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21/02/2011 16:17 CEST - ATP MARSIGLIA

Soderling firma la terza vittoria

TENNIS - Continua l'inizio fulminante di 2011 del numero 4 del mondo, che si è aggiudicato il terzo trofeo dell'anno dopo Brisbane e Rotterdam; da quando è allenato da Pistolesi, ha perso solo contro Dolgopolov. Nella finale odierna di Marsiglia lo svedese ha regolato un buon Cilic per 6-7 (8) 6-3 6-3. Il croato, tornato in una finale ATP dopo nove mesi, ha probabilmente pagato le fatiche della semifinale. Riccardo Nuziale

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Soderling (1) b. Cilic 6-7 (8) 6-3 6-3

Robin Soderling è il vincitore dell’edizione 2011 del 250 di Marsiglia. Per lo svedese è il terzo torneo vinto quest’anno, dopo Brisbane e Rotterdam, il nono in carriera (sei dei quali arrivati in tornei indoor), a conferma che il sodalizio con Pistolesi è iniziato nel migliore dei modi: l’unica sconfitta è arrivata negli ottavi degli Australian Open contro Dolgopolov che, per quanto inaspettata, non può influenzare negativamente un bilancio già ora molto importante.
Ha vinto contro Marin Cilic, reduce dalla vittoria thrilling contro Youzhny (il croato era sotto 3-5 30-40 nel terzo set) e tornato finalmente ai livelli che gli competono dopo un periodo in cui si temeva di averlo già smarrito.
Ha vinto una partita molto altalenante dal punto di vista della tecnica e della spettacolarità, ma comunque molto intensa, almeno fino a quando il serbatoio di energie psicofisiche di Cilic non è rimasto a secco.

La partita è iniziata nel segno di Cilic, che breakka immediatamente il più quotato avversario; Soderling recupera da 0-30 ma, sul 40-30, non può nulla contro due grandi accelerazioni del croato il quale, vistosi annullare una prima palla break con un ace, se ne procura una seconda, che trasforma chiamando Soderling a rete e passandolo.

Nei primi game Soderling fatica a trovare profondità da fondo ed è succube del gioco d’anticipo e delle accelerazioni, soprattutto di rovescio, del croato, che non fatica a tenere i propri turni di servizio.
Nell’ottavo gioco arriva però, inatteso, il controbreak della testa di serie numero 1, che in verità non fa molto di più che far giocare Cilic, il quale commette tre errori gratuiti, uno di rovescio e due di dritto, cedendo il servizio a 15.

È l’ultima emozione prima del tie-break, sebbene nell’undicesimo gioco Cilic sia riuscito a portare l’avversario ai vantaggi, con Soderling però subito pronto a chiudere il game con due aces di fila.
Il tie-break sembrava dover essere deciso da una risposta sui piedi di Cilic sul 4-3 (va detto che Soderling ha avuto nell’occasione una reazione bradipica) ma il croato, salvatosi già nel decimo punto su un passante di rovescio di Soderling uscito di un niente, ha ceduto il minibreak sul primo set point, spedendo malamente in rete un rovescio. La rincorsa del croato verso la vittoria del primo set si è conclusa solamente al quinto tentativo, portando a casa il gioco decisivo per 10-8 su un Soderling sempre costretto ad inseguire.

Il secondo set prende però una piega diversa quando Soderling, chiuso un pericolosissimo secondo gioco, in cui si è fatto recuperare da 40-0 a 40-40 (senza comunque concedere palle break), strappa il servizio al croato al termine di un game molto combattuto, dove entrambi hanno avuto la palla del gioco e dove il numero 4 del mondo, alla seconda chance, ha messo a segno una notevole risposta di rovescio.

Soderling però subisce la legge del contrappasso nel sesto gioco, regalando il controbreak come Cilic nell’ottavo del primo set, a suon di errori gratuiti. A differenza dello svedese, però, Cilic non ne approfitta, cedendo nuovamente il servizio nel settimo gioco, complice un passante lungolinea di dritto del suo avversario. L’ultima emozione del set arriva nel game successivo, con Cilic avanti 15-30 e quindi doppiamente colpevole nel sparacchiare un dritto in rete. Scampato il pericolo, Soderling breakka nuovamente, questa volta a 0.

Il terzo e decisivo set, sebbene riporti lo stesso risultato del secondo, è stato decisamente meno combattuto, con Cilic già in seria difficoltà nel secondo gioco, dove ha dovuto fronteggiare due palle break, annullate con un evitabile errore di dritto di Soderling e una prima vincente. Il croato però, probabilmente affaticato dalla semifinale con Youzhny, si muove sempre meno bene, sulla diagonale di rovescio non riesce più a fare la differenza come nel primo set e mezzo e il break decisivo arriva, inesorabile, nel sesto gioco, con un doppio fallo, un rovescio in corridoio e un passante lungo linea di rovescio arrivato al termine di uno scambio dominato da Cilic, che butta l’ultimo punto del game con un rovescio in rete. Non succede più niente di rilevante: vince Soderling in 2 ore e 6 minuti, confermando la propria superiorità su Cilic (aveva vinto anche l’unico precedente, a Roland Garros 2010) e sottolineando il proprio status di top 5, status che ormai non si può davvero più ritenere casuale e/o passeggero.

Bravissimo comunque anche Cilic, tornato in una finale ATP dopo nove mesi (a maggio a Monaco, sconfitta contro Youzhny): ha dimostrato di essere quasi pienamente recuperato, dopo mesi di buio totale, giocando un torneo di qualità in cui è stato in grado di battere due top 10 (Youzhny è sceso questa settimana a 11, ma è questione di pochi punti). Su questa superficie sarà sicuro protagonista, nei prossimi tornei.

Riccardo Nuziale

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