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22/11/2010 13:52 CEST - ATP WORLD TOUR FINALS

Murray, l'orgoglio inglese (se vince)

TENNIS - Un Andy di lusso lascia le briciole ad un Soderling potenzialmente molto pericoloso e con il quale era 2-2 nei precedenti. Non sarà come vincere Wimbledon ma una vittoria alle finali Atp di Londra potrebbe unire ancora di più Murray ai suoi tifosi. Prima dell'incontro Moya è stato festeggiato sul campo dai colleghi: le lacrime le avranno versate le sue fan di tutto il mondo. Rino Tommasi

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Gli inglesi aspettano da una vita (in realtà dal 1936) che un loro connazionale vinca Wimbledon. Nulla al mondo (o meglio nel mondo del tennis) potrebbe valere quanto un successo nel loro torneo più prestigioso ma con i tempi che corrono gli andrebbe bene anche una vittoria in questa kermesse che avrebbe tutti gli ingredienti per essere considerato un vero e proprio campionato del mondo se solo venisse organizzata come una competizione sportiva e non come un circuito degli assi.

Comunque, tornando agli inglesi, li ha davvero soddisfatti il modo in cui il “loro” Andy Murray ha iniziato questo torneo dominando in un’ora e venti minuti di gioco lo svedese Robin Soderling, un tipo pericoloso quando non ha di fronte Roger Federer, che lo ha battuto 14 volte perdendoci in una sola occasione. Le virgolette che ho applicato alla nazionalità di Murray vogliono solo ribadire una vecchia e cattiva battuta secondo la quale Murray è inglese quando vince e scozzese quando perde.

Murray e Soderling si erano affrontati quattro volte con un bilancio di due vittorie per parte ma a vedere la partita che ha inaugurato ieri la quarantunesima edizione del Masters viene da chiedersi come Murray potesse avere avuto dei problemi contro un avversario che sbagliava troppo e che era tradito nell’occasioine anche dal servizio, il suo colpo migliore.

Due break nel primo set (6-2) ed uno nel secondo (6-4) hanno dato la vittoria a Murray che non ha nemmeno avuto bisogno di faticare molto. Soderling ha spiegato di non essere mai riuscito a sentire la palla ma ha anche aggiunto che la formula gli consente di tornare in corsa battendo, oltre a Ferrer, anche Federer contro il quale ha però ha un bilancio negativo di una vittoria e ben 14 sconfitte. Sarebbe una grossa sorpresa de Ferrer riuscisse a battere il campione svizzero contro il quale non ha mai vinto.

Infatti tra tutte le possibili combinazioni tra gli otto protagonisti di questo Masters l’unico che non sia riuscito a battere almeno una volta uno degli altri sette avversari è proprio Ferrer che contro il campione svizzero ha perso ben 10 volte su 10 incontri. La notizia era già stata data dall’interessato qualche giorno fa ma è stato simpatico che tutti i partecipanti a questa edizione del Masters abbiano voluto festeggiare Carlos Moya che ha deciso, a soli 34 anni, di abbandonare l’attività sportiva. Qualche giocatrice spargerà qualche lacrima ma poi se ne farà una ragione.

Rino Tommasi

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker