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Interviste VIP

Giusti, folgorato dal tennis

Continua la serie di interviste a personaggi noti che amano il tennis. Curiosità, divertimento e aneddoti da parte di appasionati vip: un'iniziativa che, se gradita, continuerà nel tempo Egizio Trombetta

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Massimiliano Giusti detto Max, attore, imitatore, conduttore televisivo, artista poliedrico come pochi. Arriva al successo grazie ai personaggi da lui imitati. Esordisce sul piccolo schermo nel 1991 su Rai2 con Stasera mi butto e Ricomincio da due. La sua popolarità cresce esponenzialmente nel 2007 con la partecipazione in Distretto di Polizia e, nel 2008, con la straordinaria avventura di Affari tuoi. Lo show preserale di Rai uno a Marzo andrà in vacanza per lasciare spazio ai Soliti Ignoti di Fabrizio Frizzi. La domanda che gli rivolgo in riferimento all’amico Frizzi non è stata certo una coincidenza. La sua passione per il tennis assorbe gran parte del suo tempo libero, sia nelle vesti di giocatore che nelle vesti di presidente di un team, il suo team. La sua collaborazione con la Federazione nasce dalle ceneri di una retrocessione a tavolino del suo team. Max coglie l’attimo e si ritaglia un ruolo su Supertennis, il canale federale totalmente dedicato al nostro sport. Negli ultimi mesi ho seguito molto da vicino Max e credo di aver compreso la ragione principale del suo straordinario successo. Max è il comico della porta accanto, è quello che venti anni fa ti veniva a montare i mobili dentro casa, è quello che non riesci proprio ad immaginarti nelle vesti di un talentuoso showman milionario. Le ragioni per cui io stesso mi sono molto affezionato a lui – ma non gliel’ho ancora mai detto – è che mi ricorda incredibilmente tre miei carissimi amici, tre fratelli (Walter, Mauro e Roberto) che mi hanno accompagnato per tutta l’infanzia.

Max, la tua assistente,Federica, mi ha fatto sapere che avresti avuto una notizia da scoop per me in merito ad una tua attività che ha a che fare col tennis. Sono tutto orecchie
“Sarebbe troppo presto per anticiparti qualcosa, ma non volevo rinviare ulteriormente questa intervista visto che hai già aspettato tanto. In realtà per poterti raccontare i dettagli avresti dovuto aspettare ancora qualche settimana… Mi manca in realtà ancora uno step da realizzare in questo progetto che sto portando avanti. Questo ultimo passo sarebbe il coronamento del lavoro che ho fatto in tutti questi anni sul tennis. Anzi, scusami, lavoro è una parola troppo grande – diciamo quello che ho fatto nel tennis, anche se e vero che ci ho messo i frutti del mio lavoro. Nel tennis ho investito tanto, ma tanto anche mi ha restituito.

Quindi per ora non puoi dirmi altro?
“No non mi va di anticiparti qualcosa che ancora non ho realizzato. Un attore che si occupa di tennis è già visto un pochino male. Mi spiego meglio, da una parte porta visibilità a questo sport, e sono tutti d’accordo, ma dall’altra in molti si chiedono ma che vuole questo, ma che ne sa, ma perché non si fa gli affari suoi… quindi non voglio passare da mitomane dicendo che sto facendo questo, sto facendo quello, senza averci messo dentro i piedi”

Perché, un attore è visto male se si occupa del tennis?
“Non lo so, non lo so. A me piace molto quello che il tennis insegna dentro il campo. Io, ti confido, sono stato folgorato da questo sport. Ho capito che uno come me, che non è uomo ricchissimo, con delle cifre ragionevoli può aiutare un ragazzo di buon livello a portare avanti una buona parte di stagione. Quindi mi sono sentito utile da subito, è importante sentirsi utile per qualcuno. Non mi riferisco solo a livello economico ma anche a livello di un confronto tecnico. Io sono un giocatore classificato… anche se con un classifica veramente infima…”

Beh, adesso ci dici che classifica hai però
“La classifica l’ho ripresa quest’anno. Ero N.C. e con tre tornei sono diventato 4.4.

Vedi, sei stato più bravo di me, io sono stato 4.5
Bene, posso dire di aver superato anche Egizio Trombetta, ecco…

Ma cosa ti piace di meno dell’ambiente del tennis?
“E’ come tutti gli ambienti, quando ci entri dentro li vivi e ti rendi conto di tante cose. Quando sei all’esterno li contempli e quando ne fai parte scopri che c’è proprio di tutto, come nella vita reale. Ti capita allora di scontrarti con le problematiche. Incontri persone serie e persone meno serie. E’ poi ti accorgi che è tutto relativo, voglio dire, quello che per me è una persona poco seria per un altro può essere un guru”

Ti stai dando un gran da fare a pubblicizzare questo sport anche tramite Supertennis, la tv della federazione. Come nasce questa collaborazione?
“Ok, ti spiego come nasce. Nasce che la federazione squalificò la mia squadra. Tre stagioni fa facemmo lo spareggio per passare in serie A2. Il mio team si chiamava Real Max Giusti Team. Abbiamo perso nel doppio di spareggio, dopo tredici ore di gioco, per pochissimi punti non siamo riusciti ad andare in serie A2. Quando decisi di occuparmi della squadra era in B1 e allora ho detto ok, vi do una mano io. Mi ci sono messo veramente di impegno. Alla fine la federazione ci squalificò per il fatto che il nostro team non aveva in totale cinque squadre giovanili iscritte. Questa era la regola per i campionati semiprofessionistici di serie B. Noi ne avevamo soltanto tre. A fine stagione arrivò dunque la squalifica e la conseguente retrocessione in serie C. Ci avevo investito moltissimo tempo, energie e passione, oltre ad un’infinità di soldi che nemmeno ti sto a dire. Successivamente mi incontrai col presidente della federazione, ero molto arrabbiato. Binaghi mi disse che gli dispiaceva moltissimo per l’accaduto, ma che non poteva cambiare le cose: ci avrebbe retrocesso”

E allora?
“Allora fu molto fermo e intransigente. Ma non mi diedi per vinto. La stagione successiva ripartimmo a testa bassa e portammo la squadra di nuovo in serie B, ci fu di nuovo lo spareggio. Ma perdemmo ancora una volta. Da questo episodio nasce successivamente la mia collaborazione con Supertennis”

Parliamo del tuo tennis, ti vidi palleggiare circa un anno fa con un maestro. Notai un’impostazione di dritto piuttosto moderna, abbastanza frontale nell’impatto direi
“Ah si, come no, ricordo benissimo, quel maestro era Vincenzo Izzo. Capitò in occasione dello Warrior Tour dello scorso anno. La tecnica del mio dritto non costituisce un grande vanto per me, avrei preferito un impostazione più tradizionale, il problema è che sono un’autodidatta, ho preso poche lezioni e più che altro rubo con gli occhi come faccio coi miei personaggi che cerco di imitare. Dovrei sicuramente rivedere un po’ il mio modo di giocare”

Mi sembra di aver capito che giochi i colpi con una certa sicurezza però, giusto?
“Si ma, se dovessi definirmi come giocatore potrei accostarmi, direi, ad un Massu con la meningite… ecco”

Il rovescio me lo ricordi per favore?
“Del rovescio è meglio non parlarne, preferire stendere per sempre un velo pietoso”

Attore, imitatore, conduttore televisivo, commentatore di tennis. In cosa dovresti ancora migliorare Max?
“Io faccio molte cose, molte. E credo che non sono il più bravo in nessuna di quelle faccio. La mia fortuna è che sono uno dei pochissimi che sa fare tante di queste cose, alcune di queste anche con sfrontatezza, per questo chiedo scusa. Penso sinceramente che devo migliorare in tutte le cose che faccio e non lo dico tanto per dire. Mi sembra come se la vita fosse una specie di coccodrillo che ti corre dietro e se ti fermi sugli allori prima o poi ti morde e io ci tengo a rimanere sano. E’ anche bello migliorarsi e poi ricorda: cambiare ti fa migliorare perché non ti annoi mai. Ti faccio un esempio: sto tornando adesso da due esterne che ho fatto. Oggi ho capito che è scattata in me una molla e che sta partendo una storia nuova, e questo è il bello. Costruire è la cosa più bella che si sia”

Max, terminata la lunga fatica ad Affari tuoi ti aspetta un nuovo show che riprende il format del programma BBC Tonight’s the Night. Sarà uno spettacolo sulla falsa riga del Treno dei Desideri di Antonella Clerici?
“Si esatto, riprende un po’ il format del programma della BBC, ma non c’entra molto col Treno dei desideri che sarebbe una specie di carità che si fa alle persone. L’unica cosa che ti posso dire per ora adesso prima della conferenza stampa ufficiale è che nel nuovo programma sarà dominante il ritmo e la velocità. Una novità assoluta per il nostro paese, sarà un programma all’insegna del sorriso e della gioia. Un'altra cosa che ti posso dire è l’enorme ricchezza e la preparazione che ci vuole. Ricordi lo Smile sulle magliette? Ecco, è un programma in positivo. Mi sono battuto per portare questo format in Italia perché è un programma col sorriso e con la gioia”

Quindi Affari tuoi finirà fra poco?
“Si dobbiamo ancora decidere, credo verso la metà di marzo. Affari tuoi è un programma strano e cerchiamo di preservarlo per la prossima stagione. Ha comunque avuto un successo strepitoso. Pensa che poco fa mi sono fermato all’auto grill e praticamente mi hanno fatto una festa, chi mi chiedeva i pacchi chi mi diceva vengo anche io in trasmissione… Sai, penso che sia uno spettacolo che va oltre dell’essere solamente un programma della Rai. Affari tuoi è oramai della gente, penso che pochi programmi abbiano avuto un empatia che ha avuto questo programma”

Cosa ne pensi della proposta del Ministro Brunetta di pubblicare i compensi dei conduttori Rai?
“Ma magari li pubblicassero! Brunetta ha detto che io guadagnerei diecimila euro a puntata. Ora, siccome sto in scadenza di contratto, dall’anno prossimo li voglio veramente tutti quei soldi... diecimila a puntata! In realtà prendo un quarto di quello che dice lui. In un certo modo sono pure lusingato perché vuol dire che li valgo”

Il Max televisivo si autocensura, mentre quello che si vede a teatro è senza veli. E’ corretto?
“Beh si, a teatro è diverso, soprattutto nei miei One Man Show perché me la canto e me la suono, come si suole dire. Dico tutto quello che voglio io, senza alcun tipo di limitazione. Ma in televisione è diverso, ho molto rispetto perché entri in casa della gente. Ora, è vero che si ha il telecomando, ma la Rai non è mia. Molti miei colleghi pensano che gli sia tutto dovuto, io non la penso così. A teatro è diverso, paghi un biglietto, puoi fischiare, alzarti e andartene oppure applaudire, se ti diverti”

Quindi mi confermi che in Tv ti autocensuri un pochino?
“Penso sia giusto così, quando lavori in Rai è diverso, è un servizio pubblico, sento molto il peso di questa responsabilità”

Max, so che ti informi soprattutto con SKY TG24. Ecco, se facessi una scelta di vita come quella fatta da Fiorello e andassi al servizio della Tv di Murdoch, ti sentiresti più libero?
“Si verissimo, il TG di SKY è l’ideale per me e per i miei orari. Anche cambiando azienda credo che dipenda dal programma che andrei a fare. Se ho un programma tutto mio, uno One Man Show, allora si, posso fare come dico io, ma se conduco un programma simile ad Affari tuoi, allora devo essere a completo servizio del programma. Poi, se mi capita di fare qualcosa alle undici e un quarto di sera allora proporrei altre cose, quello è certo. Considera che sono riuscito a fare dei personaggi divertenti senza mai dire una parolaccia, per otto anni in un programma come Quelli del calcio”

Hai imitato tanti personaggi, il personaggio di Lotito a me personalmente fa impazzire, ma perché non imiti Berlusconi?
“Mi è capitato di imitarlo, ma sai, io vengo un po’ dalla vecchia scuola. Teocoli, Guzzanti, Tortora, ecco, tanto per capirci. Se Sabina Guzzanti imita Berlusconi e decidessi di farlo anche io, sarei secondo. A me piace essere originale. Claudio Lotito, il presidente della Lazio, l’ho fatto solo io. E’ un po’ di tempo che non faccio le mie imitazioni, ma prima o poi torneranno, perché fanno parte di me”

Da cosa nasce il desiderio di imitare?
“E’ nato come un bel gioco. E ti dico questo perché ai miei personaggi sono state aperte delle porte che a me ad esempio non sono state aperte. Ora, dopo tanti anni, sto avendo il successo dei miei personaggi. A quel tempo evidentemente non ero ancora pronto”

In distretto ho visto forse l’altra parte di Max, forse, quella del timido impacciato che al giorno d’oggi non c’è più perché sei un uomo di successo?
“Terrei a precisare prima di tutto una cosa, il primo anno di distretto di polizia facevo cinque programmi insieme e secondo me non ho lavorato bene. Non sono contento del prodotto che ho portato a casa. Quando si fa un programma con una serialità molto lunga, che dura nove mesi di registrazione, come sono i ventisei episodi di Distretto di Polizia, si dovrebbe lavorare maggiormente sul proprio copione. Io invece ho seguito esclusivamente quello che diceva il registra. Questo è un approccio sbagliato in un programma con una lunga serialità. Ognuno dovrebbe poi fare un lavoro a parte. Comunque sono molto più contento del secondo anno di distretto. Il personaggio poteva avere dei sviluppi migliori ed è anche per questo motivo che sono andato via. In realtà sul personaggio di Raffaele non si è mai investito molto. C’è stato un equivoco il primo anno quando il regista voleva un Marchetti molto divertente, ma la produzione no. Voi non avete visto molte scene che sono state tagliate. Nell’ottava stagione secondo me penso di essere stato anche bravo”

Si l’ottava stagione… fra l’altro è molto divertente, tanta azione e tanti inseguimenti e tante sgommate…
“Mi sono divertito anch’io moltissimo a correre con le macchine della polizia”

L’ispettore Marchetti insegue per tanto tempo, invano, Anna, una sua collega poliziotta. Secondo te Max, sono un po’ cambiate le dinamiche di corteggiamento rispetto a quando noi eravamo ragazzi?
“Come prima cosa iniziamo a dire che sono sempre le donne che scelgono, ora come allora, secondo me. Le dinamiche sono cambiate fra gli adolescenti, adesso con la tecnologia è tutto più immediato. I ragazzi sono avviati rapidamente verso la sessualità. Secondo me il corteggiamento non esiste proprio fino ai diciassette-diciotto anni. Io non ho ancora figli, ma questa cosa mi spaventa”
 

Egizio Trombetta

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