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Indian Wells

Passano Roddick e Soderling

A-Rod supera 63 75 Robredo:per lui seconda semi consecutiva dopo quelle de 2003, 2005 e 2007.Lo aspetta Soderling, che ha eliminato Murray (61 76). Mastroluca

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sarà Roddick-Soderling la semifinale della parte alta del primo Masters 1000 della stagione. L'americano ha chiuso, come da pronostico, in due set contro Tommy Robredo, sempre sconfitto negli undici confronti diretti. La testa di serie numero 7 del tabellone affronterà Robin Soderling, che ha impiegato meno del previsto per piegare 61 75 un Andy Murray confuso e falloso e regalarsi la prima semifinale nel torneo in carriera.

Roddick b. Robredo 63 75

Per il divertimento ripassare. Bastano 78 minuti a Andy Roddick per chiudere 63 75 un match routinario, deciso da un break per set. Un quarto di finale che conferma quanto le alchimie, la chimica, nel tennis condizionino i risultati. Non può essere un caso che Robredo abbia vinto solo un set in undici confronti diretti. Robredo ha fatto il possibile, ha alzato il livello di gioco per gran parte del secondo set, ma quando serviva salire il gradino in più, quando serviva convincersi di poter vincersi, è imploso. E ha regalato a A-Rod due prime volte: la prima semifinale back-to-back a Indian Wells, e la prima raggiunta negli anni pari, dopo quelle del 2005, 2007 e 2009.

Il primo scambio, da 20 colpi, illude sulla lunghezza del match. Ma resta uno dei pochi scambi prolungati del primo set, che Roddick ha comandato dominando i suoi turni di battuta. Nei primi due game nessuno fa punti alla risposta, poi Robredo indovina un passante incrociato stretto di rovescio: nel game riuscirà a issarsi fino a 30, ma da lì in poi Roddick, che non perde nemmeno un punto sulla prima di servizio, non regala nemmeno le briciole.

A-Rod mette stabilmente i piedi dentro il campo, Robredo arretra e prova a rallentare cercando la diagonale meno favorevole all'americano, quella mancina. Ma gioca raramente colpi piatti e profondi, preferendo tagli in back e palle senza peso che l'americano aggira per giocare accelerazioni di dritto da sinistra, sia lungolinea che a sventaglio. Nel quarto game lo spagnolo si salva ai vantaggi con due passanti di dritto da applausi, e nel sesto riemerge da 0-30 con un dritto inside-in da sinistra, da trequarti in avanzamento.

Ma all'ottavo game Robredo, che nel primo set ha messo insieme solo 5 vincenti e 14 errori (bilancio pari per Roddick, 8-8), finisce per cedere. Roddick, troppo pigro, stecca un dritto in avanzamento perché arriva troppo distante col corpo, ma disegna un velenoso drop incrociato di rovescio su cui lo spagnolo tenta di rispondere con un dritto piatto, ma la palla è troppo bassa e troppo vicina alla rete. Così, quando Robredo stecca un dritto non impossibile, il destino sembra segnato. A-Rod non trema, tiene a zero e chiude il primo set in 35' con un servizio vincente.

Nel secondo il servizio diventa ancor più determinante. Non tanto per quel che attiene il numero di aces, 6 a 5 per Roddick alla fine, ma nel numero di servizi vincenti e di punti facili procurati col servizio e chiuso col colpo a rimbalzo successivo. Fino al 5-5 non c'è nemmeno l'ombra di una palla break. Ma nel momento chiave "Disco Tommy", come il catalano veniva chiamato dai tifosi qualche anno fa, si incanta. Due doppi falli di fila e un dritto lungolinea da sinistra colpito di telaio mandano Roddick a servire per il match.

E il 29enne di Omaha, che ha trasformato il 97% di punti con la prima e il 56% con la seconda, approfitta di un Robredo ancora più falloso del solito (imperdonabili i 30 errori gratuiti in un'ora e 18), che chiude il match con uno smash tirato più vicino ai teloni che alla riga di fondo ed esce dal centrale rabbuiato e svelto, sgattaiolando tra gli applausi non rivolti a lui.

Soderling b. Murray 61 76

"Il suo gioco manca ancora di chiarezza, e ho l’impressione che si accontenti di usare il suo talento solo per creare guasti nel gioco degli avversari. Forse, essere in possesso di molte opzioni di gioco, frena le sue qualità quando occorre passare all’offensiva". L'analisi di Mouratoglou sul gioco di Murray, sviluppata dopo gli Australian Open, rivela tutta la sua lungimiranza alla luce dell'eliminazione ai quarti contro Robin Soderling. Lo svedese ha chiuso 61 76, ma avrebbe potuto infliggere uno stop ancora più pesante se non avesse subito un passaggio a vuoto che ha rischiato di stravolgere il destino del match nel momento clou del secondo set.

Eppure Murray sembra iniziare bene, "intorta" subito lo svedese da fondo, e sale 15-40 nel primo game dell'incontro. Ma Soderling sfonda due volte di dritto, giocando nella seconda un inside-in da sinistra da manuale. Il game, da 16 punti, vede Murray non sfruttare altre due palle break (per un totale di quattro, la metà di quelle avute in tutto il match) con Soderling che sfrutta la sua arma migliore, il servizio per tenere. Lo strascico negativo si vede subito. Lo scozzese tenta di creare guasti, ma riesce a farli solo a se stesso, con un paio di drop insensati che portano Soderling 0-30; lo svedese, che col dritto fa quello che vuole, sfonda per il 15-40 e, dopo un servizio vincente di Murray ringrazia per un rovescio senza peso che fluttua fin troppo fino a rimbalzare oltre la riga di fondo.

Soderling al servizio nel primo set è ingiocabile. Murray fatica a contenere le traiettorie esterne da destra, che preludono spesso alla chiusura in serve & forehand, meglio se in avanzamento per togliere ulteriore tempo di recupero. Ma è anche poco mobile sui servizi piatti centrali da sinistra, con la palla che dovendo fare meno strada incontra meno attrito nell'aria e arriva con maggiore energia. Potrebbero aver giocato un qualche ruolo le fasciature a entrambe le cosce che emergono da sotto i pantaloncini dello scozzese. Soderling comanda su entrambe le diagonali, Murray resta troppo passivo, troppo dietro la riga di fondo, e lo svedese vola 5-0 e a un punto dal bagel. Nel sesto gioco, dopo uno splendido rovescio lungolinea tirato con il corpo rannicchiato e la palla che passa al limite del nastro, sfonda ancora col dritto dal centro e si procura un set point.

Murray, con la testa sott'acqua, riesce a respirare ancora un po' ed evita di annegare aggrappandosi al servizio. Ma il ragazzo che da bambino riusciva a capire come battere il campione europeo di badminton, come ha raccontato la madre in un'intervista di qualche anno fa, ora non riesce a capire come arginare lo svedese che, dopo aver litigato col falco, che gli dà torto su due servizi di fila, chiude con un 6-1 determinato in gran parte dall'88% di punti trasformati con la prima e dalla differenza nei vincenti, 15-6.

"Murray [ha] bisogno di qualcuno in grado di mettere ordine nel suo tennis", scriveva ancora Mouratoglou. E non sembra che Corretja, né tantomeno McLagan, importante nel regalargli tranquillità e nel canalizzarne le energie verso uno scopo e un obiettivo preciso e positivo, presente sugli spalti con un improbabile cappello nero da pescatore, siano ancora riusciti a dare ordine a quello che ancora sembra un puzzle con un pezzo mancante.

E quando apre il secondo set con un doppio fallo il destino sembra segnato. Ma riesce a tenere, anche se per poco. Cede il servizio nel terzo gioco, aperto di nuovo con una palla corta senza alcuna ragion d'essere e chiuso con un rovescio tagliato che si perde lungo. Soderling, che prosegue nel suo schema semplice, chiaro, ma efficace, sale 3-2 ma paga probabilmente un eccesso di fiducia. Sbaglia un paio di dritto facili, dal centro, su palle nemmeno troppo lavorate. Ma con due servizi vincenti e un punto che nasce in discesa col colpo d'apertura e viene ben chiuso con lo smash a campo aperto lo svedese sale 4-2 e, sul 5-3 si ritrova 15-40 sul servizio Murray. Ancora una volta, spalle al muro, quando non ha letteralmente più niente da perdere, per un attimo Murray ritrova il pezzo mancante del puzzle. Servizio vincente prima, palla corta stavolta perfetta con leggero sidespin esterno e parità. Soderling costruisce anche un terzo match point, annullato con una prima al corpo.

Qui, "out of nowhere", senza alcun segnale premonitore, Robin Soderling si fa brekkare da 30-0 sopra. Un paio di errori di dritto, poi uno smash con troppa sicurezza nell'angolo sbagliato regalano a Murray la possibilità del passante di rovescio e il 5-5. Il set, con Soderling che negli ultimi tre-quattro game si è visto costretto ad arretrare e correre di più mentre lo scozzese prendeva il comando degli scambi, si conclude al tiebreak. E lo svedese torna quello di prima. Minibreak decisivo per il 3-1, match point sul 6-4 costruito con un perfetto rovescio lungolinea e semifinale conquistata con un servizio vincente che fa salire all'83% la percentuale di punti vinti con la prima di servizio.

Murray, ancora una volta, si ritrova rimandato in una partita che non ha mai saputo interpretare, in cui si è affidato troppo spesso ad un improvvisazione che nascondeva enormi incertezze.

Alessandro Mastroluca