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19/07/2010 21:10 CEST - Il Fotoracconto

Benvenuti a Bad Gastein

Primo impatto con il torneo WTA di Bad Gastein, tra assalti di palle giganti, ponti che non si vedono, tenniste che vogliono fare Indiana Jones e una bella vittoria in rimonta di Corinna Dentoni. da Bad Gastein, Monique Filippella

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All’arrivo a Bad Gastein è difficile capire che questa settimana qui si svolgerà un torneo di tennis International da 220000 dollari. Pochissimi cartelli, ma ben nascosti, annunciano l’evento e anche sul sito pochissima pubblicità: il torneo si gioca sui campi di un lussuoso albergo, che saluta in questo modo chi arriva:

sul prato antistante l’hotel c’è questa “scultura di palle”

e all’ingresso un semplice e laconico cartello di benvenuto

Si respira un’aria di semplicità e di tradizione: in albergo le addette al controllo accrediti sono in costume tradizionale e tutto parla di vita di montagna: questi sono il botteghino e l’ufficio accrediti

Il campo centrale è incastonato tra chalet con gerani ai balconi

Un discorso a parte meritano i raccattapalle, oggi così ben ordinati:

Ieri, al mio arrivo ho dovuto attendere il responsabile degli accrediti e sono andata a vedere le quali: questi ragazzini erano irriconoscibili: evidentemente provati dalla lunga giornata di lavoro hanno combinato di tutto. Al cambio uscivano lanciando in aria le bottigliette d’acqua, spargevano le palline per tutto il campo quando si trattava di cambiarle e a un certo punto quello a rete, per lanciare le palline a quella a fondo campo, ha più volte centrato la povera Dominguez Lino, che, per fotuna, dal momento che stava vincendo agevolmente, non si è lasciata andare ad azioni “erodiane”.

Questo invece è l'inusuale "albo d'oro" del torneo

Il capo ufficio stampa mi chiede se voglio andare alla cerimonia del sorteggio, che è molto particolare: è l’unica al mondo che si terrà su un ponte sospeso a 3200 metri di altitudine. Io sono un po’ scettica: il tempo non è per nulla clemente oggi e penso che sarà impossibile farla lì. Ma partiamo lo stesso....

...perchè lui invece mi dice che il tempo in montagna è buono, c’è solo un po’ di nebbia in cima.

All’arrivo fa un freddo polare, e infatti vengo accolta così

io però sono ben attrezzata e non vedo l’ora di uscire per vedere finalmente questo tanto decantato ponte….

vedere è una parola grossa….

come se non bastasse il fatto che la pioggia rende il ponte peggio di una saponetta bagnata, all’improvviso dalla nebbia spuntano una trentina di palle da tennis che mi corrono incontro. I miei riflessi prontissimi e un passato da ostacolista mi salvano dalla rovina certa!!!

Intanto all’interno del rifugio fervono i preparativi

e si danno gli ultimi ritocchi alla coreografia

quella che però più mi interessa pare perfettamente in ordine!

Qualcuno suggerisce, nonostante tutto, di fare un po’ di foto alle tenniste sul ponte. Tutti, soprattutto i fotografi, sono molto scettici (io sono l’unica che è uscita). Andrea Petkovic, invece, pare entusiasta, anzi, suggerisce di traversare il ponte in sospensione, come Indiana Jones!!!

Accantonato il proposito di fare foto all’esterno, si ripiega su una più tradizionale foto all’interno. I colleghi chiedono un grande abbraccio di gruppo. Vi prego di notare la gioia di Bammer e Meusburger! Come al solito è Petkovic che dimostra entusiasmo e disponibilità

e alla fine convince tutte le altre

Si diverte anche un mondo ad una battuta che fa, ma non so dirvi cosa abbia detto: per la gioia di quasi tutti i presenti lo ha detto in tedesco

finalmente capisco a cosa servono tutte quelle palle incerottate

e Meusburger dimostra sempre maggiore entusiasmo…

Terminata l’estrazione dei numeri posano tutti per una bella foto di gruppo

Ho il piacere di scendere dal rifugio nella stessa cabina di Andrea Petkovic e di tornare con lei all’albergo. Già mi era particolarmente simpatica, ma adesso sale nella top 3 delle mie preferite. E’ veramente una ragazza piacevole, alla mano e molto intelligente, il che non guasta.

Al rientro in albergo mi accorgo che Corinna Dentoni sta giocando sul campo 2. Inizia così la caccia al tesoro: 10 minuti a piedi e 1 in macchina. Con tutta l’attrezzatura che mi porto dietro opto, chiaramente, per la seconda.. e ci metto più che per la prima, dal momento che, se già è difficile trovare i campi principali, il 2 è veramente molto ben nascosto!!! Riesco però ad arrivare, e questa è la situazione che trovo:

Intuisco, visto che sono molto perspicace, che qualcosa non va (sarà anche che ho visto che ha perso il 1 set?). Eppure gioca bene

Il nervosismo, però è alle stelle: contesta un paio di chiamate, se la prende con i poveri raccatapalle (vi avevo già detto che ne combinano di tutti i colori, ma sono proprio piccoli!!!)

Qualcosa però è cambiata, i punti cominciano ad entrare e il nervosismo piano piano si allenta, tanto che quando sbaglia si esibisce soltanto in quell’atteggiamento “zvonareviano” che tanto è piaciuto a Gianni Clerici di recente

Riprende a macinare gioco e riesce finalmente a vincere 4-6, 6-4, 6-3

Si, perchè,  nonostante qui i punteggi parziali siano alquanto inusuali…

...quelli finali sono in linea con quelli degli altri tornei!

Monique Filippella

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