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08/05/2010 22:39 CEST - Internazionali Bnl d'Italia

Martinez Sanchez regina di Roma

La spagnola dal magnifico serve&volley conquista gli Internazionali battendo a sorpresa la Jankovic 7-6 7-5: "Adoro Roma, mi sento a casa". Poi, in coppia con la Llagostera, perde la finale del doppio: titolo a Pennetta e Dulko 6-4 6-2. Da Roma, Alberto Giorni

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A mezzanotte, la carrozza non si è trasformata in zucca. La favola di Cenerentola Martinez Sanchez è realtà: la spagnola è la regina degli Internazionali d’Italia, dopo aver sconfitto in finale la favorita Jelena Jankovic 7-6 7-5. Una vittoria meritata, costruita con un gioco d’attacco che raramente si vede nel tennis attuale, fatto di serve&volley, attacchi in chop e palle corte. “Grazie per avermi ammazzato di dropshot”, le ha detto simpaticamente la Jankovic durante la premiazione. “E’ stato un torneo incredibile – ha spiegato la spagnola –, a Roma mi sono sentita come a casa. Ora torno a Madrid a festeggiare!”. Il successo della Martinez Sanchez, n°26 del mondo, è ancora più sorprendente se si pensa che poteva essere eliminata al primo turno, quando era sotto 7-5 4-1 con la russa Kudryavtseva. Nel suo cognome sono riassunte due campionesse che hanno scritto la storia del tennis spagnolo, Conchita Martinez e Arantxa Sanchez. E una spagnola non si aggiudicava gli Internazionali proprio dal ’96, quando Conchita alzò il trofeo per la quarta volta consecutiva. Per la Martinez Sanchez si tratta del primo titolo stagionale in singolare e del terzo in assoluto, dopo quelli conquistati l’anno scorso a Bogotà e Bastad. In serata, una piccola delusione per la sconfitta nella finale del doppio insiema alla Llagostera Vives. Il titolo va a Flavia Pennetta e Gisela Dulko 6-4 6-2: c'è anche un po' di azzurro in questa edizione degli Internazionali

La Jankovic, invece, fallisce l'appuntamento con il terzo titolo al Foro Italico, dopo quelli conquistati nel 2007 e nel 2008, però si può consolare per aver disputato un ottimo torneo, nel quale ha battuto entrambe le sorelle Williams.

L’inizio della partita sembra la prosecuzione naturale della semifinale tra la Martinez Sanchez e la Ivanovic. La spagnola prende subito in mano il pallino del gioco e mette alle corde la serba sfoggiando il suo ampio repertorio, fatto di serve&volley e attacchi in controtempo. La Jankovic, come tutte le avversarie dell’iberica questa settimana, appare sorpresa e non riesce a trovare le contromisure. La Martinez strappa subito il servizio all’avversaria e vola sul 4-1, insistendo nel giocare la palla corta: un colpo che dà parecchio fastidio alla serba, che non può imporre il suo solito ritmo da fondocampo perché dopo quattro-cinque colpi è costretta a inseguire un dropshot. Il pubblico del Centrale applaude a scena aperta il gioco offensivo della mancina spagnola; a un certo punto la Jankovic, dopo una vana rincorsa a rete, si inginocchia appoggiandosi alla racchetta, quasi rassegnata.

A poco a poco, però, l’esperienza della serba esce fuori, mentre la Martinez inizia a soffrire la pressione. Al momento di servire per il primo set, sul 5-3, la spagnola va sul 30-0, ma commette alcuni errori che complicano il game. La Jankovic le annulla un setpoint e alla fine le strappa il servizio. Sul 5-5, la serba conquista un altro break, ma al momento di servire per il set sul 6-5 anche a lei viene un po’ di “braccino”. Spreca un setpoint con un dritto in rete e la Martinez mette a segno un rovescio strettissimo da applausi che le vale il tiebreak. Intanto il tempo sembra seguire le bizze del punteggio: scrosci di pioggia si alternano a raggi di sole. La spagnola si porta avanti 5-4 e continua lo show personale, con un chop d’attacco seguito da una perfetta volée di dritto: 6-4. Annullato il primo setpoint, al secondo la Martinez chiude con la sua firma: il serve&volley per il 7-5 finale.

Il momento magico dell’iberica continua: conquista un break in apertura e mantiene sempre l’iniziativa. Le sue rotazioni mancine sono letali per la Jankovic, che vede il terzo titolo a Roma sempre più lontano. La serba tira fuori tutto l’orgoglio a agguanta il 3-3, ma il game successivo si deve inchinare a due capolavori della Martinez. Un passante giocato diversi metri fuori dal campo e un chop vincente consentono alla spagnola di ottenere un altro break, con il pubblico romano che si spella le mani. Al momento di servire per il match, però, la spagnola si rende conto dell’impresa che sta per compiere e va in confusione: commette alcuni errori non forzati e consegna il break all’avversaria con un doppio fallo: 5-5. Ma le emozioni non sono ancora finite. La Martinez ottiene subito un altro break e sul 6-5 non trema più: l’ennesima palla corta fa sdraiare la Jankovic sulla terra rossa: l’immagine simbolo della partita. E dopo il matchpoint, trasformato con l’amato serve&volley, è la spagnola che si distende sul campo Centrale a godersi i meritati applausi del pubblico. Proprio come in una favola.

Alberto Giorni

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker