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Martina malata

Navratilova ha un cancro

L'ex campionessa di Wimbledon ha confessato di avere un tumore al seno: "Quando l'ho saputo ho pianto. Ma so che guarirò". Uno scherzo del destino per un ex presunto... "maschiaccio". Un appello alle donne: "Fate la mammografia". Ubaldo Scanagatta

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Cancro al seno. Scoperto il 24 febbraio scorso…“E quando l’ho saputo ho pianto, una notizia devastante”. Eppure era apparsa più che sorridente. Mascherava con il solito coraggio chissà quali angosce, Martina Navratilova solo 15 giorni dopo (il 12 marzo) quando l’avevo vista scambiare palleggi e ilari battute microfonate a Indian Wells con Henin, Graf e Davenport, nell’esibizione nata per raccogliere fondi per i terremotati di Haiti. Ennesima occasione per mostrare l’eterna generosità la perenne disponibilità verso il prossimo.

 

Davvero uno scherzo quasi ironico del destino per quel mitico personaggio del tennis, “la donna che lo ha rivoluzionato per l’atleticismo e l’aggressività in campo, per l’estroversione e il candore fuori” (parole di Chrissie Evert, la amica-rivale di sempre). Cancro al seno proprio per chi fin da bambina era apparsa sempre più maschietto che femminuccia, capelli corti, muscoli duri, abile nel dribblare i coetanei a calcio come nell’hockey su ghiaccio. E un portento sugli sci. Quando il suo secondo padre, convinto da migliaia di palline sbattute sul muro con la racchetta di legno più grande di lei fin dai 6 anni, la fece incontrare a 9 al campione ceco George Parma per chiedergli qualche lezione si sentì domandare: “Ma quanti anni ha il tuo ragazzino-prodigio?”

Forse la più forte tennista di tutti i tempi, non solo n.1 del mondo per 7 anni, la mancina di Praga e Revnice: 167 tornei vinti in singolare, di cui 18 Slam (9 Wimbledon!), 177 in doppio (41 Slam fra “misto” e “femminile”, l’ultimo a 49 anni all’US Open accanto al twin-brother Mike Bryan).

Martina, 53 anni, intervistata da People e Good Morning America ha voluto rendere pubblica la sua malattia, per fortuna curabile “per incoraggiare le donne a sottoporsi annualmente alla mammografia. Non l’ho fatta per quattro anni e non ci sono scuse!. Sono sempre stata una persona sana…ma se avessi aspettato un altro anno ora sarei nei guai. Per fortuna il tumore è solo in un seno e so che mi riprenderò”.

A maggio Martina comincerà un ciclo di radiazioni di sei settimane. L’ennesima lotta all’attacco di una vita ricca di battaglie, fin dal divorzio dei genitori a 3 anni, l’invasione dei carri armati russi e la fine di Dubcek, la fuga dalla Cecoslovacchia comunista a 18 (1975), la cittadinanza americana (1981: “Ero così testarda e indipendente, che ero più americana che ceca fin da bambina”), l’outing della propria omosessualità quando perfino applaudite eroine del Women’s Lib (o lob?) come Billie Jean King l’avevano mascherata con un matrimonio ipocrita. Martina ha sempre creduto che la sua rabbia giovanile anti-russi l’abbia aiutata a diventare più forte. Offesa da una tennista russa che non volle stringerle la mano dopo una sconfitta Martina le disse: “Avresti bisogno di un carrarmato per battere una come me”. Sconfiggerà anche il cancro.

 

Ubaldo Scanagatta