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04/04/2011 15:03 CEST - Sony Ericsson Open

Djokovic vince anche Miami

TENNIS - In una splendida finale Djokovic supera Nadal per 7-6 al terzo set dopo 3 ore e 21 minuti di grande tennis. Parte molto forte Nadal che va 5-1 nel primo set prima di chiudere 6-4, ma poi subisce il ritorno del serbo, al secondo successo a Miami. Nole ancora imbattuto nel 2011, quarto titolo dell'anno e 22° in carriera. Da Miami, Vanni Gibertini.

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ore 16.31: finisce 7-4 in favore di Novak Djokovic il tie break del terzo set, consentendo così al giocatore serbo di mantenere l'imbattibilità stagionale. Alla fine il punto decisivo è probabilmente stato quello sul 2-1 Nadal nel tie-break, quando il n.1 del mondo si era aggrappato come un pazzo cercando di rimandare tutto, e finendo tuttavia per dover cedere il minibreak. Dopo quel punto Nadal è sembrato stremato ed ha finito per perdere 5 punti consecutivi. Seguiranno le interviste e le dichiarazioni dei protagonisti

Le statistiche della Finale.

ore 16.25: si cambia campo sul 4-2 Djokovic, con 5 minibreak su 6 punti. Lo scambio sul 2-1 è forse costato troppo a Nadal fisicamente che ha commesso doppio fallo subito dopo.

ore 16.18: si arriva al tie break senza break e senza palle break. Nadal è stato a due punti dal match, ma ora la conclusione è affidata ai "7 maledetti punti" del tie break.

ore 16.09: 5-5 al terzo. Ora i due giocatori cercano un po' più la rete, le energie probabilmente sono agli sgoccioli.

ore 15.56: dopo 55 minuti in questo terzo set siamo 4-4, senza break e senza palle break. L'arrivo sarà in volata ed ogni dettaglio può fare la differenza.

ore 15.38: ancora nessun breal nel terzo set, anche se i due protagonisti hanno dovuto recuperare da 0-30 negli ultimi due turni di battuta. Il fotografo italiano Ray Giubilo è salito per qualche game in sala stampa per recuperare le energie: dice che sul campo fa veramente molto caldo, come peraltro si può notare dalla maglietta di Nadal, madida di sudore, più adatta ad un servizio fotografico di Cosmopolitan che ad una finale di tennis. Gli errori non forzati di Djokovic sono piuttosto pochi durante lo scambio, ma il serbo fa parecchia fatica a rispondere in campo ai servizi mancini dello spagnolo, anche quando non sono velocissimi.

ore 15.26: 2-1 Nadal senza break. E' il servizio a sostenere lo spagnolo in questo frangente, mentre Djokovic sembra avere una leggera supremazia negli scambi da fondo nei qual Rafa fa meno male.

ore 15.15: la frase di un collega spagnolo colta al volo riassume benissimo la partita di Nadal "estamos sufriendo loco", stiamo soffrendo da pazzi. Nadal tiene il servizio nel primo game del set decisivo nonostante un probabile errore arbitrale subito: il falco mostra sulla riga una sua palla chiamata fuori, l'arbitro fa ripetere quando era abbastanza chiaro che la chiamata era arrivata dopo il colpo di Djokovic, che anzi aveva a sua volta chiesto il challenge prima di sentire l'out del giudice di linea. Atmosfera elettrizzante, impossibile dire chi la spunterà.

ore 15.02: si va dunque al terzo set anche qui a Miami come era successo a Indian Wells. Djokovic tiene la battuta fino alla fine e confeziona il 6-3. La differenza in termini di punti è molto pesante in questo set: 35 a 24 per il serbo. Il controllo degli scambi è nelle sue mani, anche se con il servizio per il momento Nadal riesce a difendersi.

ore 14.52: ora è Djokovic a menare le danze alla grande - limitando gli errori (solo 4 nel secondo parziale fino a quel momenot) usando magistralmente lo schema palla corta + lob si issa a due palle per il 5-1, ma poi i suoi colpi cominciano ad uscire. Mantiene comunque, oltre al vantaggio nell'inerzia della partita, anche il break di vantaggio sul 5-2 leggero.

ore 14.31: 3-0 Djokovic all'inizio del secondo, con la tensione che sale. Nadal si lagna dei propri errori che ora arrivano con più frequenza, ed il serbo rompe una racchetta quando non riesce a chiudere un rovescio sul 2-0 40-30. Nessuna ammonizione per lui da parte del giudice di sedia Murphy.

ore 14.24: i tifosi di Nole guadagnano le simpatie dei neutrali che vogliono vedere 3 set. Nole spinge di più da fondo, trova gli angolli e qualche errore di Nadal, che insiste a coprire tre quarti campo con il diritto, anche perchè il suo rovescio slice non fa male all'avversario. I due si applaudono a vicenda quando mettono a segno bei colpi, grande fair play in campo, e nessun challenge finora. Piccolo brivido nel primo game quando Djokovic rimane a terra per qualche secondo dopo un recupero vincente con scivolata sul drop shot di Nadal.

ore 14.05: in 56 minuti Nadal si aggiudica il primo set per 6-4, come era accaduto due settimane fa nel deserto della California, dove non c'era il sole e non c'era umido. La sensazione è che oggi sia un altro giorno. Gli errori gratuiti di Djokovic sono 21, davvero tanti, anche se il bilancio dei punti nel primo parziale vede il maiorchino in vantaggio solamente per 33 a 32. Qualche tifoso serbo sicuramente è riuscito ad entrare perchè c'è stato un tentativo di "Nole, Nole" soffocato immediatamente da un boato di "Rafa, Rafa". Sugli spalti non c'è partita.

ore 13.59: sul 5-2 30-15 Nadal sembra sicuro della conquista del primo set, quando due rovesci gli vanno lunchi di metri. Nole è abilissimo a cogliere l'attimo e confezionando a cavallo di tre giochi un parziale di 11 punti a 2 si riporta in scia. Ora Nadal serve per il set per la seconda volta sul 5-4.

ore 13.45: Nadal salva un'altra palla break e va 5-1. Per giocare bene giocano bene, ma 37 minuti per 6 game: se penso che da domani si va a giocare sulla terra mi viene male.

ore 13.32: Nadal salva 3 palle break (due delle quali con un errore gratuito dell'avversario), tiene la battuta e poi approfitta di un passaggio a vuoto di Nole che cede a 15 la battuta. 4-1 pesante per lo spagnolo, con il serbo che sembra molto nervoso: una volta ha stizzosamente indicato che la racchetta gli scivola dalle mani (forse per il caldo), poi rivolge un'occhiata assassina alla tribuna dove qualcuno aveva urlato prima della fine del punto.
E' in ogni caso curioso notare come per chi non gioca le condizioni siano piacevolissime, mentre Moya che ha giocato con Nadal qualche ora fa ha indicato che oggi è molto umido, come infatti riportano le stazioni meteorologiche (umidità relativa tra il 70% e l'80%).

ore 13.20: davanti a 14.000 spettatori (inclusa la neo-campionessa Azarenka), inizia il match. Come era accaduto a Indian Wells, scambi con traiettorie piuttosto centrali. Dopo aver tenuto il game di apertura, Djokovic subisce il primo break della settimana quando Nadal lo infila con un passante di rovescio lungolinea. Lo spagnolo sembra essere uscito meglio dai blocchi. Bandiere serbe, per ora, non pervenute.

ore 12.56: i due protagonisti sono entrati in campo. All'applausometro, Nadal b. Djokovic 6-3, 6-3, probabilmente per merito della possente comunità ispanoparlante qui a Miami. C'erano diversi tifosi serbi stamane all'ingresso dell'impianto impegnati in ferventi negoziati con i bagarini per ottenere i tagliandi d'ingresso. Vedremo se saranno riusciti ad entrare.

ore 12.51: appena terminata una potente interpretazione lirica dell'inno nazionale americano da parte di una soprano locale, condita dal "fly-over" dei jet della US Air Force. In pieno stile "stars and stripes". I giocatori stanno per entrare in campo. E noi ci prepariamo al trasferimento in tribuna.

ore 12.15: sale l'attesa per la grande finale odierna. Lo stadio è ancora vuoto, ma i ristoranti nell'impianto lo sono un po' meno mentre gli spettatori iniziano a rifocillarsi in vista della partita. La statistica più ecclatante tra quelle forniteci dal valente Greg Sharko dell'ATP è che i due finalisti nel torneo hanno tenuto 87 dei loro 88 turni di servizio: l'unico break è stato subito da Nadal nel secondo game del secondo set nel suo quarto di finale contro Tomas Berdych.Come accaduto ad Indian Wells, il vincitore di questo match porterà a casa $611.000, ben $89.000 in meno di quanto intascato ieri da Victoria Azarenka. Infatti nonostante il montepremi sia lo stesso per i due tornei di singolare, la WTA e l'ATP distribuiscono i premi tra i vari turni in maniera differente, con l'associazione femminile che riserva una fetta più grande della torta alla vincitrice del torneo.

ore 11.34: finito anche il palleggio di riscaldamento di Djokovic, più breve di quello di Nadal. Stranamente il serbo non ha palleggiato con un mancino per abituarsi alle rotazioni di Rafa, ed è parso abbastanza contrariato mentre provava il servizio-risposta. Come detto, fa caldo, ma non è un caldo insopportabile, per cui non dovrebbe essere uno svantaggio troppo grande per lui che nel corso della carriera ha dimostrato di non gradire pariticolarmente la calura estrema.

ore 10.50: buongiorno a tutti da Miami per questa giornata della finale maschile. Per cominciare purtroppo una brutta notizia: la squadra di Ubitennis è oggi dimezzata, in quanto la nostra valente Elisa Piva è rimasta vittima dell'aria condizionata sparata a mille ed oggi è confinata in albergo. I nostri migliori auguri di pronta guarigione.
La giornata è splendida, il sole splende, e non dovrebbe esserci minaccia di pioggia. Al momento la temperatura è di 26 gradi, prevista in salita fino a 29 nelle ore della finale. Leggera brezza da nord-est ed un'umidità non eccessiva ma comunque fastidiosa (69% al momento).
Rafael Nadal sta ultimando il palleggio di riscaldamento con il co-isolano Carlos Moya, che gli sta facendo da sparring partner in questi ultimi giorni a Miami. Ha provato due tipi di maglietta, una gialla ed una rossa, entrambe inzuppatesi dopo pochi minuti. Sfoggia pantaloncini piuttosto corti e molto larghi con cui non siamo abituati a vederlo.
Nonostante la sala stampa sia piuttosto vuota al momento, ci incrociamo spesso con l'inviato del Times Neil Harman mentre entriamo ed usciamo per controllare il palleggio di riscaldamento: il collega inglese, che probabilmente dorme qui visto che è sempre presente quando noi arriviamo, non importa quanto presto, ci ha riferito che il palleggio di Nadal è stato di grande intensità fin dall'inizio.
Ora è la volta di Djokovic, anche lui in rosso, con una fasciatura (invece del solito tape) al ginocchio sinistro, e che prima di inizare si intrattiene a conversare con Carlos Moya.

Vanni Gibertini

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