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07/02/2011 19:59 CEST - Rassegna Stampa del 7 Febbraio 2011

Magiche ragazze, ancora un semifinale di Fed Cup (Fusani, Viggiani, Martucci, Semeraro)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Fed Cup, le azzurre di capitan Barazzutti non tradiscono mai

Claudia Fusani, l’unità del 7.2.2011

A Francesca se non è estremo e drammatico non piace. Anche a capitan Barazzutti, se non scioglie tre quattro chili in nervi e tensione, tutto sommato non piace. E Flavia poi... Si conferma la più "solida" del gruppo, non tradisce specie se deve giocare il match decisivo e quando è in fiducia gioca alla pari con qualunque top ten. E poi più di tutto, sopra tutto, c'è il Fattore M, la maglia azzurra che tanto ha dato a queste ragazze quando la loro classifica non era poi così brillante e a cui loro, con cuore e passione, continuano a restituire oggi che sono top 4 Schiavone e n 17 Permetta. L'alba di domenica mattina regala all'Italia del tennis la quinta semifinale di Fedcup in sei anni (cilecca solo nel 2008) e una vittoria sofferta, seriamente compromessa dopo la prima giornata di singolari. Le azzurre erano state sorteggiate contro le australiane Sam Stosur (numero 5 del mondo) e la ventitreenne slovacca naturalizzata aussie Jamila Groth, n 31 del mondo, una tipa che picchia tutto e che ha cominciato la stagione facendo i quarti nel torneo di Brisbane e vincendo proprio il torneo di Hobart, Tasmania, cemento velocissimo; caldo, vento, pioggia, dall'altra parte dell'emisfero dove, unica nota positiva, il circuito gioca dall'inizio di gennaio. La prima giornata è una doccia fredda. Schiavone, primo singolare, perde in tre set contro la Groth, soprattutto perde il servizio e sette games di fila fino a trovarsi da un vantaggio di 7-6, 2-0, 30-0 sotto di 6-3-2-0,15-40 col servizio a disposizione. Recupera, ritrova un po' sé stessa Francesca ma non basta (6-7,6-3,6-3). Quando entra in campo Flavia, secondo singolare con la Stosur, il rischio di finire la prima giornata sotto due e zero è assai concreto. Invece Permetta vince un match molto equilibrato contro la numero 5 del mondo (7-6,6-7,6-4) che riporta in pari il punteggio e il sistema nervoso. La seconda giornata vedeva Hobart più fredda anche se ugualmente ventosa e con piogge sparse. Comincia Francesca, questa volta contro la Stosur, non si erano più incontrate dopo la finale di Parigi e questa è una rivincita favorevole alla aussie, sul cemento di casa. È un'altra Schiavone rispetto a quella di 24 ore prima: molto concentrata, carica, attenta a non sprecare un quindici, determinata a regalare un altro sogno azzurro. Vince il primo set al tie-break (7-1, perfetto); nel secondo la Stosur tira fuori tutto il meglio dal suo servizio e dal diritto (sul veloce una faccenda complicata) . Nella terza e decisiva partita l'azzurra annulla cinque palle break sull'uno a uno; in vantaggio 5-4 spreca tre match point. Sul cinque pari Francesca resta fredda, mantiene il servizio e sul 6-5 altri ha altri due match point: sul primo l'avversaria si salva con un ace (otto in totale contro quattro dell'azzurra); sul secondo Francesca chiude con un diritto vincente. «Ho ritrovato e imposto il mio gioco dall'inizio» dirà poi la numero 1 azzurra. L'incubo aussie è cacciato indietro. Flavia può scendere in campo più tranquilla contro la Groth: la fa fuori con un secco 6-3,6-2. Si dice che dasse e talento siano far sembrare semplici le cose difficili. «Una partita a tennis non è mai facile» precisa la brindisina. «Dall'altra parte avevo una che voleva vincere quanto me». I complimenti si sprecano. Quelli di capitan Barazzutti che elogia il «grande amore delle azzurre per la maglia». E del presidente Angelo Binaghi: «In questi anni abbiamo battuto tutti, Australia, Russia, Francia, Stati Uniti in casa e fuori Non so quante altre nazionali hanno ottenuto tanti e tali successi». La semifinale sarà a Mosca in aprile (16-17) contro lo squadrone russo che ha eliminato la Francia.

Italia padrona nella Fed Cup

Mario Viggiani, il corriere dello sport del 7.02.2011

L'Australia più forte « degli ultimi venti anni», aveva detto il capitano David Taylor alla vigilia di questo primo turno della Fed Cup 2011, a Hobart. Tutto giusto, non si trattava di millantata verità. La squadra "aussie" ha fatto la sua eccellente figura, solo che una volta di più quella di Corrado Barazzutti ha ribadito di essere la più forte squadra del mondo, quella che ha disputato quattro delle ultime cinque finali della Davis per le donne. Di queste ne ha vinte tre, le ultime due consecutivamente. E adesso, dopo questa ennesima prodezza (da 0-1 a 4-1), le Fantastiche Quattro sono pronte anche a centrare l'ennesimo risultato che ancora manca nel loro ricco curriculum: una vittoria in Russia, dove andranno intorno alla metà di aprile per la semifinale. Sì, perché ieri le russe sono riuscite a ribaltare una situazione inattesa e ancora più complicata (da 0-2 a 32) a Mosca contro la Francia. Una rimonta da urlo con una mossa fondamentale: spedire in panchina Maria Sharapova, nel match del "dentro o fuori", per fare posto alla più affidabile Anastasia Pavlyuchenkova. RECORD - A Hobart, nella prima partita di ieri c'è stato il pronto e pieno riscatto di Francesca Schiavone, che ha imitato Flavia Pen-netta battendo anche lei in tre set Samantha Stosur (che ha chiuso con la Fed Cup). E successivamente la stessa brindisina ha messo a segno il punto della qualificazioni, concedendo giusto cinque game. a Jarmila Groth. La giornata è stata conclusa da un doppio ininfluente per l'esito della sfida ma fondamentale per un record: quello di Roberta Vinci, che ha allungato la sua imbattibilità nella specialità con la 16a vittoria in altrettante partite, eguagliando così l'indonesiana Angelique Widjaja. Delle 16, 4 sono state decisive ai fini del risultato e le ultime 6 arrivate in coppia con Sara Errani. La Schiavone ha invece eguagliato il primato di Silvia Farina: 21 vittorie nei singolari di Fed Cup. ALTRI NUMERI - In singolare, la Pennetta ha collezionato la 10a vittoria consecutiva (salendo in totale a quota 20: solo una in meno quindi rispetto a Schiavone e Farina). Salita a quota 8 la striscia di successi di fila dell'Italia, con appena 4 partite perse nelle ultime 32 disputate. In Australia è arrivato poi 1'8 successo azzurro nelle ultime 9 trasferte. LE LORO PAROLE - «Cosa mi resterà di questa lunga trasferta in Australia? Tanta stanchezza - scherza la Permetta - anche perché ora siamo attese da altri tornei e non torneremo a casa prima di fine mese. Però qui abbiamo centrato il primo obiettivo stagiona-. le, la qualificazione per le semifinali, e prima ho conquistato il primo Slam di doppio della carriera». «Quando gioco come so - il commento della Schiavone - per la mia avversaria diventa tutto difficile. Questa era comunque un impegno molto difficile e noi abbiamo ribadito di essere un grandissimo gruppo». «Mai pensato a un possibile appagamento dopo i tre titoli vinti in cinque anni - il pensiero di capitan Barazzutti - Queste sono grandissime professioniste, che in Fed Cup mettono sempre cuore e carattere. E qui abbiamo battuto una squadra fortissima». Flavia Permetta, 28 anni, festeggiata dallo staff (Getty) Schiavone eguaglia la Farina (21 successo azzurro in singolare) Permetta firma il 3-1 Vinci fa 16 in doppio

Grande Italia

Vincenzo martucci, la gazzetta dello sport del 7.02.2011

Al telefono da Hobart, Tasmania, dall'altra parte del mondo, Flavia Pennetta è euforica: è l'eroina di Australia-Italia di Fed Cup, cominciata malissimo (0-1) e finita in gloria (4-1), con due punti suoi in singolare, il numero 10 e 11 consecutivi in Coppa: «Un motivo di felicità in più per tute noi». Flavia, ha battuto Stosur e Groth: che c'entra la squadra? «L'Australia era un primo turno, ma sapevamo che sarebbe stato durissimo, e l'abbiamo vissuto da grande squadra e grande gruppo, tutte insieme, confortandoci, aiutandoti e facendoci anche qualche coccola: siamo fuori casa già da un mesetto e ci torneremo solo a marzo. E questa è stata una delle settimane più belle, per noi quattro. Siamo stanche, ma contente……io mi sentivo fiduciosa, al di là della sua classifica: tanto ormai, a parte le Williams e la Clijsters, non c'è più grande differenza fra le prime e noi subito dopo. Siamo tutte solidissime, di fisico e nervi. La Wozniacki è numero 1 perché è addirittura un muro». Stavolta ha anche attaccato molto la Stosur, a rete. «In inverno, ho lavorato molto con Gaby (coach Urpi) sul gioco offensivo: abbiamo analizzato le partite che ho perso nel 2010 e lui mi ha ripetuto che, solo andando di più a rete, posso migliorare. Anche perché la volée ce l'ho sempre avuta». Contro Stosur e Groth abbiamo visto una Pennetta più sicura, determinata e continua. «Il risultato così netto, contro la Groth, non inganni, le partite facili non esistono più. Ero sempre molto, molto, concentrata. Ma riesco sempre di più a capire quello che devo fare, ed eseguirlo. Gaby continua a ripetermi che non devo adeguarmi al ritmo dell'avversaria, e non devo smettere di imporre il mio. Anche papà, che spesso di esalta troppo per un match soltanto, mi ha fatto i complimenti e gli ho dato ragione: è vero ce l'ho fatta per due match di fila. Ora devo metterne insieme qualcuno di più, nei tornei». Poi è travolta ancora dalle compagne: «Abbiamo la nostra partita di Burraco, giuro che ti richiamo». E, dopo un'ora, ci comunica: «Mannàggia, Franci ed io abbiamo perso ancora, Roby e Sara sono tremende. E ci ruga: amiche sì, ma bisogna vincere a tutto, anche a carte».

Fed Cup: 4-1 per le azzurre, in semifinale c'è la Russia

Stefano Semeraro, la stampa del 7.02.2011

Francesca Schiavone si è riscattata battendo Sam Stosur, già sconfitta l'anno scorso a Parigi L'Italia di Fed Cup è in semifinale, le diavolesse della Tasmania, leggi le australiane che sabato ci avevano messo una fifa blu, si sono dovute inchinare a Schiavone e Permetta, le italiane infinite. Dopo l'1-1 della prima giornata di questo 1 turno tribolato abbiamo chiuso sul 4-1 nella ventosissima Hobart, ad aprile incontreremo in trasferta la Russia, che ha battuto 3-2 in rimonta la Francia, per tentare di staccare l'ennesimo biglietto per la finale, e sarebbe la quinta in sei anni. Dopo la sconfitta del primo giorno Francesca Schiavone si è riscattata battendo nel singolare di apertura Sam Stosur, la sua vittima designata, la cangura tutta occhiali, servizi e bicipiti che aveva steso l'anno scorso nella finale di Parigi. Un match magari non esaltante sotto il piano della tecnica ma fradicio di emozioni (7-6 3-6 7-5), deciso probabilmente dalle 5-palle break che la Leonessa ha annullato a inizio terzo set. Sul 2-1 a chiudere i conti ci ha pensato poi Flavia Pennetta, che sabato aveva raddrizzato la baracca azzurra portano il punteggio in parità proprio contro la Stosur e che ieri ha liquidato in poco più di un'ora (6-3 6-2) la emergente Groth, n.21 Wta. Successo già sicuro e arrotondato dal doppio dove Roberta Vinci, a fianco di Sara Errani ha portato la sua striscia di imbattibilità in Coppa a quota 16 battendo Stubbs-Rodionova 2-6 7-6 6-4_ Un successo importante, contro un'Australia temibile. Dopo tre coppe vinte, la notizia è che le azzurre non sono ancora appagate: «Sono professioniste assolute», ha detto il et Barazzutti, «Vogliono vincere ancora, e a tutti i costi».

 

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