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03/03/2011 10:43 CEST - IL PERSONAGGIO

SuperMario: Game Over

TENNIS – Si ritira uno dei tennisti più sfortunati degli ultimi anni. L’annuncio ufficiale è arrivato la scorsa settimana, ma era nell’aria da tempo. Mario Ancic, 27 anni a marzo, ha potuto giocare ad alto livello solo per tre stagioni, prima che gli infortuni ne compromettessero la carriera. Ora vuole fare l’avvocato. Daniele Vitelli

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Era nell’aria da tempo ormai. Chi lo ha visto giocare nelle ultime uscite, nella primavera dello scorso anno, sa che non era più lo stesso. I tantissimi infortuni, che ne hanno bloccato l’attività negli ultimi anni, hanno lasciato un segno profondo nel fisico del talento croato. Così in una conferenza stampa, tenutasi la scorsa settimana nel tennis club della sua città natale, Spalato, dove ha mosso i primi passi come tennista, Mario Ancic, a soli 26 anni, ha detto basta.
"In questi ultimi anni, ho lottato contro tutti i tipi di malattie. Il più recente infortunio alla schiena è stato l'ultima goccia, è stato il risultato del non poter giocare a causa della mononucleosi del 2007, delle frequenti interruzioni e tentativi di rientro. Dopo essermi consultato con esperti provenienti da Germania, Francia, Stati Uniti e la Croazia, sono arrivato alla conclusione che il mio corpo non poteva più reggere il ritmo del tennis odierno. Non c'era altra soluzione." E’ stata questa la laconica dichiarazione di Mario, che chiude la carriera con soli 3 titoli Atp al suo attivo, ma la grande soddisfazione di aver contribuito alla conquista della Coppa Davis per la sua Croazia, nel 2005.

 

E’stato, però, nel triennio 2004-2006 che “SuperMario” si è espresso ai massimi livelli, come dimostrano i risultati ottenuti: su tutti la semifinale di Wimbledon 2004, quando venne sconfitto da Roddick in quattro set, dopo aver annichilito Tim Henman. Una performance, quella contro "Timbledon", che fece esclamare ad un certo Boris Becker "Il futuro è arrivato, ed il suo nome è Mario Ancic". Le ben note vicissitudini hanno poi impedito alla profezia di avverarsi, ma sono comunque arrivati i quarti al Roland Garros e Wimbledon 2006, tre titoli in singolare (San Pietroburgo e due volte 's-Hertogenbosch) e la tanto agognata Coppa Davis, nella quale ebbe l’onore di giocare il quinto e decisivo match della finale 2005 contro la Slovacchia. Il 10 luglio 2006, subito dopo Wimbledon, raggiunse la sua miglior classifica di sempre, con il numero 7.

Nei suoi numerosi tentativi di rientro, intervallati da altrettante ricadute della malattia e da altri infortuni, Ancic avrebbe messo a segno ancora qualche buon risultato, come, nel 2008 , la finale di Marsiglia, i quarti a Wimbledon ed il terzo turno al Roland Garros, sempre sconfitto da Federer, e, nel 2009, la finale di Zagabria. Molto poco per un tennista che sembrava destinato a vincerli, i tornei dello Slam. In quel Wimbledon di 3 anni fa giocò forse il suo ultimo incontro davvero epico, il quarto turno contro Fernando Verdasco: inizialmente sotto di due set, quindi 1-4 nel quinto e per ben 6 volte costretto a servire per rimanere in partita, Mario finì per imporsi 3-6 4-6 6-3 6-4 13-11, pur senza mai dover fronteggiare match point.


Questi exploit isolati non nascondevano però la realtà, ovvero che Ancic non riusciva più ad allenarsi come un tempo ed a tornare alla stessa condizione atletica. E’ proprio lui a confermarlo: “Sapevo che non sarei tornato mai al 100% della forma, e che non vi era nessuna soluzione a questo problema," ha dichiarato ad un giornale la settimana scorsa. "La mia testa stava bene ma il mio corpo non poteva più competere al livello del tennis odierno. Ho provato di tutto per tornare, ma non ho potuto farlo".
 

In questi anni, però, l’oramai ex-tennista, ha avuto la possibilità di prepararsi ad una prematura uscita dallo sport e si è cercato una carriera alternativa, quella legale. Laureatosi in legge nel 2008, Ancic sta già iniziando la sua attività di avvocato, anche se il titolo della sua tesi di laurea, “Atp Ieri, Oggi e Domani”, lascia intendere che, probabilmente, il tennis non uscirà mai dalla sua vita.
 

Daniele Vitelli

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