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18/02/2011 10:24 CEST - WTA DUBAI

Per "Sveta" è buona la settima

TENNIS – Svetlana Kuznetsova ha avuto bisogno di sette matchpoint per battere una coraggiosa Schiavone. A Melbourne ne aveva sciupati sei prima di perdere, stavolta ce l’ha fatta. “Voglio tornare tra le prime 10, anche più in alto. Devo essere più forte mentalmente”. Adesso se la vedrà con Agnieszka Radwanska, mentre la “Schiavo” andrà a Doha. Riccardo Bisti

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Non ci sono volute 4 ore e 44 minuti come a Melbourne, eppure a Dubai (2.050.000$, Decoturf) Svetlana Kuznetsova e Francesca Schiavone hanno dato nuovamente vita a un finale drammatico. Stavolta è andata bene alla russa, vincitrice con il punteggio di 1-6 6-0 7-5. “Sveta” ha rischiato lo psicodramma quando la Schiavone le annullava un matchpoint dopo l’altro. A Melbourne ne aveva cancellati sei, ha fatto altrettanto stavolta. Ma il settimo è stato quello buono. Un dritto in direzione anomala ha regalato alla Kuznetsova un posto nei quarti di finale, dove se la vedrà con Agnieszka Radwanska. E’ stata una partita dai tre volti: nel primo set si è vista una Schiavone perfetta, soprattutto sul piano tattico, capace di imbrigliare una Kuznetsova un po’ lenta a uscire dai blocchi. Un calo di Francesca e una sensibile crescita della russa hanno sancito il 6-0 del secondo set. La battaglia si è scatenata nel terzo set, dove a suon di urli le due se le sono date di santa ragione. La Kuznetsova ha fatto gara di testa, ma la Schiavone le è rimasta testardamente attaccata. Sul 3-3 l’azzurra ha avuto quattro palle break che avrebbero potuto girare la partita, ma le ha annullare con coraggio. Break fallito, break subito, così la Kuznetsova è volata 5-3, andando a servire per il match.

In altri tempi, la Schiavone avrebbe mollato (l’anno scorso, in questo torneo, perse al secondo turno contro Olga Govortsova). Stavolta ha tenuto duro, ha infilato il controbreak è si è arrampicata sul 5-5 annullando un paio di matchpoint. Si pensava che “l’effetto Melbourne” potesse avere la meglio, invece la Kuznetsova ha tenuto il suo turno di battuta ed ha approfittato dei consigli del suo coach, che all’ultimo cambio di campo le consigliava di alzare la traiettoria per avere più tempo dopo i suoi colpo. Li ha ascoltati solo in parte, perché alternava punti ben giocati a terrificanti botte senza pensare e clamorose stecche. Risultato? Altri quattro matchpoint bruciati fino al settimo, quello buono. “Forse il numero 7 è quello giusto per me” ha detto “Sveta” nell’intervista sul campo “Contro la Schiavone è proprio dura, nei matchpoint tira sempre fuori il meglio di sé. Dopo un brutto primo set ci ho provato con tutte le mie forze. Qui è difficile controllare la palla, le condizioni sono molto diverse rispetto a Melbourne. Mi trovo bene a Dubai, ma ho incontrato un sacco di difficoltà per vincere la partita”. In merito al suo futuro, la Kuznetsova ha detto di voler tornare in cima dopo un periodo di crisi. “Devo essere più forte mentalmente, non ci sono altre strade. Posso tornare tra le prime 10 ed anche un po’ più in alto”. Quando le hanno ricordato che fa impressione vederla al numero 23 del mondo, ha risposto come aveva fatto a Melbourne: “L’unica cosa buona del 23 è che si tratta del numero di Michael Jordan”.

Termina dunque l’avventura della Schiavone a Dubai, torneo in cui vanta una bella semifinale nel 2008, anno in cui battè la Henin (allora numero 1 del mondo) prima di cedere in tre set contro Elena Dementieva. Adesso si sposterà a Doha, laddove ha giocato il Masters 2010. Quest’anno il Qatar ne ha perso l’organizzazione a beneficio della Turchia, ma si è ripreso una data del circuito WTA. Dopo il Medio Oriente, il carrozzone si sposterà negli States per i due maxi-eventi di Indian Wells e Miami. Altre belle occasioni per incamerare punti in vista della spaventosa cambiale del Roland Garros.
 

Riccardo Bisti

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