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Montecarlo

E' tornato il vero Nadal

Sesta vittoria record per Nadal che sbanca Montecarlo, distrugge Verdasco, cede 14 games in tutto, e rompe un digiuno di 11 mesi. Da MC, Scanagatta

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L’ha stracciato. Boh, saranno anche amici, per carità, ma sul campo da tennis non c’è amicizia che tenga per Rafa Nadal che in un’ora e 25 minuti ha inflitto all’altro mancino spagnolo Fernando Verdasco la lezione più pesante mai subita da un finalista del torneo del Principato in 104 edizioni: 6-0,6-1.


Nel ’72 Nastase aveva battuto il ceco Pala 6-1,6-0,6-3 (si giocava sulla lunga distanza). Nadal ha interrotto un digiuno con la vittoria che durava da 13 tornei e dal 3 maggio scorso quando vinse al Foro Italico.

In tutta questa trionfale cavalcata, la sesta consecutiva per il maiorchino e un record nella storia dei Master _ l’open d’Argentina vinto sei volte di fila da Guillermo Vilas negli anni Settanta non era della stessa categoria, anche se le sue vittime in finale furono di livello, Borg, Orantes, Panatta, due volte Fillol, Fibak _ Nadal ha ceduto in tutto la miseria di 14 games: 1 a De Bakker, 1 a Berrer, 6 a Ferrero (campione qui nel 2002-2003), 5 a Ferrer, 1 a Verdasco nel torneo trasformatosi nelle fasi finali in un campeonado de Espana.

“Anche se ho perso così male (e per la decima volta consecutiva in 10 duelli) credo di valere uno dei primi cinque tennisti del mondo sulla terra rossa _ bofonchiava un Verdasco travolto come due anni fa al Roland Garros (6-1,6-0,6-2) _ ma quando Rafa gioca così sulla terra rossa non c’nessuno al mondo che possa batterlo”.

Ok, mancava Federer, non c’era (perché infortunato) lo svedese Soderling che era stato l’ultimo a batterlo sulla terra _ un anno fa al Roland Garros _, erano infortunati anche Davydenko e Del Potro, ma i tre spagnoli infilzati impietosamente da Nadal al Country Club vanno considerati fra i 10-12 migliori “terraioli” del mondo: eppure il divario è apparso abissale.

“Sono tornato al mio miglior livello dal 1 di gennaio. A Doha, in Australia, Indian Wells e Miami dove ho mancato chances importanti. Qui invece ho vinto…ed è il mio torneo prediletto, il primo Master conquistato 6 anni fa…E qui ho battuto Federer con il quale non mi consideravo favorito, e oggi è ancora una cosa speciale, emozionante, aver vinto dopo 11 mesi un torneo, perché ho vissuto tempi duri per tutto l’anno scorso”.

L’anno scorso Rafa chiese troppo a se stesso. Vinse Montecarlo, Barcellona, Roma, fece finale a Madrid perdendo da Federer e si fece male a Parigi. Un tour de force che secondo me non ripeterà quest’anno. Oggi comincia Barcellona. Fra una settimana Roma, poi Madrid. Ma quale torneo Rafa può voler rinunciare per non commettere lo stesso sforzo sovrumano e compromettere Parigi? Mi sbaglierò, ma temo che per lui il torneo meno…complicato da “saltare” sia Roma. Incrociamo le dita.

 

Ubaldo Scanagatta