ubitennis Marco Sicolo _ oltre un centinaio di articoli prodotti e in attesa del tesserino giornalisti _ era stato regolarmente accreditato per coprire gli Internazionali d’Italia 2008 e l’anno scorso il 25 aprile 2009 l’incontro di Fed Cup svoltosi proprio a Castellaneta fra Italia e Russia.

Proprio oggi invece l’ufficio stampa della FIT, per voce di Angelo Mancuso, mi ha comunicato che Giancarlo Baccini ha respinto il suo accredito. L’anno scorso ad aprile sì, ora no. La scusa ufficiale? Non ha ancora il tesserino.

Il lavoro, certo autonomo e indipendente e quindi anche critico, svolto da Ubitennis.com fino ad oggi è stato così apprezzato da essersi visto riconoscere accrediti _ tesserini o non tesserini _ per quattro, cinque, sei collaboratori all’open d’Australia, a Wimbledon, a Parigi, all’US Open e, per la verità, anche a Roma e ai precedenti incontri di Coppa Davis dell’Italia (fatta eccezione per Genova dove il vento era già cambiato e già fu bocciata la richiesta di accredito di Alessandro Mastroluca, quando Tennis Italiano, cioè un mensile…non il più diffuso quotidiano di tennis su Internet collegato a quattro quotidiani come La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno, Il Sole 24 ore!)…

La FIT vuole impedirci di fare quel lavoro che tutti voi avete mostrato (grazie!) di gradire. A me non resta che protestare vibratamente e contare sul vostro sostegno che suggerisco di manifestare indirizzandovi direttamente alla FIT che vorrebbe boicottarci, boicottando così anche tutti voi e la libera informazione. Per quanto mi riguarda acquisterò l’abbonamento per consentire a Sicolo di presenziare all’incontro di Castellaneta, anche se l’impossibilità di accedere alla sala stampa e alle connessioni internet gli renderà molto più difficile il suo lavoro. Siamo nati nel maggio 2008 come sito internet e anche se abbiamo 20.000 visite al giorno, non possiamo avere tutti giornalisti armati di tesserino quando ci vogliono minimo 2 anni per richiederlo. Ma il lavoro che facciamo quotidianamente è sotto gli occhi di tutti. Non chiediamo gli accrediti per fare i turisti ma per lavorare e per svolgere un servizio a favore degli appassionati. Questo soltanto Baccini e chi gli dà retta sembra non averlo ancora capito. Purtroppo con questo tipo di gente, cui viene dato questo potere, ci vuole pazienza. E’, del resto, lo specchio dell’Italia di oggi. Leggo oggi sul QN a pag.6 l’intervento di Roberto Castelli (prescindo dall’appartenenza partitica di questo o quello) titolato: “Tutta la società civile è malata.”. E sotto a un altro titolo aggiunge:: “E’ molto triste ma è così”. Ovviamente si riferisce a vicende molto più gravi ed importanti di un misero accredito rifiutato a Ubitennis per un evento che radunerà (data anche la scomoda sede prescelta) pochi colleghi ...se davvero daranno l'accredito soltanto a coloro che hanno il tesserino e non agli amici degli amici come a Genova dove c'era gente che non ha scritto una riga!. Ma il comportamento di Baccini, un ex collega che conosco da 30 anni, mi rattrista profondamente e mi fa dire: “Povera Italia, povero tennis, che pena”.

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