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25/01/2011 03:58 CEST - Australian Open

Il mago Dolgopolov incanta Robin Soderling

TENNIS - Australian Open: Alexandr Dolgopolov vince in 5 set su uno spento Soderling e raggiunge i quarti dove troverà Murray. Dolgopolov in conferenza ricorda gli anni in cui, da bambino, seguiva il padre, allenatore di Medvedev e commenta sul caso scommesse confermando di aver ricevuto la lettera della Tennis Integrity Unit. I NOSTRI ARTICOLI SU DOLGOPOLOV. da Melbourne, Daniele Malafarina

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Dolgopolov è un mistero. Una nebbia di indeterminazione che si muove su un campo da tennis e da cui possono uscire indifferentemente colpi incredibili come anche atroci banalità.

Gli adoratori dell'estro iconoclasta ed incomprensibile dell'ucraino avranno un altro cero da accendere al loro messia dopo questa vittoria sul numero 4 del mondo. Viitoria che manda Dolgo nei quarti di finale alla prima partecipazione al torneo (l'ultimo a riuscirci fu Escudè nel 1998).

L'ucraino parte con l'interruttore spento in questa mattinata fredda ed uggiosa cedendo il servizio due volte ed il set per 6-1. Sembra che lo svedese debba veleggiare con comodità verso i quarti di finale, ma non è giornata. Soderling tiene bene portandosi avanti di un break nel secondo set ma lì spegne la luce. Dolgopolov alza il ritmo del palleggio e riduce il numero di errori ma è Soderling che fatica col servizio e con i colpi da fondo. Robin cede il servizio due volte subendo un parizale di 9 punti a zero e si trova sotto 5 a 3. Salvata una palla break l'ucraino si porta un set pari.

Dolgopolov gioca a sprazzi mentre dovrebbe giocare a tennis ma con un Soderling decisamente sotto tono pare esser sufficiente. Quando l'ucraino inventa un dritto vincente è esaltante per la stranezza del movimento, ma quando sonnecchia per la successiva mezz'ora è irritante.

Soderling fatica a fare male col dritto mentre Dolgo, una volta entrato in ritmo, con quel suo movimento un po' particolare, raccoglie parecchi punti, spesso ribaltando l'iniziativa dello scambio.

Il problema di entrambi è la concentrazione. Non deve essere facile motivarsi in certe fasi di stanca della partita quando sono gli errori a dominare. Ed infatti lo svedese fa il pugnetto su ogni punto ripetendosi frasi di autoincitamento. Ma non basta. Dopo un primo game di servizio combattuto in cui Soderling ha salvato una palla break, il terzo parziale vola via in fretta con 6 giochi consecutivi di Dolgopolov che infila anche 6 punti consecutivi sul finire del parziale.

Gran parte della responsabilià è di Soderling che commette una caterva di errori non forzati da fondo campo. A fine match saranno 51. Anche il servizio dello svedese non funziona come dovrebbe, fino al punto di servire una prima a 137Km/h. E' anche il gioco di Dolgopolov, fatto di tagli e variazioni, che fa sbagliare ma non può esser solo quello.

In conferenza stampa Soderling riconoscerà i meriti dell'avversario, straordinario counterpuncher ed inventore di colpi, e si lamenterà un poco delle condizioni di gioco (servire contro sole), senza però suggerire che avesse qualche tipo di problema fisico.

Nonostante il disastro del terzo set Soderling tiene e strappa il servizio due volte a Dolgo all'inizio del quarto e si porta avanti 4 a 0. Il dubbio che Soderling possa avere dei problemi fisici viene sul 4 a 1 quando lo svedese chiama il fisioterapista per farsi fasciare un piede. Al rientro in campo Soderling cede il servizio ma riesce a tenere il secondo break di vantaggio fino alla fine del set. Si va al quinto.

Soderling prende un break in avvio ma non da l'impressione di poter staccare Dolgopolov, il quale infatti recupera immediatamente il servizio perso e breakka nuovamente Soderling portandosi 4-1. La partita finisce in 2 ore e 36 minuti poco dopo, quando Soderling cede nuovamente la battuta. Nelle fasi finali lo svedese faticava a servire sopra i 170Km/h e senza l'arma del servizio e con il dritto ballerino di oggi non poteva avere possibilità.

Pensandoci a posteriori l'ucraino ricorda un po' Canè, sia nell'estro (secondo alcuni follia in campo) sia nel movimento del servizio.

Al microfono di Courier Dolgopolov rievoca gli anni in cui era bambino a seguito del padre, allenatore di Medvedev, sul circuito professionista.
"Io mi ricordo di te. ma tu ti ricordi di me? Il piccolo Alex veniva sul campo con il padre dopo un match e colpiva qualche palla. E non sbagliava mai."
Poi Courier gli chiede della partita:
"Leggevo bene il suo servizio e rispondevo bene. Poi ho giocato bene da fondo dopo l'inizio che è stato terribile."

DOLGOPOLOV, L'IMPREVEDIBILE GURU (Nafea, 17 Agosto 2010) 

GLI ASTRI NASCENTI DEL TENNIS MASCHILE (Gilardelli, 8 Dicembre 2010)

DOLGOPOLOV, LUCE CHE ABBAGLIA (Ansaloni, 22 Gennaio 2011)

 

Daniele Malafarina

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