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22/07/2010 11:01 CEST - Il Fotoracconto

Finisce l'avventura di Dentoni

Corinna Dentoni non riesce a superare l'ultimo scoglio prima del tabellone finale. Superano invece a fatica la partita i raccattapalle, i giudici di linea e il giudice di sedia. E sul centrale aleggia una maledizione...

da Bad Gastein, Monique Filippella

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Corinna Dentoni - Foto di Monique Filippella
Corinna Dentoni - Foto di Monique Filippella

Oggi sono riuscita a svelare uno dei segreti del torneo: perchè si chiama “Nuernberger” se siamo a 500 chilometri da Norimberga???? Immagino che anche voi non abbiate dormito stanotte chiedendovelo, allora io, per evitarvi altre notti insonni ho condotto una scrupolosa indagine: è una compagnia di assicurazioni sponsor del torneo.

Più tranquilla, dopo la scoperta, appena arrivata ai campi passo al desk delle giocatrici per rimediare gli orari degli allenamenti. Una signorina cortesissima ed amabilissima (ed ora la amo veramente) quando le chiedo di poter vedere il planning mi chiede a che ora mi farebbe comodo il campo!!!!! E dire che non ho ancora seguito il consiglio di Nicola, che nei commenti al fotoracconto di ieri mi suggeriva di andarmi a ringiovanire alle terme!!! Le cose sono due: o il fisico tiene ancora o la signorina ha bisogno di un buon oculista.

Più tardi ho visto che sfogliava alacremente le pagine gialle...

Quando arrivi in campo e vedi la giocatrice parlare con la pallina, intuisci subito che non è una grande giornata

Corinna Dentoni non sta giocando male

ma come ieri ha problemi con i raccattapalle

Questa in particolare è la stessa di ieri...

allora lo fa apposta!

Corinna, esasperata, ricorre la palla da ogni parte del campo ma la Pous Tio continua a rimandare tutto di là e così lei, sull'orlo di una crisi di nervi, inizia a lamentarsi ad alta voce, discutendo le doti di attaccante dell'avversaria definendola "pallettara". La Pous Tio pare sentirla e infila un paio di punti degni della migliore delle attaccanti (sempre da fondo, si intende!). La Dentoni riconosce il bel punto con un gesto di apprezzamento unito ad un "brava!", ma la sostanza non cambia, il punteggio non si muove da quell'avvilente 0!

All’ennesimo punto perso lancia anche la pallina dall’altra parte del campo, con un “campanile” che evita di millimetri il “fuoricampo”.

Sono anche moltissime le occasioni in cui Corinna contesta la chiamata e chiede al giudice di sedia di controllare (questo giudice in particolare oggi sarà stremato per i continui interventi in campo – detto tra noi i seggioloni qui sono anche piuttosto traballanti e il poverino rischia più volte l’osso del collo)

Quando si verificano queste situazioni è fondamentale, ai fini della tranquillità delle giocatrici, la fiducia che il giudice di sedia riesce ad ispirare............

Terminato il game (e chiuso con un disastroso 6-0 il set), Corinna esce dal campo, non senza prima essere passata a controllare ancora più da vicino il segno ed aver comunicato al suo angolo che le hanno rubato il punto.

Il gioco riprende

ma la pausa non sembra averla tranquillizzata.

Mentre sta per servire, il giudice di linea si dà uno schiaffone sulla coscia per liberarla da un voglioso tafano, suscitando un moto di stizza della nostra atleta

Finalmente, con un bel break Corinna riesce a conquistare il primo game

ma sembra ormai ci sia ben poco da fare

e ne sembra anche più convinta lei che, quando conquista il secondo game, sembra definitivamente rassegnata

ed infatti dopo poco si ritrova a rete a felicitare l’avversaria e saluta correttamente, ma senza grandi dimostrazioni di simpatia, il giudice di sedia

Piccola parentesi raccattapalle, che sono l’argomento principe di questo inizio di torneo.

Premesso che normalmente sono una mangiabambini, mi chiedo: ma come si fa a non perdonare a un angioletto come questo se il giudice di sedia, più che il punteggio, ha dovuto urlare milioni di volte “Bälle!!!!”

Anche se per Corinna qui è tutto finito, sugli altri campi per qualcuno il torneo inizia ora.

Mariya Koryttseva sembra avere i minuti contati: fatica a entrare in partita e, quando finalmente riesce ad agganciare la sua avversaria, perde in modo doloroso il tie break del primo set

Tatjana Malek allora inizia a dilagare e sembra ormai avviata ad una facile conclusione. Serve per il match e si procura anche un match point...

Ma Koryttseva non molla e, oltre a quello, annulla anche gli altri 8 match point che la Malek si procura...

e qui entra in scena la "maledizione di Monique".

Quando si gioca su più campi, considerando che bisogna rispettare i tempi di gioco (e qui l'accesso al campo 1 è attaccato al centrale, e bisogna fare i conti anche con chi gioca lì), succede di riuscire ad arrivare al Campo che interessa quando la partita sta per finire e non si fa in tempo ad entrare per fare due foto, perciò si cerca di sfruttare la situazione come meglio si può. In particolare, al momento dei 9 match points, ero abbarbicata su un roccione prospiciente il campo centrale per riuscire a vedere le giocatrici, evitando nel contempo la "claque" locale capitanata dalla bella Meusburger (contento Stefan???) in pausa tra un allenamento e l'altro,

e vi assicuro che con una macchina di almeno 4 chili in bilico su un roccione per circa 20 minuti non si sta per nulla comodi.

Inevitabile, perciò la vittoria di Mariya Koryttseva, che con un prepotente 6-2 si aggiudica la partita

dal momento che la povera Malek ormai nulla può contro il sortilegio....

Nei tornei piccoli capita molto facilmente di vedere le tenniste indisturbate tra la folla. E' questo il caso di Sybille Bammer che, durante la partita successiva, si mangia un bel gelato con la figlia. Vi chiederete cosa vi interessa una tennista che mangia il gelato. Semplice: alle sue spalle è il famoso roccione di cui vi parlavo!!!

Sempre a proposito di Bammer, stamattina ho parcheggiato sul piazzale dell'albergo, e sto tranquilla che se trovo una strisciata sulla fiancata so con chi prendermela!!!

Poi mi sono resa conto che lei non è la sola....

Giuro che se torno l'anno prossimo metto anche io il nome sulla macchina!!!

Per tornare al tennis giocato, in campo sono Woerle e Olaru... o meglio, direi che c'è solo Woerle! Per la gioia di tutti, qui, la simpatica austriaca è incontenibile e ha facile gioco con un'avversaria che evidentemente è rimasta negli spogliatoi

Arriva su ogni pallina e incamera il set con un perentorio 6-1

Ma la Olaru non ci sta, entra in partita ed è sempre più centrata

tanto da mettere in crisi la povera Woerle che, senza che stavolta io c'entri per nulla, perde la partita 6-4, 6-3

Nell'ultimo singolare si sfidano l'olandese Arantxa Rus, che tira tutto quello che c'è da tirare senza far troppo caso a quelle cose bianche che sono per terra...

e Alizé Cornet, che come al solito trasforma ogni partita in una scena teatrale: sorride ironicamente,

 si dispera, si carica e quando esulta, forse per non essere accostata troppo all'"Allez" per antonomasia (Juju, per chi non si fosse accorto di quanto Henin urli Allez sempre e comunque, anche in faccia all'avversaria che sbaglia...), indecisa tra il "Vamos" ed il "C'mon" opta un paio di volte per un "Vamòn" che diverte non poco il pubblico austriaco.

Comunque la partita non ha storia e si chiude con un inequivocabile 6-2, 6-0.

Ah, per tutti quelli che ho già convinto forse non ce ne sarebbe bisogno, ma, per quelli che ancora sono scettici, ecco un altro episodio della serie "Petkorazzi rocks!" (Petkorazzi è il nome d'arte di Petkovic quando gira i video autoironici nei quali racconta un po' di sè ai suoi fan)

Oggi, tra una partita e l'altra, rientrando in sala stampa per scaricare le foto, la ho incrociata in corridoio, al rientro da una sessione di fitness. Mi ha rivolto un sorriso smagliante e, salutandomi lei per prima, mi ha chiesto come stavo.... Perla rara!

Monique Filippella

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker