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21/07/2010 12:00 CEST - Tennis&viaggi

Guida allo US Open

Tutto quello che gli appassionati devono sapere per affrontare la trasferta oltre oceano in occasione dell'ultimo Slam stagionale, per abbinare il grande tennis dal vivo ad una visita alla Grande Mela. Vanni Gibertini.

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Come avevamo giá anticipato all’inizio dell’anno nel nostro articolo panoramico sulle quattro prove dello Slam, l’US Open é complessivamente il torneo piú accessibile per l’appassionato italiano desideroso di assistere di persona ad un grande evento tennistico: non ci sono sorteggi o interminabili code da fare come a Wimbledon, i biglietti sono acquistabili online, a differenza di quanto accade al Roland Garros, e New York é sicuramente una meta piú alla portata di quanto non lo sia Melbourne in Australia.
E considerando tutte le attrattive turistiche offerte dalla Grande Mela, la trasferta a Flushing Meadows si presta magnificamente ad una vacanza che abbina al grande tennis le classiche visite a musei, monumenti e grandi magazzini.


Raggiungere New York dall’Italia é davvero semplice: voli diretti plurigiornalieri vengono operati sia da Milano Malpensa sia da Roma Fiumicino da Alitalia, Delta, American Airlines e Continental. E per chi desidera partire dagli altri aeroporti italiani, tutte le compagnie europee e nordamericane offrono comode combinazioni con scalo . Gli aeroporti internazionali della Grande Mela sono due: il John F. Kennedy Airport, situato nel quartiere del Queens, a circa 26 km a nord-est di Manhattan, ed il Newark-Liberty Airport, piú o meno alla stessa distanza da Manhattan ma ad ovest dell’isola, al di lá del fiume Hudson, nello stato del New Jersey. Al momento in cui scriviamo le tariffe per un volo andata e ritorno con scalo si aggirano intorno ai €600, mentre per i voli diretti bisogna sborsare intorno ai €900. Se si atterra a Newark, le opzioni per raggiungere Mahnattan sono, oltre al taxi ($50-$70), la navetta collettiva SuperShuttle ed il treno della New Jersey Transit, che effettua il tragitto tra la stazione dell’aeroporto (collegata ai terminal da una monorotaia gratuira) alla Penn Station di New York in soli 30 minuti al prezzo di $15. Per chi invece arriva al Kennedy, c’é la possibilitá di utilizzare la linea A della metropolitana (prezzo $7.25, tempo di percorrenza circa 75 minuti) oppure il treno della la Long Island Rail Road (prezzo $13, tempo di percorrenza soli 35 minuti), in aggiunta ovviamente alla navetta collettiva SuperShuttle, agli autobus ed al taxi (tariffa fissa per Manhattan di $45 piú pedaggi e mance).


Le soluzioni per l’alloggio a New York sono numerosissime, anche se invariabilmente piuttosto costose: a meno di non accontentarsi di ostelli della gioventú o di sistemazioni con bagno in comune, la maggior parte delle quali sono ubicate tra Chelsea ed il Greenwhich Village, é praticamente impossibile scendere sotto ai $200 a notte per la camera doppia, escluse le tasse e tutti i pasti. E bisogna essere disposti a spendere $400 ed oltre se si non si vuole rinunciare ai comfort degli alberghi a 4-5 stelle. Anche scegliendo di alloggiare fuori dall’isola di Manhattan, per cercare di rimanere piú vicini all’impianto di Flushing Meadows, é difficile ridurre il costo della sistemazione alberghiera, a meno di non spingersi in zone non servite dalla metropolitana rendendo cosí molto complicati (e costosi) gli spostamenti. Il periodo di fine agosto ed inizio settembre, infatti, é particolarmente trafficato a New York in quanto, oltre agli US Open, la Grande Mela ospita nello stesso periodo la settimana della moda, e con l’inizio dell’anno accademico nelle universitá locali (NYU e Columbia) nella metropoli arrivano parecchi visitatori a seguito soprattutto degli studenti matricole.


Come molti appassionati sapranno, gli US Open si disputano al Billie Jean King National Tennis Center, che é situato a Flushing Meadows, nei pressi del Corona Park, all’interno del borough del Queens. E’ raggiungibile in circa 45 minuti da Times Square o dalla Grand Central Station di New York tramite la linea 7 della metropolitana. La fermata a cui scendere é quella di Mets-Willets Pt., che serve anche il Citifield Stadium dove gioca le proprie partite casalinghe la squadra di baseball dei New York Mets. E’ consigliabile prendere il treno espresso (contrassegnato da un indicatore romboidale), che effettua solamente nelle fermate principali, e non il locale (contrassegnato da un cerchio), che invece ferma in tutte le stazioni ed impiega oltre un’ora.


L’acquisto dei biglietti d’ingresso é possibile attraverso il sito Ticketmaster.com, ed é si puó scaricare dal sito del torneo la lista con tutti i prezzi per le varie sessioni. Come linea guida generale, é abbastanza semplice riuscire ad ottenere bilglietti per il livello 400 dell’Arthur Ashe, ovvero la tribuna piú lontana dal campo, da cui la visuale non sempre é ottimale, come gia fatto notare nell’articolo pubblicato lo scorso anno. In alternativa é possibile acquistare i tagliandi per il campo Louis Armstrong, dove si puó godere di una visuale decisamente migliore, oppure accontentarsi dell’ingresso per i ground, che consente comunque l’accesso sia all’Armstrong sia al Grandstand, dove con un po’ di fortuna si puó arrivare veramente vicinissimi ai protagonisti. Per chi invece ha pazienza e soldi da spendere, é possibile utilizzare il servizio di Ticket Exchange di Ticketmaster, attraverso il quale i possessori di abbonamenti e biglietti mettono in vendita i tagliandi che non intendono utilizzare: in questo caso é possibile anche accedere a posti molto pregiati sull’Arthur Ashe, ma i prezzi raramente scendono sotto i $300-$400.


Una curiositá importante da segnalare é che a New York é vietato per legge vendere biglietti per un evento a qualsiasi prezzo a meno di 150 metri dall’ingresso dell’impianto, quindi nel percorso tra la stazione della metropolitana ed i cancelli del National Tennis Center ci si imbatte in un cartello che segnala questo limite, dove si possono notare decine di persone che cercano di comprare o vendere i tagliandi appena prima di questo “confine” virtuale.


L’americanitá di questo evento é evidente in ogni aspetto dell’intera esperienza, dalle quantitá industriali di junk food consumate ogni giorno all’indisciplina degli spettatori avvezzi a sport meno dediti al silenzio; ma é forse proprio quest’atmosfera che rende l’US Open unico nel suo genere e senza dubbio meritevole di una trasferta oltreoceano.
 

Vanni Gibertini

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker