28/03/2011 16:12 CEST - Masters 1000 Miami

Del Potro è tornato...e fa paura!

TENNIS - Impressionante prestazione di Juan Martin Del Potro, che demolisce in 1h16' un impotente Robin Soderling: 6-3, 6-2 lo score. Ingiocabile al servizio, devastante col dritto, solidissimo con il rovescio. Nadal, Djokovic e Federer dovranno presto fare i conti con lui. Avanza a fatica una distratta Cljisters: 6-4, 4-6, 6-3 alla Martinez Sanchez. Enzo Cherici.

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Miami

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Chissà come avranno passato il pomeriggio di Miami i signori Nadal e Federer. Chissà se avranno avuto il tempo di dare un'occhiata, anche distratta, alla televisione. E chissà se Djokovic, prima di scendere in campo per il suo match contro Blake, avrà avuto modo di sbirciare sul campo che di lì a poco lo avrebbe visto protagonista. Nel caso, c'è da giurarci, nessuno dei tre avrà passato una serata del tutto tranquilla. Perché il modo con il quale un ritrovato Del Potro ha brutalizzato un impotente Soderling avrà fatto suonare più d'un campanello d'allarme anche dalle parti dei primi tre della classifica mondiale.

C'era molta curiosità per questa partita, che senza ombra di dubbio rappresentava il momento clou di questa domenica a Key Biscayne. Si sarebbero trovati di fronte l'attuale e l'ex numero 4 del ranking, oggi scivolato al numero 51 dopo essere desolatamente sprofondato lo scorso gennaio fino al 485! Match scontato dunque? Ma neanche un po'. Perché anche il seggiolone dell'arbitro sapeva che la classifica di Del Potro era falsa come una banconota da tre euro, non per niente la prima cosa che fanno tutti i big, appena uscito il main draw, è controllare in quale settore di tabellone è finito Gian Martino. Stavolta è toccato a Soderling. E già sarebbe stata dura con un Soderling al 100% della condizione fronteggiare questo Del Potro in versione indiavolata, figurarsi un Soderling reduce dal problema al piede occorsogli ad Indian Wells, e quindi fisicamente e mentalmente non al massimo. Non l'ha di certo aiutato in tal senso, il match giocato contro Dodig al turno precedente, che l'ha visto sotto 1-4 al terzo, con il croato che ha avuto alcune palle per portarsi 5-3.

Ma le incognite di tipo fisico riguardavano anche, e soprattutto, Del Potro. In primo luogo perché non si sa mai come può reagire un giocatore che sta recuperando da un lunghissimo infortunio. E poi perché anche l'argentino aveva avuto un secondo turno molto, molto complicato, essendo rimasto in campo 3h3' prima di venire a capo del sempre insidioso Kohlschreiber.

Con queste premesse si è partiti con Del Potro al servizio, che ha subito fatto capire come sarebbe stato complicatissimo per lo svedese fare punti in risposta, tanto che saranno zero carbonella le palle break in suo favore alla fine del match: game a zero e 1-0 per l'argentino.
Soderling non è da meno e vince anch'egli facilmente (a 15) il suo turno di servizio: sarà il suo primo e ultimo gioco, prima di tre game di fila in favore di Del Potro. Che continua a non concedere nulla alla battuta (3 aces dopo i primi due turni di servizio, 12 finali) e che al termine di un interminabile quarto gioco, riesce a breakkare Soderling alla quinta occasione utile.
Sarà il break decisivo del set. Perché il tarantolato Del Potro non solo resta ingiocabile al servizio, ma ha addirittura una prima opportunità di chiudere sul 5-2, prima di chiudere al gioco successivo con un terrificante tracciante di dritto lungolinea, che avrà eventualmente fatto saltare dalla poltrona per la preoccupazione i vari Rafa, Nole e Roger.

Un dato meglio degli altri descrive questo primo set: in cinque turni di servizio, Del Potro ha ceduto la miseria di quattro quindici: niente male davvero per uno che non dovrebbe ancora (e probabilmente non lo è) essere al massimo della condizione.
E Soderling? Non pervenuto. Non sappiamo se abbia sbagliato i tempi della preparazione o se l'infortunio di Indian Wells ne abbia condizionato oltremodo il rendimento. Fatto sta che l'allievo di coach Pistolesi non ha di certo offerto una prestazione sufficiente. Tutt'altro. Poco incisivo nello scambio, nonostante un buonissimo 69% di prime, lo svedese s'è trovato spesso a remare da fondo, sballottato per il campo dalle impressionanti bordate di Delpo.

Nel secondo set la musica non è cambiata. Anzi, se possibile le cose sono andate ancora peggio. Perché di tutto aveva bisogno Soderling tranne che di beccare quello che Laura Golarsa in telecronaca ha definito un early break. Invece s'è ritrovato subito sotto 0-40, ha rimontato fino al 40-40, ma ha finito per cedere il servizio, consegnando di fatto a Del Potro le chiavi del match. Nel gioco successivo l'unico momento di imbarazzo per l'argentino al servizio. Soderling si fa più aggressivo e con una delle sue rare discese a rete si porta sullo 0-30. Non l'avesse mai fatto! Dritto vincente, ace, ace, altro dritto: bye bye Soderling.
Era la prima e ultima mini-chance concessa da Gian Martino al suo avversario. Palito reinseriva il pilota automatico e filava senza intoppi verso il traguardo, più veloce di una Red Bull. Nell'ottavo gioco arrivava addirittura il secondo break del set, per la definitiva resa di uno spaesato Soderling. Un minuto dopo Del Potro infilava gli ultimi quattro punti per il 6-3, 6-2 finale, in 1h16' di gioco.

Dopo la vittoria di Delray Beach, Del Potro aveva affermato che prima di Parigi per lui sarebbero state molte di più le sconfitte che le vittorie e che il miglior Del Potro si sarebbe visto soltanto allo Us Open. Temiamo per i suoi avversari che il programma abbia subito una lievissima accelerazione. In campana gente.

Enzo Cherici