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19/10/2010 12:26 CEST - Rassegna Stampa del 19 ottobre 2010

Nadal-Federer, cocchi di mamma (Martucci), Foster Wallace e il suo Federer (Modeo)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Nadal-Federer, cocchi di mamma

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 19.10.2010

L'inseguimento è cominciato a 10 anni; quando zio Toni lo ha trasformato in mancino, forse proprio per compensare, tecnicamente, il divario col numero 1, destro, e con il rovescio a una mano. Poi c'è stato l'apprendimento dello stile, seguendo l'esempio svizzero, il migliore, in campo e fuori: mai una polemica plateale, mai uni eroi testa coi giudici, mai una racchetta spaccata. Quindi, sempre studiando il Magnifico, Rafa Nadal, il terraiolo, è sbarcato sul cemento, ha allargato gli orizzonti nei Ma5ters 1000, ha conquistato due volte l'erba di Wimbledon ed ha tolto la corona a re Federer, campione di stile e di talento, con qualche buco nero nel-la cattiveria e nella potenza. Facendolo addirittura piangere platealmente, l'anno scorso, dopo il k.o. di Melbourne, e intimamente, a settembre, quando ha firmato il terzo Slam su 4. Adesso, quindi, è il tempo di attaccare Roger Express sugli ultimi tre fronti: introiti, beneficenza e moda. Sponsor Secondo Sports Illustrated, compresi i 4-5 milioni l'anno di dollari che incassa di premi, Federer è stato l'atleta non americano più ricco del 2009, con 61,768,110 . Mentre Nadal, con 27,466,515 , è risultato «appena» ventesimo. Secondo la rivista finanziaria Forbes, nel 2010, Rafa sarebbe salito a 15 milioni extra (Kia Motors, Banesto, Universal Dvd, Richard Mille), ma Roger arriverebbe a 35 (Credit Suisse, Gillette, Mercedes Benz e Rolex), e al sesto posto assoluto fra gli atleti più pagati. Lasciando il maiorchino oltre il 50 posto. Una differenza che la Nike, il comune sponsor d'abbigliamento, individua nei 10 milioni di dollari a 7 che dà ai due fuoriclasse. Mamma Rafa ha sempre avuto un cuore d'oro e, da anni, organizza con l'amico/manager Benito Barbadillo, un'amichevole di calcetto tennisti-calciatori: la sua squadra contro quella del portiere del Real, Casillas. Presto aggregherà anche Roger. Magari dopo l'esibizione benefica, sponsorizzata Credit Suisse il 21 dicembre a Zurigo, pro Roger Federer Foundation, impegnata in Africa, in nome della mamma sudafricana del campione, Lynette. E, dal torneo di Shanghai, Nadal è volato in India, per inaugurare la Nadal Tennis School, che lavora al progetto Anantapur Educational Center, per far progredire una delle zone più povere e bisognose. E ci è andato con la madre, Ana Maria, cui è legatissimo. Pirata Intanto, aspettando il salto di qualità che compensi l'aggancio di Roger e Mirka Federer con Anna Wintour (la signora della moda), con l'età, Nadal ha cambiato look: ha abbandonato canottiera e pantaloni da pirata, per sposare una tenuta più classica, e rispecchiare meglio lo status di numero 1 del mondo. Ra-fa ha battuto Roger con il video sexy con Shakira, non potrà eguagliarlo come poliglotta (e nemmeno nell'eloquio in inglese), ma lo sorpasserà anche come sindacalista per, ottenere, finalmente, una stagione più corta e meno affollata in primavera. E gli fa la guerra anche nel golf, dove Federer schiera l'amico Tiger e Nadal va a braccetto con Garcia. Nemici, emuli, amici. Lynette e Roger Federer: la mamma del fuoriclasse è sudafricana. Papà è svizzero

Foster Wallace e il suo Federer

Sandro Modeo, il corriere della sera del 19.10.2010

Nonostante lo slancio metafisico del titolo (Roger Federer come esperienza religiosa, Casagrande, pp.64, 8,50), l'omaggio di David Foster Wallace al grande tennista svizzero è anzitutto un esercizio di scienza applicata all'estetica. La «bellezza cinestetica» di Federer sembra infatti dipendere da un lato dalla reattività dei riflessi, in un gioco che più d'ogni altro ormai bypassa i processi decisionali coscienti; dall'altro dalla facoltà di domare le leggi fisiche con un mix tecnico-atletico: la «frustata ampia e fluida» del diritto e la «varietà di rotazioni del servizio», o il senso di posizione «ultraterreno». L'esito inconfondibile sono i «momenti Federer»: frame alla Matrix, in cui il tennista esce da situazioni chiuse con una grazia impensabile negli attuali scambi da apnea. Colpi come quello all'Us Open di quest'anno (passante da sotto le gambe, spalle al campo) e che ora, dopo il suicidio di Wallace nel 2008 a soli 46 anni, sembrano un omaggio speculare del tennista allo scrittore, dell'Eroe al suo aedo.
 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker