15/11/2010 12:28 CEST - Atp tour
Se il matchpoint è un optional
TENNIS - Otto palle per chiudere la partita sprecate in due semifinali difficilmente trovano un riscontro nel passato. Bercy ha creato due mini eventi grazie alla superficie veloce e Monfils per il secondo anno consecutivo si è guadagnato la finale. In chiave ATP Finals di Londra cambia poco perchè gli otto erano già stati decisi. Torneo molto bello ma mancava Rafa, mentre Federer ha palesato qualche difficoltà nei momenti decisivi. Rino Tommasi
Non si ricorda in tutta la storia del tennis un torneo in cui i due finalisti si siano qualificati annullando complessivamente otto match point. E’ successo a Parigi Bercy, nona ed ultima tappa del circuito che doveva promuovere al Masters i primi otto giocatori del mondo. Parlando di match point tre li ha salvati lo svedese Robin Soderling contro il francese Michel Llodra, cinque li ha mancati Roger Federer contro un altro francese, Gael Monfils che ha recuperato uno svantaggio di 1 a 4 nel terzo set, ma si è bloccato prima del tie-break finale quando ha avuto per cinque volte sulla racchetta la palla decisiva.
Un pomeriggio ricco di gran tennis e di emozioni ed alla fine per il pubblico francese la soddisfazione di avere in finale uno dei suoi giocatori, tra l’altro quel Monfils che era riuscito a giungere in finale anche l’anno scorso (la perse al tie-break del terzo set contro Novak Djokovic). Il tie-break. favorito dalla superficie particolarmente veloce scelta quest’anno dagli organizzatori, è stato il grande protagonista delle semifinali dal momento che ben cinque dei sei set si sono decisi in quella volata finale che è rappresentata, appunto, dal tie-break.
I risultati delle semifinali non hanno inciso sulle qualificazioni per il Masters. Sia Soderling che Federer erano già sicuri di un posto a Londra, dove il Masters inizierà il 21 novembre con la solita e discutibile formula dei due gironi. Federer aveva già perso due partite importanti quest’anno dopo essere giunto al tie-break conclusivo, segno che probabilmente ha perduto un po’ di sicurezza e di coraggio nei momenti decisivi. A Parigi non ha giocato Nadal, che era già sicuro di chiudere la stagione al primo posto della classifica mondiale ed ha preferito riposarsi per poter presentarsi al meglio in un torneo che manca alla sua straordinaria collezione di trofei.
Rino Tommasi
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