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Indian Wells

Murray non pensa più agli AO

Murray era stato raggiunto telefonicamente da ESPN prima dell'inizio del torneo, per parlare un po' di tutto: Ferrari, essere single, la sconfitta con Federer, i milioni di giornalisti che lo seguono.... Gianluca Comuniello

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A parte Nadal, non stanno giocando proprio così bene. Sto parlando dei top players. Il maiorchino finora infatti è stato l'unico a fornire due prove convincenti, anche se deve ancora affrontare un test vero. Ma se di Federer si può dire che è apparso un po' svagato, ma fondamentalmente centrato, Murray e Djokovic hanno lasciato non poche ombre. Il serbo ha visto le streghe contro Kohlschreiber. Vede le streghe ma continua a vincere Nole, quindi tutto a posto, si suppone. Nel senso: contento lui... contenti tutti. Murray non ha invece destato una grande impressione contro Seppi. Ok, secondo la scuola scanziana è impossibile fare bella figura contro Seppi, ma lasciando da parte queste considerazioni, restano i dubbi che lo scozzo-britannico aveva già fatto intravedere a Dubai. E cioè che la botta morale di Melbourne sia ben lontana dall'esser stata assorbita. Lui, raggiunto telefonicamente da ESPM all'inizio del torneo aveva negato che si fossere “ematomi psicologici”:

Mi sento bene. Gli ultimi due mesi sono stati pesanti, certo, ma sto bene. Mi ero preparato bene a Dicembre ed in Australia è andata come meglio non poteva andare... Quasi.
Sei stato più felice di aver raggiunto la finale a Melbourne o più arrabbiato per averla persa?
Più arrabbiato, senz'altro. Non sono mai stato un buon perdente, neanche da bambino. Ma sicuramente è il miglior Slam che io abbia mai giocato.

Ogni campione si porta dietro la sua critica tradizionale, una specie di marchio di fabbrica: Federer è un frigorifero, Nadal è solo muscoli, Djokovic è molto fumo e poco arrosto. Murray è troppo poco aggressivo. Roba che ti verrebbe voglia di diventare aggressivo sì, ma contro i giornalisti.
Ogni giocatore che affronti è differente, non si può semplicemente dire: vai e gioca più aggressivo. A Melbourne ci sono riuscito contro Nadal e in parte contro Cilic. Contro Roger ci ho provato, sono anche venuto a rete sui set point in mio favore, ma non è che sia andata granché bene.
Cosa ti ha insegnato invece la sconfitta a Dubai?
E' stata dura. Ho perso un match di 2 ore e 45 minuti. Alla fine ho anche spaccato una racchetta, segno che ci tenevo. Poi vado in conferenza stampa e mi scappa detto che ho fatto più serve&volley per provare qualcosa di nuovo. Improvvisamente sono diventato uno a cui non fregava niente del torneo in cui giocava. Forse terrò certe cose per me in futuro.
Sei il giocatore più seguito dalla stampa, anche più di Roger. Quanto ti infastidisce questo?
Quando ero più giovane mi infastidiva molto. Poi sono cresciute entrambe le cose: sia il rispetto della stampa nei miei confronti, che il mio modo di relazionarmi a voi.
Hai una Ferrari, quante volte hai superato i limiti di velocità?
Sulla strada davanti casa mia ci sono cinque autovelox in 4 miglia, quindi non ho grandi spazi di manovra da questo punto di vista.
Sei single da qualche mese... ci sono fans che ti cercano più di prima?
Non molto, devo dire che non vado molto in giro per feste. Passo molto tempo con gli amici. So che può sembrare noioso, ma sto cercando di prendere il tennis molto seriamente
Forse troppo. Paul Annacone, già allenatore di Sampras e attuale consulente della “sempre generosa con i consulenti esterni” federazione inglese ha detto che Murray è perfezionista e ostinato.
- Devo esserlo. Negli ultimi anni ho preso decisioni che hanno cambiato il mio gioco ed il mio modo di relazionarmi ai coach. Se non sei ostinato e fermo nelle tue convinzioni, nei momenti importanti dei match ti perdi.

Gianluca Comuniello