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07/10/2010 22:38 CEST - FED CUP

Per Venus
niente Fed Cup!

La maggiore delle Williams ha annunciato che, per l'infortunio al ginocchio sinistro, il suo 2010 è finito: non giocherà né il Masters né la finale contro l’Italia a San Diego. Ora forse le azzurre tornano ad essere favorite. E la Schiavone è ormai sicura a Doha, come la Stosur. Serena torna al torneo di Linz Prime dichiarazioni di Francesca. Ubaldo Scanagatta

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Basterà Serena, ammesso che lei a San Diego si presenti davvero, a sconfiggere l’Italia di Fed Cup? Venus, n.3 delle classifiche mondiali, non ci sarà, l’ha annunciato lei stessa, dicendo che il suo 2010 è finito “Sono molto delusa di non poter giocare le finali WTA e la finale di Fed Cup” ha detto la campionessa di sette Slam, la bestia nera di Francesca Schiavone che non l’ha mai battuta.

Per inciso, l’altra bestia nera è Vera Zvonareva che Francesca affronta domani: 9 sconfitte a zero con la russa, 7 sconfitte a zero con Venus, l’ultima delle quali all’US Open 2010.

Venus si era fatta male quando si stava preparando a giocare il torneo di Cincinnati ad Agosto. Aveva dovuto dare forfait anche Montreal.

Proprio dalla semifinale dell’US open, persa con Kim Clijsters il 10 settembre, Venus non ha più preso una racchetta in mano. E poichè non aveva quasi mai giocato per tutta l’estate di fatto quell’apparizione nuovayorkese di Venus all’US Open è stata l’unica degli ultimi sei mesi del 2010. A Wimbledon, lei regina cinque volte, aveva perso il 29 giugno nei quarti dalla bulgara Tsvetana Pironkova, allora numero 82 WTA!

Questa annotazione di Venus in campo per un solo torneo negli ultimi sei mesi del 2010 provocherà certo qualche rimpianto in Francesca Schiavone che ha avuto la sfortuna di incontrarla proprio in quello. Un rimpianto mitigato, peraltro, dal cattivo tabellone, visto che anche battendo la “primula nera” Venus a Flushing Meadows avrebbe dovuto poi affrontare Mamma Kim, la tennista fiamminga che avrebbe poi vinto il suo terzo US Open, il secondo di fila.

L’assenza forzata di Venus cambia certamente molte cose in prospettiva Fed Cup. L’Italia se non diventa proprio favorita, almeno finchè si ipotizzi che scenda in campo Serena, vede aumentare considerevolmente le proprie chances. Che sono a mio avviso almeno 49 contro 51 tenendo presente anche l'unità del team azzurro al cospetto di quello un po' raccogliticcio di quello americano capitanato dalla simpatica  Mary Joe Fernandez.

E’ vero che Serena in teoria potrebbe portare tutti e tre i punti che la vedranno (?) protagonista, i due del singolare e magari pure quello del doppio in coppia con la specialista ed ex n.1 mondiale Liezel Huber, l’ex sudafricana. Però contro una n.2 che a questo punto potrebbe essere la Oudin, la Glatch o la Mattek-Sands sulla carta sia Francesca Schiavone sia Flavia Pennetta partirebbero più favorite di quanto lo sarebbe una Serena non al cento per cento (e quasi mai è stata al cento per cento ultimamente) e di quanto lo sarebbe un doppio forte ma comunque abbastanza improvvisato quale sarebbe quello formato da Serenona e la Huber e il duo Schiavone-Vinci con Francesca che a mio avviso _ ma è un’opinione del tutto personale sulla quale tornerò presto in un articolo apposito _ è la migliore giocatrice del mondo a rete delle prime quindici. La Vinci, poi. è certo giocatrice dai limiti più definiti (anche fisici), ma se ha giocato una finale d’uno Slam e se è imbattuta dopo una dozzina di doppi in Fed Cup, significa che non è certo l’ultima arrivata. Sulla carta non dovrebbe soffrire di complessi laddove dovesse disputare il doppio decisivo sull’eventuale (e forse probabile) 2 a 2.

Certo è che Venus, sola tennista più anziana di Francesca Schiavone fra le top 43 _ lei è nata il 17 giugno 1980, Francesca il 23 dello stesso mese, Patty Schnyder classe 1978 è n.44 e la più anziana delle top 50 _ comincia ad accusare il peso degli anni. Le sue ginocchia, soprattutto, ormai scricchiolano: si era ritirata dal torneo di Stoccarda ad aprile per una tendinite al ginocchio destro. Ferma un mese era tornata a Roma. Dopo Wimbledon altro stop fino alla mancata rentrèe di Cincinnati dove a bloccarla è stato invece il ginocchio sinistro. Così non ha toccato palla né a luglio né ad agosto.
L’Italia, campione in carica dopo il successo di Reggio Calabria contro le riserve americane _ e campione per la seconda volta, dopo la vittoria di Charleroi in Belgio tre anni fa _ dà l’impressione di essere una squadra più unita di quella americana. Per questo adesso a San Diego secondo me l'Italia può farcela benissimo.

SCHIAVONE AL MASTERS_ Non c'è bisogno nemmeno di aspettare il risultato di Schiavone-Zvonareva (per fortuna visto lo 0-9 dei precedenti!) per celebrare lo storico approdo di Francesca al Masters che in questo momento è praticamente quinta nella corsa al Masters femminile ....considerato che Venus non c'è.   Solo in tre potevano passarla, ma se ciò accadesse _ molto improbabile se non escludibile _ Francesca finrebbe nona. E da nona (ma in realtà ottava causa assenza di venus) sarebbe fra le magnifiche otto. Prima donna italiana di sempre! Grande. Mi sa che mi tocca amdare a Doha....che non è un Paradiso ahimè. Ma ero a Stoccolma 1975 quando Panatta arrivò a qualificarsi per il Masters (e perse tre incontri su tre) e nel '77 quando Barazzutti fe altrettanto in tutti i sensi. Francesca potrebbe essere la prima tennista italiana a vincere un incontro ad un Masters. Intanto io mi aspetto in realtà che conquisti il quinto posto nelle classifiche mondiali, perchè Venus è raggiungibile a questo punto. Infatti fra Francesca e la Schiavo ci sono solo 390 punti. Ma Francesca a Doha prenderà 70 punti per ogni partita anche perduta. quindi minimo 210. Ma se ne vince una  sono 230 più 140, uguale 370.  Due vittorie 460 più 70, uguale 530. Insomma non c'è biosgno d'essere ragionieri per capire che al di là del grande exploit della qualificazione per il masters _ qualificazione contemporanea per le due finaliste del Roland Garros...con i complimenti di Stacey Allaster c.e.o della Wta _ francesca ha grandi chances di migliorare il suo best ranking. Ricordo che il miglior italiano di sempre, Adriano Panatta, è stato nel '76 n.4 mentre Barazzutti si è fermato a n.7 ed è già stato battuto da Francesca.

Francesca ha dichiarato: " Sono davvero elettrizzata per questo grande  risultato, e come sapete sono anche molto emotiva.... E' un momento specialei e sono contenta di poterlo vivere e condividere con la mia squadra. Questo significa molto per me . Voglio vivere questo momento intensamente perchè uno dei migliori delle mia vita. Riuscire a qualificarsi per Doha significa che sei una delle migliori tenniste del mondo. E' una grandissima sensazione".

Ma le italiane a Doha saranno addirittura due. Ci sarà infatti anche Flavia Pennetta (vicina a qualificarsi per il singolare un anno fa...) che insieme a Gisela Dulko è fra le le quattro migliori coppie del 2010.
In questo momento anzi Pennetta-Dulko sono prime nella  Race di doppio. Hanno vinto quest'anno Miami, Stoccarda, Roma, Bastad e Montreal, e sono state finaliste a Madrid. Nei tornei dello Slam hanno centrato i quarti agli Australian Open, al Roland Garros e agli US Open, le semifinali a Wimbledon.
Oltre a Pennetta-Dulko è già qualificata anche la coppia formata dalla ceca Kveta Peschke (ex partner di Francesca Schiavone) e dalla slovena Katarina Srebotnik.

 

 

Ubaldo Scanagatta

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker