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01/12/2010 01:32 CEST - IL RICONOSCIMENTO

Ancora un premio per Rino Tommasi

TENNIS – Rino Tommasi vince il premio letteratura del CONI, sezione saggistica. Il suo “Da Kinshasa a Las Vegas via Wimbledon” gli porta l’ennesimo riconoscimento di una carriera straordinaria. “Ma il premio a cui sono più legato è il “Tennis Writer of the Year”, vinto due volte con i voti dei giocatori” E poi regala la perla migliore: “Il sottotitolo è “Forse ho visto troppo sport”. Ma avrei voluto vederne di più”. Riccardo Bisti

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Rino Tommasi è stato nuovamente insignito di un premio. Il riconoscimento è di quelli importanti: nella consueta cerimonia di consegna dei premi Letterari, Sportivi e Giornalistici del CONI, il vate Rino ha vinto il primo premio nella sezione “Saggistica” con il suo monumentale “Da Kinshasa a Las Vegas via Wimbledon”, il cui il titolo riporta tre delle tappe più significative della carriera di un giornalista che ha il merito di aver avvicinato al tennis almeno un paio di generazioni, rivoluzionando il modo di raccontare lo sport. Per nulla ammalato di nazionalismo, Tommasi è stato il primo a inculcare una mentalità internazionale tra gli appassionati di sport. “Forse ho visto troppo sport” è il sottotitolo del libro edito da Limina, in cui il racconto si mischia all’analisi e i numeri si mischiano ai ricordi. Dal 1968 non perde una sola edizione di Wimbledon “E in 40 anni ho saltato in tutto otto giornate di gara”. Quello ritirato a Roma non è il primo riconoscimento giornalistico ottenuto da Rino. “I premi che ricordo con più piacere sono quelli ottenuti con i voti dei giocatori: nel 1982 e nel 1991 sono stato eletto “Tennis Writer of the Year”, premio dell’ATP che si ottiene, appunto, con i voti degli associati. Probabilmente non ebbi i voti dei giocatori italiani!”.

“Avrei voluto vederne di più”
In merito all'ultimo libro, Tommasi dice: “E’ metà cronaca e metà diario. Nella mia vita ho assistito a numerosi eventi sportivi, non solo di tennis e pugilato. Per dire: ho seguito 11 Olimpiadi. Sono esperienze che mi sono rimaste addosso. Così, arrivato a un certo punto, mi è venuta voglia di raccontare la mia vita attraverso questi racconti”. Eccezion fatta per gli annuari con i risultati (i mitici “Tennis Record Book”), questo è il terzo libro di Tommasi: in passato ha scritto: “Storia del Tennis” e “La Grande Boxe: 30 anni a bordo ring". “Anche se adesso sono diventati più di 40…”. Con entrambi (verrebbe da dire “ovviamente”) aveva già ottenuto il medesimo riconoscimento CONI. Il libro di Tommasi ha preceduto “Maldafrica” di Lea Pericoli, altra autrice profondamente legata al mondo del tennis. La cerimonia, tenutasi presso il Salone d’Onore del CONI, è stata una vera e propria parata di mostri sacri del giornalismo sportivo: nella sezione narrativa, infatti, ha vinto Gianpaolo Ormezzano (ex aequo con Alberto Brambilla), mentre in quella tecnica si è imposto Mario Sconcerti, oggi apprezzato opinionista di Sky nonché penna del Corriere della Sera. Ad “appena” 76 anni, Rino ha ancora tantissimo da raccontare. La frase più bella ce l’ha detta al momento dei saluti: “Il mio libro ha un sottotitolo – Forse ho visto troppo sport -. Ecco, la verità è che avrei voluto vederne di più. Ma mi ritengo molto fortunato”.
 

Riccardo Bisti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker