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27/04/2011 23:43 CEST - RITRATTI

Simona Halep vola senza zavorra

TENNIS - Il torneo di Fes della settimana scorsa, oltre a darci il primo titolo stagionale con Alberta Brianti, dona le luci della ribalta alla giovane promessa rumena Simona Halep. Simona è nota ai più per essersi ridotta il seno per favorire la sua carriera tennistica, ma ora i suoi risultati cominciano a parlare da soli. Oggi è già a ridosso delle top 50. Francesca Sarzetto

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Guardiamo oltre alle apparenze, e parliamo di Simona Halep come tennista. Sì, lo so, molti di voi la conoscono perché fino a un paio di anni fa la cosa che si notava di più di lei non erano i suoi risultati ma le sue misure (eccola in un "prima e dopo" per soddisfare la curiosità).

Questa giovane tennista rumena, però, ha dalla sua parte anche dei risultati interessanti. 19 anni, figlia del titolare di un caseificio e di una casalinga, ha iniziato a giocare a tennis a quattro anni, per imitare il fratello più grande. Dodici anni dopo, nel 2008, trionfa nella sua città preferita, Parigi, al Roland garros junior, battendo la connazionale Elena Bogdan per 6-4 6-7(3) 6-2, e vince anche il trofeo Bonfiglio per 6-4 6-1 sull'altra giovane promessa serba Bojana Jovanovski.
Con un bottino di cinque titoli ITF, categoria equivalente ai challenger, nel 2009 si affaccia sul circuito maggiore, e decide di sacrificare una parte di sé per la sua carriera, passando da una abbondante quinta misura a una più gestibile terza, con grande rammarico dei suoi fan. Poco dopo vince il suo sesto titolo ITF; tutti questi sono venuti sulla terra battuta.
Nel 2010 i primi risultati importanti: a Marbella raggiunge i quarti di finale partendo dalle qualificazioni, battendo la n. 70 Benesova e la n. 36 Cirstea, cedendo poi di misura alla nostra Pennetta 6-4 7-6(4). Dopo un primo turno a Barcellona, avendo di nuovo superato le qualificazioni, raggiunge la sua prima finale a Fes, dove partiva come testa di serie n.1 nel tabellone di qualificazione. Superando Hradecka, Savchuk, poi la testa di serie n.2 Patty Schnyder, arriva in semifinale, superando la Voracova, per arrendersi alla fine a Iveta Benesova 6-4 6-2. Fa poi il suo esordio nel tabellone principale del Roland Garros, cozzando contro la futura finalista Stosur.
Si qualifica poi anche per lo US Open, dove manca una grande occasione quando si trova a servire per il match sul 5-4 nel terzo set contro Jelena Jankovic, che alla fine prevale 6-4 4-6 7-5.
Nel 2011 passa per la prima volta un turno in torneo dello Slam, e già che c'è arriva al terzo, battendo Alisa Kleybanova 6-4 7-6, ma poi si arena contro Agnieszka Radwanska.
Si arriva infine di nuovo a Fes, dove raggiunge la sua seconda finale in carriera, ma l'esperienza di Alberta Brianti ha la meglio e la porta a vincere 6-4 6-3.
Attaccante da fondo, colpisce la palla piuttosto piatta, ma sta imparando a usare il top spin per avere più variazioni, visto che la sua altezza non statuaria (1.68) le rende difficile giocare solo di potenza.
Fuori dal campo, si è diplomata l'anno scorso, e la sua passione per la matematica potrebbe portarla ad una carriera nel campo economico. Le piaceva molto giocare a pallamano a scuola, ma poi ha smesso dietro consiglio del suo primo coach per non affaticare le ginocchia.
I suoi idoli sono Justine Henin, a cui vorrebbe rubare il rovescio (anche se visto che lei lo gioca a due mani servirebbero molti aggiustamenti!) e Roger Federer, le piace la competizione, e se le si chiede di descriversi con una parola si definisce "nervosa", nel senso che "sente" molto ogni momento della sua vita.
Nella classifica di questa settimana ottiene il suo best ranking, arrivando a ridosso delle top 50 (è infatti 52): dove potrà arrivare questa ragazza, ora che si è tolta il "peso" del suo aspetto fisico e può far parlare i risultati? 

Francesca Sarzetto

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