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27/12/2010 22:22 CEST - Rivalità

Lendl-McEnroe: amici mai!

TENNIS – Più che una rivalità, la loro è stata una guerra di religione. Diversi in tutto, fuori e dentro il campo, si odiavano e non facevano nulla per non farlo vedere. Quella che segue è la storia della più grande rivalità mai esistita su un campo da tennis. Ma anche il ricordo di sfide e colpi memorabili. L'eccentrico Mac e il militaresco Ivan si sono incontrati in 36 occasioni, e ogni sfida era una battaglia che travalicava il campo da tennis. Enzo Cherici
 

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Avete presente Federer-Nadal? Bene, dimenticateli. La coppia di eroi del tennis moderno, con loro due non c'entra niente. «Ringrazio Rafa», «Prego Roger», «Dopo di te Rafa», «Ma non mi permetterei mai Roger», «Se tu dai un'esibizione a me, io ne do una a te». No! Con Lendl e McEnroe tutto questo non solo non esisteva, ma non sarebbe neanche mai potuto accadere.
La ragione? Semplicissima: si odiavano. Odio vero, reale, non dissimulato. Un odio che si percepiva già dall'ingresso in campo dei contendenti; che potevi toccare con mano al momento del sorteggio iniziale; e che si tagliava letteralmente col coltello per tutta la durata delle loro 36 sfide. Credo si sia trattata di una delle più grandi rivalità, se non la più grande, della storia del tennis.

Difficile trovarne altre simili. Abbiamo avuto in passato Laver-Rosewall, ma erano altri tempi: troppo signori. Poi ci sono stati Borg-Connors e Borg-McEnroe. Grandi rivalità certo, ma come facevi ad odiare Borg? Non ti accorgevi neanche se respirava dall'altra parte del campo! Un (bel) po' più di pepe lo hanno messo proprio McEnroe e Connors nelle loro sfide, ma quando nel corso dell'ultimo Us Open, ormai 50enni, li ho scoperti a palleggiare su un campo secondario di Flushing Meadows, ho capito che in fondo non si sono mai odiati. Lendl-Becker? Fuochino. Cominciamo ad avvicinarci alla definizione di odio reciproco. Becker-Edberg? Ma per favore! Sampras-Agassi? Non fatemi ridere.

Con tutto il rispetto per queste sfide e per i campioni che le hanno giocate, Lendl-McEnroe è stata un'altra cosa. Definirla semplicemente rivalità forse non basta. È stata piuttosto «la» rivalità. Oppure, la Rivalità con la R maiuscola. Molti di voi, appassionati lettori di Ubitennis, sanno di cosa parlo per averla vissuta. Altri, beati loro più giovani, staranno cercando d'immaginare. Cercando magari di fare un parallelismo con qualche rivalità dell'oggi. State pensando ad esempio a Nadal-Soderling e al famoso episodio dell'imitazione della smutandata? Moltiplicate per cento o per mille e ancora non ci siamo.

Per avere una prima idea di cosa significasse Lendl-McEnroe, basterebbe andarsi a rileggere il bellissimo racconto di Cino Marchese comparso sul nostro blog un paio d'anni fa. S'era appena giocato il torneo di Anversa e i due nemici dovevano volare a Verona per un'esibizione. Vera, non come quelle di oggi. L'organizzazione aveva messo a disposizione di Supermac un aereo personale. Lendl la prese male e chiese che lui e il suo coach potessero usufruire dello stesso aereo per raggiungere Verona. McEnroe, ben sapendo che l'altro si sarebbe infuriato, rispose che per Lendl non ci sarebbero stati problemi, ma che il suo coach avrebbe dovuto prendere un aereo di linea. Apriti cielo. Finì con un giro di telefonate transoceanico e con Lendl che si prese il passaggio in aereo quasi con la forza.
Tra di loro le esibizioni, intese come al giorno d'oggi, non esistevano. Ogni partita era una battaglia: prima, durante e dopo il match. Una finale ad Anversa valeva più di qualunque Masters 1000. Per i soldi, certo. Ma anche per il prestigio, per l'orgoglio. Per la goduria d'aver battuto in finale l'odiato rivale. Ma più che una rivalità, quella tra Lendl e McEnroe è stata una di guerra di religione. E per fortuna non c'erano ancora, a quei i tempi, i blog e internet. Ve le immaginate le carinerie che si sarebbero scambiati in rete i fans delle opposte fazioni? Roba da far impallidire i federeriani e nadaliani del nostro sito!

Erano diversi in tutto, fuori e dentro il campo. Eccentrico fino all'inverosimile uno, rigoroso e lineare l'altro. Ma vederli in campo l'uno contro l'altro era un autentico spettacolo. Con Mac che si presentava a rete appena possibile e Ivan capace di organizzare colpi di sbarramento efficaci come pochi. Appena Lendl metteva fuori una prima palla potevi star certo di vedere McEnroe fare uno, due, fino a tre passi in avanti per mettergli pressione e piombare a rete con tutta la classe di cui era capace. Quando serviva poi, il problema neanche si poneva: serve & volley su prima e seconda palla tutta la vita. Dall'altra parte della rete, naturalmente, Ivan non stava a guardare. E se il suo dritto è entrato a pieno titolo nella leggenda, non vanno assolutamente sottovalutate alcune soluzioni di rovescio: risposte e passanti talmente perfetti che anche un Genio come McEnroe era spesso costretto ad alzare bandiera bianca.

Con Lendl al servizio, il mondo si capovolgeva. Il suo unico scopo era quello di tenere quel diavolo scatenato lontano dalla rete, farlo palleggiare costringendolo in difesa, senza disdegnare di anticiparlo a rete.
Durante i loro match abbiamo visto di tutto. Lendl che abbatte McEnroe a rete con un drittaccio alla figura (con tanto di finte scuse e incrocio di occhiate omicide); McEnroe che vince il WCT di Dallas 1983 con un velenoso passante di dritto all'esterno della rete, proprio sul matchpoint nel tie-break del quinto (non l'ho trovato su Youtube, ma fidatevi); Lendl che finge la botta al servizio e invece tira una docile mozzarellina che beffa Supermac; il più grande McEnroe di sempre che umilia Lendl nella finale dello Us Open 1984; Lendl che si prende la rivincita nel 1985; McEnroe che sbaglia la più facile volée della sua vita proprio per regalare il primo titolo dello Slam all'odiato rivale (minuto 8.25 del video).

Si sono sfidati 36 volte: Lendl ne ha vinte 21, McEnroe 15. Delle ultime dieci sfide, dallo Us Open 1987 fino all'Open del Canada 1992, Supermac se ne è aggiudicata una soltanto, la bellissima semifinale del WCT di Dallas (quanto mi manca quel torneo...) in quattro set.
Qui di seguito tutte le loro sfide:

Anno Torneo Superficie Turno Vincitore
1980 Milano Carpet S McEnroe 6-3, 1-6, 6-2
1980 Us Open Hard Q McEnroe 4-6, 6-3, 6-2, 7-5
1981 Roland Garros Clay Q Lendl 6-4, 6-4, 7-5
1981 Coppa Davis Hard RR Lendl 6-4, 14-12, 7-5
1981 Masters Carpet S Lendl 6-4, 6-2
1982 Dallas WCT Carpet F Lendl 6-2, 3-6, 6-3, 6-3
1982 Open Canada Hard S Lendl 6-4, 6-4
1982 Us Open Hard S Lendl 6-4, 6-4, 7-6
1982 Masters Carpet F Lendl 6-4, 6-4, 6-2
1983 Philadelphia Carpet F McEnroe 6-2, 4-6, 6-3, 6-7, 7-6
1983 Wimbledon Grass S McEnroe 7-6, 6-4, 6-4
1983 San Francisco Carpet F Lendl 3-6, 7-6, 6-4
1983 Masters Carpet F McEnroe 6-3, 6-4, 6-4
1984 Philadelphia Carpet F McEnroe 6-3, 3-6, 6-3, 7-6
1984 Forest Hills WCT Clay F McEnroe 6-4, 6-2
1984 Brussels Carpet F McEnroe 6-1, 6-3
1984 World Team Cup Clay F McEnroe 6-3, 6-2
1984 Roland Garros Clay F Lendl 3-6, 2-6, 6-4, 7-5, 7-5
1984 Us Open Hard F McEnroe 6-3, 6-4, 6-1
1984 Masters Carpet F McEnroe 7-5, 6-0, 6-4
1985 Forest Hills Clay F Lendl 6-7, 7-6, 6-3
1985 Stratton Mountain Hard F McEnroe 7-6, 6-2
1985 Open Canada Hard F McEnroe 7-5, 6-3
1985 Us Open Hard F Lendl 7-6, 6-3, 6-4
1987 Us Open Hard Q Lendl 6-3, 6-3, 6-4
1988 Roland Garros Clay R16 Lendl 6-7, 7-6, 6-4, 6-4
1989 Australian Open Hard Q Lendl 7-6, 6-2, 7-6
1989 Dallas WCT Carpet S McEnroe 6-7, 7-6, 6-2, 7-5
1989 Open Canada Hard F Lendl 6-1, 6-3
1989 Masters Carpet RR Lendl 6-3, 6-3
1990 Toronto Indoor Carpet S Lendl 6-3, 6-2
1990 Queen's Grass S Lendl 6-2, 6-4
1991 Long Island hard S Lendl 6-3, 7-5
1992 Open Canada hard Q Lendl 6-2, 6-4

Delle 36 sfide totali, ben 19 sono state finali: 11 se le è aggiudicate McEnroe, 8 Lendl. Curiosamente, in ben 25 occasioni il duello s'è risolto in “straight set”, senza che il vincitore lasciasse mezzo set all'avversario. Soltanto in due occasioni le loro sfide si sono risolte al quinto set (Mac a Dallas, Lendl a Parigi). Altre tre volte la sfida è finita al terzo e decisivo set (2-1 Lendl).
Soltanto 16 i tie-break disputati tra i due fuoriclasse, con bilancio in perfetta parità: 8 ciascuno. Gli scontri in tornei dello Slam sono stati 10, con bilancio nettamente a favore di Lendl: 7-3.
La serie di vittorie più lunga per Lendl è stata di 7 partite: da Roland Garros 1981 al Masters 1982. Per McEnroe la serie più lunga è stata di 5 vittorie: dal Masters 1983 alla World Team Cup del 1984.

Questi gli Head to Head divisi per superficie:
Carpet Indoor: 8-6 McEnroe;
Hard: 9-4 Lendl;
Clay: 5-2 Lendl;
Grass: 1-1.

Concludo il mio omaggio a questi due straordinari fuoriclasse, indicando quelli che – a mio avviso – sono stati i loro tre match più belli:

3° posto
Ottavi di finale Roland Garros 1989: Lendl b McEnroe 6-7, 7-6, 6-4, 6-4

2° posto
Finale WCT Dallas 1983: McEnroe b Lendl 6-2, 4-6, 6-3, 6-7, 7-6

1° posto
Finale Roland Garros 1984: Lendl b McEnroe 3-6, 2-6, 6-4, 7-5, 7-5

Post Scriptum. Lo scorso mese di ottobre sono stato a Parigi per assistere al 7° Trofeo Lagardère. Il match clou del torneo era, neanche a dirlo, la riedizione della finale giocata nella stessa città ben 26 anni prima. Lendl è stato costretto al ritiro sul punteggio di 6-4, 3-2 in favore di McEnroe e quest'ultimo ha reagito alla notizia dell'infortunio del rivale come se avesse vinto il Roland Garros. Tranquillizzatevi: si odiano ancora!

 

 

Enzo Cherici

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Il numero uno del mondo Ken Rosewall perde al primo turno dell'Australian Open, cedendo a Karl Meyer della Germania dell'Ovest 6-2 6-3 6-2. Dice Rosewall dopo il match: “Non ho mai sentito parlare di Meiler. Non sono nemmeno certo di quale sia il suo nome”.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker