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24/11/2010 15:49 CEST - Curiosità

Lei non sa chi sono io!

TENNIS - Può un cognome fare la differenza? Certo, l'importanza di chiamarsi Nadal è tale solo se il tuo nome di battesimo è Rafael. E nella classifica ATP può capitare di imbattersi in tennisti che lottano per emergere nonostante portino un cognome pesante. Non si tratta di parentele ma di coincidenze. Siamo andati a cercarne alcune delle più curiose. Daniele Malafarina

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'Mi è già capitato di perdere da Becker.'
Con queste parole, Andrè Agassi, iniziava il discorso di addio al tennis, dopo esser stato sconfitto al terzo turno dell'US Open da Becker... Benjamin.

Per tanti campioni il cui cognome è molto diffuso, come Becker o Chang (almeno una ventina sono i Chang che hanno giocato a tennis a livello professionistico), ce ne sono tanti altri il cui cognome, per quanto più raro, è condiviso da altri mestieranti della racchetta.

Un caso curioso lega proprio Andrè Agassi ad un ragazzo italiano, che ancora oggi porta nel circuito l'alone del kid di Las Vegas. Si tratta di Andrea Agazzi, bresciano, classe 1982, che proprio quest'anno ha raggiunto il suo best ranking: 873. Andrea gioca per lo più a livello futures e challenger (anche se quest'anno ha passato un turno alle qualificazioni dell'ATP di Montpellier) e principalmente in Italia ma deve essere quanto meno curioso per i suoi avversari leggere il suo nome sul tabellone.

Da un tennista che ha quasi nome e cognome di un campione passiamo ad uno che ha il nome di un campione ed il cognome di un altro. Si tratta di Stefan Borg, svedese, 27 anni. Nei primi anni del decennio Borg è classificato tra i top50 di svezia. Abbastanza da rosvegliare l'interesse di alcune università americane. Nel 2008, giocando per la Drury University, Borg infila 12 vittorie consecutive ed un bilancio di 24 vittorie e 2 sconfitte terminando l'anno secondo nelle classifiche di college. Oggi Borg gioca per lo più futures ma in curriculum vanta anche una vittoria su Izak van der Merwe (attuale n.175 del mondo).

Dopo Borg è d'obbligo citare uno dei casi più curiosi, ovvero il caso di un giocatore i cui genitori, evidentemente appassionati di tennis, hanno battezzato il proprio figlio con il cognome del loro campione preferito. E' il caso di Edberg Espinoza Guerrero (sì, Edberg è il nome!), ventunenne venezuelano che a livello professionistico finora vanta solo poche partite a livello futures nel suo paese. Improbabile che diventi un fuoriclasse ma pensare che ad un futures, da qualche parte in Venezuela è in campo Edberg fa sicuramente un certo effetto.

Volendo continuare potremmo immaginare chi sia l'idolo di Jorge Nadal, diciottenne spagnolo, professionista ma senza ancora un match all'attivo in singolare o di Federico Coria, diciottenne argentino. O i vantaggi che si possono avere nel prenotare un campo se ti chiami Moya o Krajicek, James Moya e Austin Krajicek ovviamente (americani entrambi).

Chiudiamo invece con una curiosità nella direzione opposta. Negli ultimi trent'anni, nonostante il cognome sia molto diffuso, il mondo del tennis ha avuto un solo Connors: Jimmy.

Daniele Malafarina

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker