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22/10/2010 23:27 CEST - ATP TOUR

A Stoccolma Federer passeggia

TENNIS _ Lo svizzero domina Dent in nemmeno un’ora di gioco per 6-1 6-2. Troppa la differenza tra i due giocatori, ma Federer sembra aver assimilato nel migliore dei modi lo spostamento dalla Cina. Bene Robin Soderling e Ivan Ljubicic, mentre Blake recupera una partita molto complicata: la Kungliga Tennishallen gli porta bene anche in tempi di crisi. A Mosca fuori Jo Wilfried Tsonga, bene il genietto Dolgopolov. Tutti i risultati. Riccardo Nuziale

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FEDERER b. DENT 6-1 6-2
Taylor Dent sembrava il regalo ideale per il novecentesimo compleanno di Roger Federer (900 partite a livello ATP, nessun ritiro: altro piccolo, grande record di questo straordinario fuoriclasse): un giocatore sì troppo poco reattivo in risposta per impensierire uno dei più grandi servitori del circuito, sì troppo pesante negli spostamenti laterali per poter fare gara pari con il ballerino del tennis, ma anche un giocatore dalle spiccate doti offensive, uno dei dinosauri di quella pratica tanto rimpianta da diversi puristi del nostro gioco, vale a dire il serve & volley. Ci si aspettava quindi spettacolo e divertimento. Salvo rari momenti, però, la festa di “compleanno” di Federer, sceso in campo con il (bellissimo) completo Milka già esibito a Shanghai, si è rivelata una delusione. Il divario tra i due giocatori è stata nettissimo, ancora superiore a quella vista nell’unico precedente prima di stasera, terminato 6-3 6-2 a Miami 2009.
Il primo set, in pratica, non esiste: Dent tiene a 15 il primo turno di servizio, ma perde a 0 i due successivi mettendo, complessivamente, due prime (zero nel quarto gioco, due nel sesto). L’unico “brivido”, se così si può chiamare, arriva sul 3-1 15-30 servizio Federer, autore di due errori gratuiti consecutivi. Il resto è una carneficina, 6-1 in 19 minuti, con numeri al servizio che Dent probabilmente non ha mai visto nemmeno nei suoi incubi peggiori: 38% di prime in campo, 40% di punti vinti con la prima, 25 con la seconda.
Il secondo set segue i binari del primo, con Dent che tiene facilmente il primo turno di servizio, ma cede nettamente il secondo a 15, sebbene quel 15 arrivi con il primo ace della partita.
Per fortuna arrivano immediatamente i due game successivi, quelli che salvano la partita dal baratro della mediocrità. Forte del break appena ottenuto, Federer si porta sul 30-0, per poi sbagliare una comoda volee di rovescio (unica nota negativa sul Federer di oggi è appunto il gioco di volo: maluccio); sul 30-30 Dent gioca un bellissimo rovescio incrociato vincente, arrivando così alla prima palla break del match, che Federer annulla miracolosamente recuperando prima un rovescio lungo linea, poi un dritto in contropiede; Dent non demorde, guadagna una seconda possibilità del controbreak, ma anche in questa occasione Federer annulla con autorità, per poi portarsi a casa il game. Nel quinto gioco lo svizzero dà lezione di passanti di rovescio allo statunitense, infilato prima incrociato, poi lungolinea slice, infine lungolinea top; Dent rimane a galla col servizio e con una meravigliosa demivolee di rovescio, ma è comunque costretto a concedere due palle break, annullandole peraltro da campione (servizio vincente la prima, combinazione di servizio, dritto lungolinea e rovescio incrociato la seconda). Il colpo finale è comunque rimandato: sul 4-2 Federer si porta 15-40, regala la prima palla break tentando un non so si sa bene cosa in slice con Dent a rete, ma non fallisce la seconda. Dopo il cambio di campo, lo svizzero chiude a 30 il proprio turno di servizio e la partita con una smorzata dopo 51 minuti di gioco/esibizione. Naturalmente non è facile valutare la prestazione odierna di Federer, ma senza dubbio fisicamente è apparso in ottima forma, non diverso da quello arrivato in finale a Shanghai. Per il tennis, bisognerà aspettare giocatori in grado di impensierirlo maggiormente. Domani lo svizzero troverà l’amico Wawrinka, ieri vittorioso a fatica su Haase. La vittoria non sembra in pericolo, ma il connazionale dovrebbe darci informazioni più specifiche e veritiere sullo stato di forma del fuoriclasse di Basilea, dettosi intenzionato a tornare numero 1 del mondo.

SODERLING b. BECKER 6-3 6-3

In conclusione di giornata, ha fatto il suo esordio il beniamino di casa Soderling, che ha domato senza alcun problema il tedesco Benjamin Becker. Allo svedese sono bastati due acuti, rappresentati da altrettanti break, arrivati il primo nel sesto gioco del primo set, il secondo nel quinto gioco del set successivo (dove ha bissato nel nono gioco), per amministrare una partita che ha ben poco da dire. Becker non è mai riuscito a scalfire il gioco e le sicurezze dello svedese che, in risposta alle perplessità suscitate dall’autore di queste righe pochi giorni fa, ha dato vita ad una prova di prepotente superiorità al servizio. I numeri sono impressionanti: 73% di prime in campo, 5 aces e nessun doppio fallo, 78% di punti ottenuti con la prima, 92 con la seconda (undici punti vinti su dodici). Se è vero che tale arma va testata in partite più impegnative e in momenti psicologicamente più delicati, non si può comunque rimanere impassibili di fronte a simili numeri. Soderling domani affronterà Florian Mayer, giocatore con cui è in vantaggio negli head to head per due vittorie ad una, ma con cui ha perso l’ultimo scontro diretto, agli Australian Open 2007 (6-0 al quinto). Con la sconfitta di Berdych, comunque, il numero 5 del mondo non può permettersi di mancare l’appuntamento con la finale, considerando anche la qualificazione per il Master di Londra, molto vicina ma non ancora matematica. 

BLAKE b. BACHINGER 6-4 3-6 7-6 (2)
Nella prima partita della giornata, la wild card James Blake ha affrontato il tedesco Matthias Bachinger, n. 275 del mondo (best ranking 167), entrato in tabellone tramite le qualificazioni. Entrambi i giocatori ieri hanno superato un ottimo primo turno, dal momento che Blake ha eliminato in tre set la testa di serie n.7 del torneo, il brasiliano Bellucci, mentre Bachinger, giocatore che non è ancora riuscito ad entrare nel tabellone principale di uno Slam, ha battuto Kubot, sempre in tre set.
L’inizio non è certo da torneo indoor: nei primi sette giochi della partita, arrivano cinque break. È frutto della partenza lenta al servizio di Blake, che ha una bassa percentuale di prime e fatica enormemente a farsi valere con la seconda (la statistica finale del primo set dirà 38%, ma nei primi game la percentuale è molto più bassa); ma è anche frutto della sensazionale risposta di Blake, che in certi frangenti sembra essere tornata ai fasti del periodo 2005-2006. Dopo essere stato sotto di un break per due volte consecutive, lo statunitense stacca definitivamente il tedesco con un terzo break e chiude il primo set per 6-4 in 29 minuti (la partita è molto veloce, i due contendenti non hanno la minima intenzione di palleggiare a lungo).
Il secondo set sembra cominciare sulla falsariga del primo, con una risposta scavata dall’incrocio delle righe di Blake, che costringe Bachinger ad andare a rete per farsi poi superare da un delizioso pallonetto. Il doppio fallo conseguente sembra l’inizio della resa del tennista tedesco, che invece recupera il game, vincendo un punto molto intenso sul 30-30. Il game sembra dare fiducia al tedesco e confondere lo statunitense, che nel gioco successivo regala con tre errori gratuiti di fila una palla break, annullata comunque col servizio. Ora però Blake perde sicurezza negli scambi e soprattutto in risposta, dove non riesce più assolutamente a fare male. I guai seri per l’ex numero 4 del mondo (ora 135) cominciano ad arrivare a partire dal sesto gioco, game del break a favore di Bachinger; il tedesco comincia ad essere padrone assoluto del campo, tiene senza la minima difficoltà i propri turni di servizio ed è una costante spina al fianco in risposta (sul 2-5 recupera addirittura da 40-0 e si porta per due volte a set point). Il set si conclude al nono gioco, con il numero 275 del ranking che tiene a 0 il proprio servizio.
Il terzo set, ancor più del secondo, sembra una fotocopia del precedente, con un sempre più spaesato Blake breakkato nel terzo gioco e costretto, nel quinto, a salvare tre palle per un doppio break che avrebbe definitivamente chiuso l’incontro. Lo statunitense, sebbene rimanga a galla, non sembra avere la lucidità per ribaltare la partita ed invece, sorprendentemente, sul 3-4 per l’avversario ottiene il contro break, grazie a diversi regali di Bachinger, tra cui un iniziale doppio fallo. Dopo un nono gioco particolarmente tribolato e falloso, in cui Blake non ha dovuto salvare palle break ma è stato comunque portato ai vantaggi, i turni di servizio scivolano via verso la naturale conclusione dell’incontro, vale a dire il tie-break.
Tie-break che si trasforma in un Blake show: regalato il minibreak iniziale con un errore di dritto, lo statunitense infila cinque punti consecutivi da campione, tra cui due passanti di rovescio, il primo lungolinea in rincorsa, il secondo incrociato stretto principalmente di polso, che ammazzano la partita e le ambizioni di Bachinger. Finisce 7-2 per Blake, che domani affronterà Nieminen, ieri vittorioso sul fantasma di Berdych.


LJUBICIC b. CLEMENT 6-3 6-4

Quello andato in scena a Stoccolma, è stato il dodicesimo confronto diretto tra il croato e il francese, con quest’ultimo vittorioso nelle prime due occasioni, nel 2003 ad Halle e nel 2004 in Davis, ma poi uscito sconfitto nei successivi nove incontri (l’ultima volta quest’anno a Zagabria).
La partita, dopo i primi game senza emozioni, prende vita nel quinto gioco dove, sul 30-30, Ljubicic si procura una palla break arpionando un passante incrociato di dritto. Clement è però bravo prima ad annullare la palla del 3-2 con servizio e schiaffo di dritto, poi a fare suo il game grazie ad un bel passante in avanzamento di rovescio sulla stop volley del croato. Nei due successivi turni di battuta, Ljubicic si fa recuperare da 30-0 a 30-30, nella seconda occasione si fa trascinare anche ai vantaggi, ma in entrambe le occasioni si toglie dai guai con il servizio. Nell’ottavo gioco il momento decisivo del set, con il numero 17 del mondo che breakka a 0 con un passante di dritto molto simile a quello che lo aveva portato a palla break sul 2 pari, una volee di rovescio sbagliata da Clement, una risposta vincente e un punto dominato dal croato con il suo colpo “debole”, il dritto. Il set finisce poco dopo, con un game di servizio tenuto da Ljubo a 15.
Prosegue anche ad inizio secondo set il momento nero di Clement, che si ritrova subito 0-40, grazie anche ad una smorzata sciagurata sullo 0-15; il francese annulla le prime due palle break, ma cede malamente sul 30-40 con un doppio fallo. Il match finisce praticamente lì, per quanto, nel sesto gioco, Ljubicic si addormenti un attimo al servizio e si faccia recuperare da 40-0, complice anche un nastro sfortunato sul 40-15; Clement però non si fa assolutamente trovare pronto e, sul 40 pari, affossa in rete una facilissima risposta su una seconda alquanto morbida di Ljubicic. Il croato, poi, potrebbe chiudere la partita in anticipo, prima con una palla break sul 4-2, poi con un facilissimo dritto (sbagliato) sul 5-3 0-30 che lo avrebbe portato a tre match point. Ljubo comunque, come nel primo set, non trema al momento di chiudere col servizio (oggi impressionante: 12 aces e 1 doppio fallo, 80% di punti vinti con la prima, 70 con la seconda), tiene il game a 0 e si qualifica per i quarti di finale, dove affronterà Dodig.


DODIG b. KAMKE 6-1 6-1

L’incontro meno affascinante e prestigioso della giornata è stato letteralmente dominato dal croato Ivan Dodig, n.132 del mondo, capace al primo turno di strapazzare per 6-3 6-2 Tommy Robredo. Oggi il risultato è stato ancora più netto, con il tedesco Kamke (n. 72 ATP) non assolutamente in grado di contrastare la maggiore potenza di Dodig, da Kamke incredibilmente sconfitto nel loro fino ad oggi unico precedente, a Barletta nel 2008, per 6-3 1-6 6-4. Le statistiche, per una volta, dicono molto di più di qualsiasi commento: 56 punti a 26 per Dodig, Kamke al servizio ha avuto un 42% di resa con la prima e un 27 con la seconda, non ha salvato nessuna delle 5 palle break offerte, mentre il croato ha vinto l’83% di punti con la prima, il 63 con la seconda e ha annullato le due palle break concesse. Dodig domani sarà impegnato in un interessante derby contro il suo connazionale (ed omonimo) più illustre, Ljubicic. Quest’anno, sulla terra di Umag, nel loro unico confronto, ha sì vinto Ljubo ma solo per 4-6 6-4 6-2.

 


ATP MOSCA

TROICKI b. TSONGA (3) 3-6 6-3 7-5
ZEBALLOS b. CRIVOI 7-5 7-6 (1)
DOLGOPOLOV b. STAKHOVSKY (7) 6-2 7-6 (4)
KUNITSYN b. GOLUBEV (6) 6-4 7-5
ISTOMIN b. MATHIEU 1-6 7-5 6-3

Riccardo Nuziale

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"Non so quale sia il segreto per vincere uno Slam; sai, non ne ho mai vinto uno".

Andy Murray dopo la sconfitta con Wawrinka agli US Open

Accadde oggi...

21 Ottobre 2001

Lindsay Davenport vince i titoli di singolare e doppio del torneo di Zurigo battendo Jelena Dokic 6-3, 6-1 nel singolo e, in coppia con Lisa Raymond, battendo la coppia Testud/Vinci con il punteggio di 6-3, 2-6, 6-2.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker