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26/01/2011 14:40 CEST - Australian Open

Vera vince tra botti e malori

TENNIS - Zvonareva domina la prima semifinale contro Kvitova 62 64 ma la partita rischia di cambiare il suo corso a causa di episodi extra tennistici. Un malore sugli spalti e l'inizio delle celebrazioni per l'Australian Day mandano fuori giri la russa che però non perde la testa e conquista la semifinale. da Melbourne, Enrico Riva

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Una partita con poca sostanza quella che Vera Zvonareva ha vinto 62 64 contro Petra Kvitova ma che ha rischiato di diventare "drammone" sportivo a causa di una serie di curiose circostanze. E' una giornata grigia a Melbourne, la temperatura viaggia intorno ai 20 gradi e gli spalti sono abbastanza sguarniti. Sarà anche che oggi in Australia si festeggia il giorno della nascita dello stato e tutti sono intenti alla preparazione delle sfilate e dei concerti che accompagneranno il pomeriggio e la serata.

Kvitova mantiene il completino che ha creato qualche problema alla pudica televisione australiana, costretta a rivedere l'angolazione delle telecamere per ovviare alla generosa scollatura della ceca intenta a prepararsi per la risposta. Zvonareva dal canto suo indossa un fiocco nero sul cappello in memoria delle vittime dell'attentato dell'aereoporto di Mosca di qualche giorno fa.

Parte malissimo Kvitova che perde i primi quattro giochi sparacchiando qua e là. I suoi inizi ricordano un po' quelli del primo Seppi: diesel puro. Il problema è che se lo fai con una giocatrice cui sei superiore non comprometti più di tanto la partita e recuperi in fretta, se invece hai davanti Zvonareva sono dolori. Soprattutto se, come oggi, Vera è concentrata e poco fallosa. Il primo set vola via in meno di mezz'ora e Zvonareva lo porta a casa 62.

Il match sembra naufragare rapidamente quando la numero 2 del mondo si issa a 3 a 0 nel secondo ma qui interviene il fato e la partita rischia di cambiare rapidamente. Dapprima una signora accusa un malore sugli spalti opposti a Zvonareva. Interviene la guardia medica e i soccorsi durano una decina di minuti con le atlete che non sanno bene che fare e che alla fine riprendono a giocare. La spettatrice si rimette ma la concentrazione fragile di Vera accusa i primi colpi.

Poi, all'improvviso, partono le cannonate che segnano l'inizio delle celebrazioni. La vicenda si fa ridicola, con la russa che serve tra un botto e l'altro visibilmente irritata. La mente vaga, la palla pure e in un battibaleno Kvitova infila 4 giochi consecutivi. Che per la ceca, in versione cagnolino con i suoi urletti strozzati che celebrano i punti importanti, fosse un fuoco di paglia, appare chiaro appena si torna alla normalità. Zvonareva riprende in mano testa e partita, vince 3 giochi consecutivi e chiude 62 64 in una novantina di minuti.

Per lei ora c'è la semifinale ma soprattuto la conferma che i progressi del 2010 non sono stati un episodio.

Enrico Riva

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