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20/10/2010 11:33 CEST - Rassegna Stampa del 20 Ottobre 2010

La Schiavone si confessa: «La mia vita è tutta un thriller» (Martucci), Che scalata, Franci a Doha su... tacco 12 (Bottazzo), Federer gioca con i bambini (Pistolesi)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

La Schiavone si confessa: «La mia vita è tutta un thriller»

Vincenzo Martucci, la gazzetta dello sport del 20.10.2010

Qual è l’aggettivo più giusto per Francesca Schiavone? «Imprevedibile». Quale aggettivo vorrebbe sempre avere, dentro? «Solare». Qual è il suo peggior nemico, nel tennis? «Quando non ci sono e non esco da alcune difficoltà». Dal Roland Garros a oggi: chi è diventata la Schiavone? «Sonò molto più precisa, più calma, più sicura dei miei mezzi. Ho meno dubbi ed accetto moltissime situazioni. E questo mi rende ancora più forte». Qual è la qualità umana alla quale è più sensibile? «L'amore». E la sua migliore qualità? «La generosità». Quàl è la persona di cui si fida di più nel tennis? «Corrado Barazzutti». E nella vita? «Mio padre». Qual è il complimento più bello, come tennista? «Sai fare emozionare». - E come persona? «Sei una grande donna». Com'è l’io del campione? «Grande quanto lo senti». E l'istinto? «Bisogna lasciarlo fluire: è un aspetto bellissimo della vita». E l'egoismo? «E' utile per riconoscere la strada migliore». [...]

Lei legge molto: che cosa? «I thriller accendono la mia attenzione, mi proiettano in una realtà differente. Mi incuriosisce scoprire gli assassini e che cosa pensano i detective. Mi piace molto Ken Follett». II suo thriller più bello è stato il Roland Garros? «No, è la mia vita intera». Lei ama scrivere. «Quando me la sento. E' una passione, e scrivo quel che mi viene: descrizioni, racconti, poesie, tutto ciò che provo in quel momento oppure ho vissuto o visto. Scrivo per me». Pure Serena Williams scrive. «Mi incuriosisce: ha una personalità molto forte, esterna poco, però è sensibile, ha un humor spiccato e vive i momenti con gioia. Non la vedo nera come tutti. Nera, fra virgolette». Senza Williams, che tennis è? «Manca qualcosa, perché negli ultimi 10 anni sono state protagoniste. Un Milan che non vince da 3-4 anni manca anche se io sono interista —, però è già tornato. E quindi torneranno anche loro». [...]

Senza Williams, la finale di Fed Cup vale meno? «No, assolutamente. Se non vengono hanno le loro ragioni. Ma gli Usa sono arrivati in finale senza di loro, hanno un team molto competitivo. Andiamoci a prendere la coppa». Perché vincerà l'Italia?' «Vinceremo perché siamo quattro professioniste, quattro grandissime persone che sanno rispettarsi, stimolarsi a vicenda, e stanno bene unite per le settimane che ci chiede la nazionale. Amiamo la nostra maglia». Schiavone-Pennetta: chi è la più forte? «Assolutamente lei». E tossisce, due volte. Perché la Schiavone va in Paradiso e la Pennetta no? «Perché Flavia è giovane e ha tutto il tempo. Le possibilità le ha, ma bisogna prenderle». Qual e stato il suggerimento più importante di Barazzutti? «Abbi fiducia in te stessa». Com'è il suo uomo ideale? «Ambizioso, sicuramente un bel po' squilibrato, altrimenti mi annoio, che conosca il rispetto e l'amore». Una serata con George Clooney, con Valentino Rossi o con Roger Federer? «Roger. Per il modo di essere molto posato, ma che secondo me sa esplodere fortissimo». Oggi è innamorata? «Sì, ma non dico di chi. Io sono nata innamorata. E' un bel problema».

Che scalata, Franci a Doha su... tacco 12

Tiziana Bottazzo, la gazzetta dello sport del 20.10.2010

Francesca Schiavone su tacco 12? Possibile anche questo. Alla serata di gala del Masters a Doha, Francesca si Laura Biagiotti. Ecco il bozzetto dell'abito dl Doha• presenterà inguainata in un abito lungo con strascico, firmato Laura Biagiotti. Lavinia, figlia di Laura, ha faticato non poco a convincere Francesca a salire su un tacco 12. «Le sembrava di un'altezza impossibile, ma con un vestito lungo il tacco altissimo è di rigore. Per garantirle più sicurezza e facilitarle la camminata abbiamo messo dei cuscinetti nelle scarpe che assorbiscono le vibrazioni. Una continuità con il tennis: anche nelle racchette si contengono le vibrazioni». Stola e pochette Lavinia Biagiotti Cigna ci ha gentilmente concesso in anteprima il bozzetto dell'abito che ha proposto alla regina del Roland Garros, raccontandocelo nei particolari, dal piccolo strascico alla sciarpa di chiffon. A impreziosirlo ulteriormente una stola di pelliccia che le avvolgerà le spalle. In mano Francesca avrà una mini pochette. «Niente gioielli perché Francesca è pura, è così» aggiunge Lavinia [...]

A Stoccolma Federer gioca con i bambini

Claudio Pistolesi, l’unità del 20.10.2010

“L'idea è stata di Roger!”. Ci tiene a precisarlo Thomas Johansson, uno dei due direttori del torneo di Stoccolma (torneo Atp dotato di un montepremi di 600mila euro), vincitore dell'Australian Open nel 2002. L'ex numero 1 del mondo (ora risalito al n.2 dietro a Nadal) è un fuoriclasse anche dal punto di vista umano. Federer, a differenza di molti colleghi del circuito, si informa sempre su come vanno, in termini di seguito degli appassionati, i tornei dove gioca. Lo fa anche in Svezia e, parlando col suo ex avversario Thomas, capisce che soprattutto nei primi giorni di gara si registra un quasi-deserto sugli spalti. I numerosi spazi vuoti sono dovuti soprattutto ai prezzi dei biglietti(20 euro il più economico, 80 il più caro). E allora Roger spiazza tutti: «Fatemi allenare un'ora sul campo centrale e inserite questo fuoriprogramma nel prezzo del biglietto». Richiesta accolta e programma rivoluzionato con il centrale "requisito" per sua maestà. Accade il "miracolo": ressa ai botteghini e tutto esaurito sugli spalti per vedere Federer allenarsi con Ljubicic. Non solo lo svizzero e il croato coinvolgono anche alcuni giovanissimi tifosi giocando un doppio misto e improvvisato. E così una giornata che si preannunciava assai mogia diventa fa registrare un boom di presenze e di gradimento. [...]

L'allenamento con Ljubicic fila via in modo piacevole. Si è trattata di una grande opportunità soprattutto per gli spettatori svedesi e un attestato di cultura tennistica da parte dei due direttori di torneo: Thomas Johansson e Jonas Bjorkman. In Svezia gli ex giocatori sono molto considerati anche come professionisti del settore in ruoli che non riguardano direttamente il gioco in campo probabilmente perché chi è sportivo dentro lo resta per la vita e non si «politicizza» come accade ad esempio da noi.
 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker