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24/06/2010 20:27 CEST - Wimbledon

Mahut-Isner il match dei 6 record

Entra nella storia: 59 a 59 al quinto, dieci ore di partita, 193 aces in due (98 di Isner e 95 di Mahut), 163 games, e due interruzioni per oscurità. Ma gli spettatori che avevano il biglietto solo mercoledì non vedranno la fine. 4 matchpoint per Isner, 3 breakpoint per Mahut. Lo stupore di Federer. Ubaldo Scanagatta

 

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Dall’inviato

Ubaldo Scanagatta

WIMBLEDON _ Un match che entra nella storia del tennis. Dieci ore esatte e 163 games non sono bastati a decidere il vincitore. Il match di secondo turno fra l’americano John Isner (USA n.19 Atp , 2m e 06 cm) e il francese Nicolas Mahut n.148, è stato sospeso sul 59 pari nel quinto set. Un ultimo set durato 7 ore e 6 minuti, oppure se preferite 426 minuti per 118 games, 6 più di quanto durò tutto Gionzales-Pasarell nel 1969.

E’ durato quasi come una partita di cricket e non è ancora finito. Al mio 37mo Wimbledon consecutivo seguito da inviato mi è così toccato di assistere _ ma non so se ringraziare Mahut e Isner che peraltro hanno giocato piuttosto bene, al limite delle loro possibilità…non solo atletiche _ al match più lungo della storia del tennis, come durata, come giochi (superando in un solo set i 112 di Gonzales-Pasarell che si riferivano a tutto il match!), come record di aces singolo 98 Isner, di aces combinati fra i due protagonisti (95 quelli di Mahut: totale aces 193; il precedente record di aces combinato era di 96 e fu stabilito da Karlovic e Stepanek), al quinto set più lungo e al set più lungo in assoluto (e questo nel giorno in cui Taylor Dent ha stabilito il record della velocità al servizio con 148 miglia, 238,18 km orari relativamente a Wimbledon), il maggior numero di palle usate in un match, il primo match sospeso due volte senza che sia mai piovuto.

Il tabellone è andato in tilt, non aveva più i numeri.

Nel cazzeggio generale in sala stampa (inevitabile per un match durato quasi 10 ore) è stata di Luca Marianantoni la battuta migliore: “All’arbitro Layani hanno portato il catetere sul seggio per urinare alla spina!”. Altre battute: “Si sono messi d’accordo per andare sul Guinness dei primati”, “Stanno facendo di tutto per aspettare l’arrivo della Regina Elisabetta”, “E’ finita con un pareggio, la soluzione più salomonica”.

Mahut, che già aveva vinto nelle qualificazioni un set decisivo 24-22, contro l’inglese Bogdanovic, ha servito per restare nel match…53 volte.

Il francese ha avuto solo 3 pallebreak in tutto il match. Isner, che serviva per primo nel set decisivo, ha avuto 4 matchpoint: una sul, 10-9, e le altre due consecutive, sul 32-31, il quarto sul 59-58 (e non è un refuso!)

Si deve essere rivoltato nella sua tomba, ma con grande soddisfazione, l’inventore del tiebreak e dell’Hall of Fame del Tennis a Newport, il defunto miliardario Jimmy Van Alen (1902-1991…e morto proprio il giorno in cui Stefan Edberg perse la semifinale di Wimbledon senza mai perdere il servizio con Michael Stich, 4-6,7-6,7-6,7-6 nel festival del tiebreak!).

Fu lui nel 1965, dopo aver visto un doppio in un torneo ad inviti che definì “paragonabile a una vera tortura urologica” perché non finiva mai (un set si concluse con il punteggio di 49-47…cito a memoria, da una parte c’erano Dick Dell e Bill Mozer, dall’altra non ricordo e chiunque ritrovi l’altra coppia per favore ce lo segnali) ad inventare e a mettere in atto il primo torneo con il tiebreak a Newport, il torneo sull’erba nel Rhode Island del quale era direttore e che aveva un montepremi di 10.000 dollari tutti messi in palio da lui.

Nel 1970 il tiebreak che originariamente richiedeva 9 punti in tutto (fu battezzato “Sudden Death” “Morte Improvvisa”) e sul 4 pari era matchpoint per entrambi _ io ho giocato in America nel ’73 le gare intercolleges ed era ancora così: ricordo che conveniva servire per secondi, perché gli ultimi 3 punti li serviva chi aveva cominciato a battere per secondo _ fu ufficialmente introdotto dall’USTA, la federazione americana e lo si giocò per la prima volta a Filadelfia, torneo che allo Spectrum si giocava a gennaio.

Nel 1971 fu introdotto a Wimbledon, ma lo si giocava sull’8 pari, finchè nel ’79 anche l’All England Club accettò di farlo giocare sul 6 pari come da tutte le altri parti.

Dopo quanto è successo oggi molti si domanderanno se abbia ragione l’US open, unico Slam a imporre il tiebreak anche al quinto set, oppure gli altri 3 Slam che invece hanno imposto il long-set finale.

Se di questi match interminabili se ne fossero disputati tanti la domanda sarebbe retorica e la risposta scontata. Ma non lo sono. Io sono contento di aver visto straordinari match conclusi con un long set al quinto. Sono quelli che hanno fatto la storia del tennis.

Infatti, se si fosse applicata la regola americana, quanti grandi storici match ci saremmo persi? Li ricordo tutti per vostro uso e consumo.

A Wimbledon: Nadal-Federer 2008 (9-7 al quinto), Ivanisevic-Rafter 2001 (9-7 al quinto), Borg-McEnroe 1980 (8-6 al quinto). A Parigi 2004 Gaudio-Coria 8-6 al quinto, 1929: Lacoste-Borotra (8-6 al quinto), 1927: Lacoste-Tilden (11-9 al quinto). In Australia: 1988: Wilander-Cash 8-6 al quinto, 1947 Pails-Bromwich (8-6 al quinto), 1936 Quist-Crawford (9-7 al quinto). All’Us Open nel 1958: Cooper-Anderson 8-6 al quinto, 1936 Fred Perry-Budge (10-8 al quinto).

Prima di oggi la partita più lunga era stata Santoro-Clement, primo turno del Roland Garros 2004, 6 ore e 33 minuti. La seconda McEnroe-Wilander, quarti di finale di Coppa Davis nel 1982 a St Louis, 6 ore e 22 minuti.

Prima di oggi il record di aces apparteneva a Ivo Karlovic, 78 aces contro Radek Stepanek nella semifinale di Coppa Davis Croazia-Cechia vinta da Stepanek 6-7,7-6,7-6,6-7,16-14.

Prima di oggi il record di games (112) apparteneva a Gonzales-Pasarell: 22-24,1-6,16-14,6-3,11-9.

Ieri avevano giocato 2h e 54 minuti: oggi 7 ore e 6 minuti.

Il più lungo set in uno Slam era stato giocato al quarto da Newcombe e Riessen agli ottavi dell’US Open 1969: 25-23 per Newcombe (4-6,6-3,6-4,25-23)

A fine match le prime dichiarazioni dei due protagonisti. Mahut: “Lui è un campione, abbiamo lottato in modo incredibile. E’ stupefacente quello che siamo riusciti a fare. Ed è meraviglioso. Mi spiace per il pubblico che non ha potuto vedere la conclusione: dovrà tornare domani (N.B: solo che buona parte del pubblico non avrà più i biglietti!). Io posso dire che volevo solo vincere!”

Isner: “Niente come questo che abbiamo visto oggi succederà mai di nuovo. Lui ha servito in modo fantastico. E anch’io, a questo punto vorrei solo vedere le statistiche”.

Federer: "Sono entrato in campo che erano 11 pari al quinto set, ho finito il mio match di 2 e mezzo e 4 set con Bozoljac e loro due sono ancora lì. da una parte vorrei essere lì, uno di loro cioè, e da un'altra parte. Stanno facendo un match che entra nella storia del tennis.

Mahut e Isner: 6-4,3-6,6-7(9-7),7-6(7-3),59-59. Durata primo set 32 m, secondo 29 m. terzo 49 m., quarto 64 m., quinto 426 minuti (7 h e 6 m).

Ubaldo Scanagatta

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20 Giugno 1987

Helena Sukova recupera uno svantaggio di 0-5 nel primo set prima di sconfiggere Martina Navratilova 7-6, 6-3 nella finale del torneo di Eastbourne, interrompendo la striscia record di 69 incontri vinti consecutivamente dala Navratilova sull’erba inglese.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker