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01/02/2011 16:03 CEST - Tennis italiano

I match "azzurri" da leggenda - parte 1: da Pietrangeli a Panatta

TENNIS- Tommasi ha definito la partita della Schiavone con la Kuznetsova come la più bella mai giocata da un nostro rappresentante. Ma è veramente così? Quante volte in passato i nostri giocatori hanno giocato match che possiamo definire leggendari? Quante volte siamo rimasti incollati alla tv o abbiamo fatto notte fonda per gioire per i nostri colori o viceversa imprecare per un'occasione perduta? Noi abbiamo provato a ricordarli tutti, ma chiediamo anche il vostro aiuto. Stefano Tarantino

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NICOLA E MR. GRANDE SLAM

Nicola Pietrangeli dagli addetti ai lavori è stato sempre definito come uno dei migliori giocatori dei suoi tempi, anzi probabilmente il numero uno sulla terra battuta.
Abbiamo scelto due match di Nicola contro Rod Laver, colui che poi realizzerà due volte il Grande Slam, perché pensiamo che queste partite rendano giustizia a quanto abbiamo detto e ci testimonino a distanza di anni della grandezza del nostro giocatore.

Wimbledon 1960, semifinale: Laver-Pietrangeli 6-4 3-6 8-10 6-2 6-4

Prima ed unica apparizione di un italiano in semifinale a Wimbledon. Pietrangeli affronta un Rod Laver giovanissimo, non ancora pienamente affermatosi ma in quanto australiano sicuramente più a suo agio sull'erba londinese. Nicola gioca una gran partita, nel quinto set si trova avanti 4-1, ma il suo avversario è più fresco nel finale e vince l'incontro. Se pensiamo che in finale il buon Nik avrebbe affrontato Neal Fraser (che poi vinse il torneo) dal quale non fu mai sconfitto durante la carriera il rammarico è ancora più grande.

Internazionali d'Italia 1961, finale :Pietrangeli-Laver 6-8 6-1 6-1 6-2

La vendetta arriva l'anno dopo sui campi in terra battuta di Torino dove per l'occasione si svolgono gli Internazionali d'Italia. In finale si replica lo scontro dell'anno prima a Wimbledon, Laver vince il primo set ma stavolta la superficie è più congeniale a Pietrangeli che inizia a tessere le sue trame e praticamente nei tre set successivi non fa veder palla al suo avversario. Quando Nicola vuole, soprattutto sulla terra, non c'è Laver che tenga.

NASTY E PASTA KID, SPETTACOLO AL FORO

Internazionali d'Italia 1973, semifinale: Nastase-Bertolucci 6-2 3-6 6-3 3-6 6-0

Nel 1973 gli Internazionali d'Italia si disputano (unica volta nella loro storia) dopo il Roland Garros. Paolo Bertolucci dopo aver centrato i quarti a Parigi (eliminato da Pilic dopo aver battuto in tre sets Ashe) arriva in semifinale a Roma dove si trova davanti quel pazzo scriteriato di Ilie Nastase capace in campo di qualsiasi cosa. Il rumeno è ai primi posti della classifica, ma in campo la differenza non si vede. Paolo regge alla grandissima e l'incontro si protrae al quinto set, con Nastase che ad ogni cambio di campo prende in giro l'amico” Ehi Maccaroni, mica vorrai vincere....” Alla fine avrà ragione lui, rinviato per oscurità il quinto set alla domenica, Nastase travolge Paolo 6-0 e poi nel pomeriggio lascia solo tre games ad Orantes in finale. Che tipo....e che campione!

PANATTA: IL CAPOLAVORO DI PARIGI.....

Roland Garros 1976, quarti di finale: Panatta-Borg 6-3 6-3 2-6 7-6

Di quel fantastico 1976 le partite di Panatta da elencare potrebbero essere tante, ma crediamo che quella con Bjorn Borg al Roland Garros sia quella che più di tutte rappresenti quello che Adriano quando in forma è in grado di fare con la racchetta. Che lo svedese soffra il gioco dell'azzurro è fuor di dubbio. Le continue discese a rete, le frequenti smorzate che costringono Borg a lasciare la presa bimane sul rovescio, un servizio talvolta disarmante, le fantastiche veroniche. Panatta per Bjorn è tutto questo. Se del resto l'orso svedese ha trionfato sei volte al Roland Garros perdendo solo in due occasioni (l'altra fu nel 1973) entrambe con il nostro eroe, qualcosa vorrà pur dire. Borg che era arrivato a quel match dopo una dura battaglia con l'eroe di casa Jauffret (battuto solo 10-8 al quinto) perde i primi due set, vince da par suo il terzo, ma Adriano tiene duro, gioca un tie break esemplare, chiude il match e vola verso il successo finale. Un italiano vince uno slam dopo 16 anni ma soprattutto sale al nr. 4 delle classifiche mondiali (e dopo 35 anni il miracolo si sta per ripetere....).

…...LE BATTAGLIE CON ALEXANDER E CONNORS.......

Coppa Davis 1977, Sydney, finale: Alexander-Panatta 6-4 4-6 2-6 8-6 11-9

Il gioco di Adriano, tutto discese a rete e voleé è ideale anche per l'erba, ma nella prima giornata della finale di Davis in Australia l'esperienza di Roche lo ha travolto (tre sets a zero). Dopo la sconfitta di Barazzutti con Alexander e l'inaspettata vittoria in tre comodi set del nostro doppio, Panatta si gioca il tutto per tutto nel primo singolare dell'ultima giornata. Il caldo, le mosche, il vento ed Alexander che è notoriamente la bestia nera dei nostri non impediscono all'azzurro di giocare una delle più belle partite della sua carriera. In Italia è notte fonda e gli appassionati per poco non assistono ad una clamorosa vittoria che rimetterebbe in discussione l'assegnazione della Davis. Purtroppo però Adriano si ferma sul più bello, due sets a uno, 6-5 30 pari...a due punti dal match. Lì commette un maledetto doppio fallo che permetterà ad Alexander di tornare in partita. Panatta nel quinto risale da 2-5, ma nonostante alcune spettacolari voleé in tuffo, alla fine cede 11-9...che peccato......

US Open, 1978, ottavi di finale: Connors-Panatta 4-6 6-4 6-1 1-6 7-5

Ad inizio anni '90 questo match insieme a quello contro Alexander fu inserito da una rivista specializzata tra i dieci più belli della storia del tennis. Adriano viene da un anno molto altalenante, ma nello Slam americano sfodera prestazioni maiuscole. La partita con Connors è spettacolare ed emozionante, Jimbo soffre come non mai, si arriva al quinto con il pubblico in estasi e gli altri giocatori che corrono sul centrale a vedere quanto di bello sta succedendo. Ancora una volta Adriano arriva a due punti dal match, poi quel diavolo di Connors tira fuori colpi incredibili, compreso un passante di rovescio praticamente dal parterre su una voleé di Adriano....Vince Connors, ma scriveranno STILL PANATTA.....Connors vincerà il torneo senza perdere neanche un set nei tre turni rimanenti....

…... E L'OCCASIONE MANCATA A WIMBLEDON.....

Wimbledon 1979, quarti di finale: Dupre-Panatta 3-6 6-4 6-7 6-4 6-3

L'opportunità della vita, Dupre ai quarti di Wimbledon, praticamente semifinale come Pietrangeli. La Rai (che allora investiva nel tennis) sposta addirittura il TG delle 20 (prima volta nella storia) per seguire Adriano, che inizia alla grandissima.....6-3 4-0.....è fatta......e proprio perché Panatta pensa che sia fatta la partita gira, Dupre prende coraggio, Adriano si innervosisce ed il sogno svanisce...incredibile......

TONINO, IL QUARTO UOMO

Internazionali d'Italia 1977, finale: Gerulaitis-Zugarelli 6-2 7-6 3-6 7-6

Tonino Zugarelli è il meno famoso dei nostri quattro alfieri di quegli anni, ma questo non significa che non sia un fior di giocatore, anzi. Dopo aver contribuito l'anno prima alla conquista della Davis con due importanti vittorie in singolare contro la Gran Bretagna sull'erba di Wimbledon, Zugarelli arriva tra la sorpresa generale in finale agli Internazionali, sfidando Gerulaitis che aveva eliminato il campione in carica Panatta. Tonino gioca un match fantastico, peccato ceda due sets al tie break (ma nel quarto set aveva avuto anche una palla per andare al quinto), il pubblico comunque lo applaude, il gioco e l'impegno sono stati all'altezza.....

ADRIANO, PAOLO E GLI “STRACCETTI” DI BELARDINELLI

Coppa Davis 1980, semifinale, Roma:

Bertolucci/Panatta- McNamara/McNamee 2-6 9-7 9-7 2-6 6-4

I nostri eroi sono ormai nel pieno della loro maturità agonistica e anagrafica e di fronte si trovano niente di meno che la coppia campione di Wimbledon, i mitici McNamara e McNamee. Siamo sull'1-1 ed il doppio è decisivo ai fini della qualificazione per la finale di Davis. Si parte malissimo, gli australiani vanno avanti 6-2 3-0, è notte fonda, il Foro Italico pieno all'inverosimile è ammutolito. Ad un tratto si alza dalla panchina azzurra il mitico Belardinelli, il vero padre dei trionfi di quegli anni. A Panatta e Bertolucci sconsolati (con la testa negli asciugamani) grida:”Ma non vedete che più tirate forte e più loro si appoggiano ai vostri colpi....fategli gli straccetti...alzate i pallonetti...nun glje date ritmo...”. Potenza di quel messaggio, la nostra coppia seguendo quei consigli manda piano piano fuori giri gli australiani. Lob a gogò, palle tagliate, certo ci vuole un 6-4 al quinto ( e due sets vinti 9-7), ma andiamo 2-1 ed il giorno dopo ci pensa Adriano a mandarci in finale (anche se a Praga ci ruberanno l'impossibile). Sarà l'ultima della serie in quegli anni......
 

Stefano Tarantino

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