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26/12/2010 20:54 CEST - L'INTERVISTA

Tathiana Garbin: 'Credete nei valori'

TENNIS – Esclusiva con Tathiana Garbin a un mese dall’annuncio del ritiro. Pensieri, parole e ricordi di una ragazza dal sorriso e dall’allegria contagiosa. “Giocavo i tornei italiani per pagarmi l’attività internazionale, ma non ho nessun rimpianto”. "Tax" sa cosa c’è dietro la patina dorata del tennis: “Amo chi sa essere felice con il poco che ha e credo nella politica. Auspico un ritorno dei valori”. Riccardo Bisti

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“C’è gente che vive amando ciò che ha e non odiando ciò che non avrà”. Questa frase, estrapolata da una canzone di qualche anno fa, è perfetta per descrivere Tathiana Garbin. Quando “Tax” ha annunciato il suo ritiro, programmato subito dopo l’Australian Open, scrivemmo che non ci si ricorda una sua immagine in cui non sia sorridente. Un sorriso sincero, vivo, contagioso. Un sorriso che dedica a tutti. Come il suo sostenitore che a Rovereto l’ha fermata per una foto mentre andava a sostenere la sua amica “Schiavo”. Ci è rimasta impressa, quella foto, perché Tathiana è sempre la stessa. E sorridente con tutti, senza spocchia, senza noia. Come se non fosse la millesima volta che le chiedono una foto insieme. A quasi un mese dall’annuncio abbiamo cercato di raccogliere i suoi pensieri. E ne siamo stati felici, perché capita raramente di uscire arricchiti da una chiacchierata con un/una tennista. Con la Garbin è successo.

Domanda inevitabile. Che voto dai alla tua carriera?
(Senza esitare, ndr). 10. Sono strafelice di tutto quello che ho fatto, non la cambierei con nessun’altra. Ho vissuto grandissime soddisfazioni, davvero non ho nessun rimpianto. Neanche l’ombra.

Qual è la giocatrice più forte che hai incontrato? E quella che hai battuto?
Domanda difficile…di giocatrici forti ne ho incontrate parecchie! Direi Justine Henin, anche perché mi piace il suo gioco, tecnicamente è la migliore. E l'ho battuta...ma ricordo con grande piacere anche una vittoria contro Monica Seles a Indian Wells nel 2001. Lei era numero 4 del mondo, poi in un torneo così importante la soddisfazione è doppia. Quello fu un gran periodo, perché la settimana successiva a Miami vinsi proprio contro la Henin prima di perdere, lottando, con Venus Williams.

Spesso il pubblico non conosce chi sta dietro le quinte. Per questo ti chiedo di ricordare le cinque persone più importanti della tua carriera.
Sicuramente Ylenia Blaso, un’amica che mi ha supportato molto dal punto di vista mentale e che in 7 anni della mia carriera è sempre stata presente. Mi ha sostenuto in “seconda fila” , poco visibile ma assolutamente decisiva. Non dimentico il primo che ha creduto veramente in me, il maestro Carlo Polidori, nonché un coach valido come Max Trevisan. E ovviamente i miei genitori, che mi hanno supportato economicamente soprattutto a inizio carriera, quando le spese superano i ricavi. Anche se io sono una testarda, orgogliosa…

Cioè?
Ho sempre fatto tutto il possibile per mantenermi da sola senza dover chiedere niente a nessuno. I primi anni della mia carriera sono stati duri, perché alternavo l’attività nazionale a quella internazionale. I tornei italiani mi servivano per sostenere economicamente i primi passi nel circuito WTA. Questo processo ha rallentato la mia “esplosione” (Tathiana è entrata tra le prime 100 “soltanto” a 22 anni, ndr) ma sono fiera e orgogliosa di quello che ho fatto.

Da quando hai annunciato il ritiro, tutti ti chiedono qual è il ricordo più bello. Crediamo sia importante ricordare anche il momento più difficile.
Facile individuarlo. Dopo l’operazione alla tiroide, avvenuta nell’Ottobre 2000, ho vissuto momenti molto difficili. Stavo attraversando il mio miglior periodo, avevo appena raggiunto il mio best ranking di allora (n. 38 WTA) e dovetti fermarmi all’improvviso. Fu uno spavento mica da poco, i dottori mi dissero che un problema del genere avrebbe limitato la mia carriera. Ne sono uscita con grinta e coraggio, è stata una bella prova di forza di volontà.

Tathiana, nel tuo palmares c’è un titolo WTA, Budapest 2000. Ma quel torneo hai rischiato di non giocarlo nemmeno…
E’ verissimo! Rischiai di perdere l’aereo per l’Ungheria. Il merito fu di Lorenzo Cazzaniga, che mi accompagnò all’aeroporto sfidando traffico e autovelox. Qualche tempo prima era successa una cosa analoga per un torneo dove poi arrivai in finale. Mi accompagnò una mia amica e presi l’aereo per un pelo. L’ho detto a Lorenzo e lui non ha voluto essere da meno, facendo un'inversione che poi gli costò una multa...Naturalmente l’ho ringraziato!

Un passaggio importante della tua carriera, soprattutto dal punto di vista umano, sono state le settimane trascorse in Thailandia…
Eravamo a fine 1999 e il calendario proponeva alcuni tornei ITF in India e nelle Filippine (Tathiana vinse a Manila e fece finale a New Dehli, ndr). Decisi di andare da sola perché volevo stare con me stessa, conoscermi meglio, fare un'introspezione. Fu un periodo stupendo, in cui ho capito cosa volevo veramente. In quei giorni conobbi persone speciali con cui ho contatti ancora oggi. Rimasi per due settimane a casa di un’amica thailandese e in quel periodo ho aperto gli occhi su tante cose. Gli asiatici sono persone straordinarie: non si arrabbiano mai, sono introspettive, serene…e riescono a essere felici con il poco che hanno.

E il sito internet che ti hanno dedicato le tue tifose francesi? Non ti è un po’ dispiaciuto che in Italia non sia stato fatto altrettanto?
Ma no, davvero. Il tennis è uno sport internazionale, dove non ci sono confini. La nazionalità passa in secondo piano, io mi baso su ciò che mi trasmettono le singole persone. Questo sito è stato un bellissimo regalo da parte di amiche carine e generose. Nel mio piccolo ho provato a ricambiare, provando a procurarmi qualche biglietto in occasione del Roland Garros, anche se ultimamente non è stato così facile…

Una tennista vive tra campi, alberghi e aeroporti. C’è il tempo di vedere il mondo attorno, farsi un’idea di quello che c’è oltre la patina dorata del tennis?
Personalmente amo molto visitare e conoscere i paesi. Va detto che oggi è più difficile rispetto a 10 anni fa. Il tennis è sempre più competitivo, devi allenarti tutti i giorni e il tempo libero scarseggia. Ma io ci provo sempre, poi oggi è semplice studiare i paesi: con le applicazioni per Iphone e Wikipedia si fa in un attimo. Prima bisognava ricorrere a libri e guide turistiche!

E la politica?
Io amo la politica. La seguo molto ed è qualcosa in cui credo. Sono d’accordo con il Presidente Giorgio Napolitano, che ha definito l’attuale momento “non noioso”. Mi rendo conto che è un momento difficile , ma non mi chiedere cosa cambierei nel mondo o nel nostro paese. Secondo me bisogna tornare a credere in quello che si fa, a partire dai cittadini. Purtroppo ho notato una certa apatia nei confronti della politica. La politica dovrebbe portare avanti dei valori e perseguirli: così facendo si riaccenderebbe la passione e l’impegno della gente.

L’annuncio del ritiro è di circa un mese fa. In queste settimane ti sei ulteriormente chiarita le idee su cosa farà Tathiana Garbin dopo il ritiro?
Intanto già in Australia darò una mano a Romina Oprandi. E poi ho in programma di parlare con la Federazione per avere un ruolo ufficiale. La mia esperienza può tornare utile: credo che le giocatrici, junior e non, abbiano bisogno di una guida affidabile e che creda in loro. Non smetterò del tutto, forse potrei continuare a giocare in Serie A. Dipenderà dalle mie condizioni, se fossi competitiva si potrebbe fare, altrimenti sarò la prima a farmi da parte.

Allora possiamo dare un lieto annuncio a chi ti vuole bene: “Tranquilli, mi vedrete ancora in giro”?
Assolutamente si!

Riccardo Bisti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker