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18/01/2011 10:32 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Juan Martin Del Potro (18 gennaio)

Juan Martin Del Potro - trad. a cura di Francesca Sarzetto

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D: Come ci si sente ad essere di nuovo sul campo di uno Slam dopo tanta frustrazione?
JMDP: Bene. E' bello essere qui con gli altri giocatori, in questo torneo, e ovviamente giocare uno Slam.
Oggi ho giocato di nuovo un buon tennis. Mi sto davvero godendo questa settimana. Ritrovarsi con gli altri giocatori, soprattutto i top 10. Mi hanno incoraggiato quando ero molto giù. Ora posso vederli di persona e ringraziarli.

D: Hai dovuto cambiare un po' la tua tecnica per dare meno pressione al polso?
JMDP: Cerco di non farlo. Mi sento di nuovo in forma. Lavoro molto con il mio preparatore atletico. Ho bisogno di tempo per avere più forza, più potenza. Ho solo bisogno di tempo.
A volte tiro palle lunghissime, a volte no. Ma col tempo, allenamento e concentrazione in ogni allenamento, tornerò come prima.

D: Sei diventato molto paziente? Di solito le persone giovani sono impazienti, vogliono vedere risultati subito.
JMDP: Sì, conosco la strada per risalire in classifica. Ma è una strada lunga. Devo faticare molto perché tutti i giocatori sono molto competitivi adesso. Tutti giocano un buon tennis, soprattutto in tre set su cinque.
Ma sto migliorando il mio gioco, il polso va bene. E' importante allenarsi tutti i giorni ed essere in fiducia per i prossimi tornei.

D: Ci puoi descrivere l'anno scorso con il tuo infortunio?
JMDP: E' stato un anno orrendo. Per tre o quattro mesi nessuno capiva cosa non andasse col mio polso. E' stato molto negativo mentalmente. Dopo l'intervento, il medico mi ha detto che avrei potuto tornare a giocare dopo 4-6 mesi. Sono stato molto, molto cauto. Perché se avessi fatto un passo alla volta, con calma, avrei potuto tornare a giocare. E' quello che sta succedendo adesso.
Ho cominciato bene la stagione. Ho battuto Feliciano Lopez la settimana scorsa e oggi ho vinto un'altra partita. E' quello che mi serve. Ho bisogno di tempo, di partite, di set, di ore sul campo. E col tempo migliorerò.

D: Hai accennato al supporto degli altri top 10. Come ti hanno incoraggiato? Ti hanno chiamato, mandato messaggi?
JMDP: Di tutto. Mi hanno chiamato, mi hanno scritto email, di tutto. E' stato importante. Hanno tutti calendari molto pieni. A volte ricevi una telefonata, è bello perché sai che stanno pensando a te. Quindi voglio ringraziare tutti. E' fantastico per me tornare a giocare contro di loro.

D: C'è stato qualcuno che ti ha chiamato o scritto più di altri? Chi sono i tuoi migliori amici nel circuito?
JMDP: I miei migliori amici sono a Tandil. Non so. Anche solo un messaggio è bello, è abbastanza per sentire il sostegno. Poi non importa se Federer mi ha mandato dieci messaggi e Rafa due. La cosa importante è che mi hanno scritto e hanno pensato a me. Voglio solo ringraziarli.
Ho visto le loro partite da casa. Voglio davvero congratularmi con tutti perché stanno giocando un tennis fantastico, per i fan e per i giocatori stessi.

D: So che devi ancora giocare un po' di partite, ma ti senti forte adesso come quando hai vinto gli US Open?
JMDP: Non direi. La settimana scorsa ho avuto un regalo, e ora c'è questo torneo. In futuro farò del mio meglio. Non voglio pensare al passato. Ho vinto uno Slam, ma ora devo migliorare il mio gioco. Non so se posso giocare come due anni fa o no, ma ci proverò.
Ogni allenamento, ogni giorno parlo con Franco (Davin, il suo coach, ndt). Se lui mi dice di battere cento servizi, lo faccio per stare bene con me stesso. Cerco di migliorarmi ogni giorno. Voglio tornare a sfidare i top 10.

D: Cos'è la cosa più difficile, dopo essere stato fuori per così tanto tempo?
JMDP: Tutto. Tutto è difficile. Ma sono davvero contento di essere di nuovo qui. Forse due anni fa giocavo contro 200 giocatori e stavo bene. Ma adesso è così. Se gioco contro Rafa o 50 altri giocatori sembra tutto molto complicato. Dipende tutto dal mio gioco. Dipende dalla mia mente, dal mio corpo.
So come fare a vincere le partite, ma ho bisogno di tempo per farlo.

D: Ti rendi conto che negli ultimi 23 Slam solo due giocatori ne hanno strappati a Federer e Nadal? Uno sei tu, l'altro è Djokovic. E' qualcosa che ancora non ti sembra vero o che ti riempie di orgoglio e speranza di tornare presto?
JMDP: Ho già vinto il mio Slam. Anche Djokovic. Ma forse Murray, Novak, Soderling, ora hanno il gioco per battere Rafa e Roger.
Io sono molto lontano, ma sto lavorando per tornare a quel livello. Cercherò di battere Rafa e Roger nello stesso Slam per vincerne un altro.
 

Redazione

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