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09/05/2011 16:28 CEST - MASTERS 1000 MADRID

Djokovic atterra Nadal! e a Roma?

TENNIS - Un immenso, stratosferico e spettacolare Novak Djokovic trionfa al Masters 1000 di Madrid battendo Rafa Nadal 7-5 6-4 in due ore e 17 minuti. Per il serbo è il sesto titolo stagionale e la 32esima vittoria in stagione (su 32 partite!), la 34esima di fila. Interrotta la striscia vincente di Nadal sulla terra battuta. All'interno, l'opinione di Rino Tommasi. da Madrid, Teo Gallo

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Sorpresa nella Caja Màgica. Nadal, nettamente favorito dai bookmakers e non solo, si è dovuto inchinare a un Djokovic tremendo per potenza e lucidità. Dopo i tre set giocati con Ferrer e la sofferta semifinale con Bellucci, il serbo ha vinto con relativa facilità, conducendo quasi sempre nel marcatore.

Nadal è stato più falloso del solito e il serbo ha risposto in maniera incredibile per tutto l’incontro, facendo malissimo con il rovescio incrociato e attaccando lo spagnolo dal primo all’ultimo game.

Si inizia con un paio di minuti di ritardo, d’altronde in sala stampa ci sono Santana e Tiriac e nessuno ha il coraggio di interrompere il rumeno, che si compiace per avere ancora una volta in finale il numero 1 e 2 del mondo. Gli applausi all’entrata in campo di Nadal sono ancora più convinti, senza Federer di mezzo è chiaro che tutto il pubblico va con il maiorchino. Djoker va a servire per primo e deve subito recuperare da 0-30 e poi 15-40. Ma è un fuoco di paglia , perché Rafa gioca corto e Djokovic si muove benissimo, anticipando ogni colpo e rispondendo in maniera magistrale: anche il servizio funziona a meraviglia. Due break portano il serbo sul 4-0 e servizio: Rafa è in balia dell’avversario e allora è il pubblico che cerca di spezzare il momento magico di Nole con applausi ritmati tra un punto e l’altro. Dopo 24 minuti Nadal riesce finalmente a vincere un game, strappando il servizio grazie ai primi errori di Djokovic, compreso un doppio fallo. Il rovescio del serbo continua a fare male e Nadal fatica moltissimo a trovare lo spazio per entrare con il drive. Nole va a servire per il set sul 5-3, ma sul 30-0 si distrae e non chiude un facile dritto da metà campo; Rafa non si fa pregare e rimonta grazie al dritto che sembra cominciare a funzionare, fa il break e interrompe l’inerzia sfavorevole. Serve sul 4-5 ma Djoker gli è subito addosso con risposte da brivido e si procura per tre volte la palla del set; non riesce a trasformarle ma è solo questione di tempo. Il turno di battuta successivo lo tiene a zero e poi , dopo essersi guadagnato come minimo il tie-break, attacca alla gola lo spagnolo e lo breakka a zero con due risposte allucinanti e due colpi deviati dal nastro che lasciano la palla a pochi centimetri dalla rete, un segno premonitore . Il set più emozionante di tutto il torneo si chiude 7/5 per Nole.

Nel primo gioco del secondo set assistiamo al punto dell’anno: un pallonetto di Rafa con palla colpita in mezzo alle gambe, una prodezza che fa scattare in piedi tutta la Caja. Rafa continua a sbagliare più del solito ma il pubblico crede nella rimonta e si respira un clima epico: i due ingaggiano un duello fatto di scambi lunghissimi e continue accellerazioni, scambi da cui lo spagnolo esce quasi sempre perdente. Riesce a strappare il servizio ma subisce immediatamente il controbreak: Djokovic risponde come il miglior Agassi e Rafa adesso prova ad alzare le parabole nella speranza di mettere fretta al serbo. Ma Djokovic sbaglia poco o niente, non si scompone, spinge come un ossesso. Niente trucchi, poco contropiede, solo una serie di bordate col rovescio e di dritti sulla linea. Nadal non è abituato a soffrire sulla terra rossa, tuttavia è il migliore quando si tratta di adattarsi alle situazioni che mano mano si presentano in un match e ci si aspetta un cambio di marcia. Il pubblico gli fa coraggio “No pasa nada Rafa!” gridano. Ma Nole ha portato da casa anche gli aces e li tira fuori nel momento giusto, portandosi avanti 4-3. Nel game successivo Nadal è già sull’orlo del burrone ma si salva da 0-30: la sentenza è solo rinviata. Il maiorchino serve sul 4-5 e Nole lo attacca senza pietà, con un’altra risposta fulminante si va 0-30 e poi ci sono tre match points. Il secondo è quello buono.

In sala stampa Rafa è distrutto: ammette di non aver giocato il suo miglior tennis: “Non riuscivo a colpire bene la palla col drive. Lui si apriva benissimo il campo col rovescio, sta giocando in modo fantastico e non sbaglia quasi mai. E’ sempre concentrato, pieno di fiducia, è difficilissimo batterlo”.

Djokovic dal canto suo ribadisce l’importanza del team che lo segue: “Non ci sono segreti per queste vittorie: sono semplicemente più maturo e le persone che mi seguono sono fantastiche. E’ la mia vittoria più difficile quest’anno, contro Rafa, sulla terra e a casa sua”.

L'OPINIONE DI RINO TOMMASI

Non c’è stato il tempo di piangere sulla sconfitta di Roger Federer che probabilmente ha sottratto al pubblico di Madrid la finale più gradita. Infatti Novak Djokovic ha sostituito più che degnamente il campione svizzero anche se ha battuto l’eroe di casa.
E’ stato un grande match,combattuto a colpi di scimitarra senza le finezze che Federer avrebbe potuto assicurare . Djokovic ha probabilmente vinto il match quando è riuscito ad aggiudicarsi il primo set in cui dopo essere stato in vantaggio per 4 a 0 è stato raggiunto sul 5 pari. Un giocatore meno solido di Djokovic si sarebbe arreso, invece il serbo ha tenuto con grande determinazione finendo per costringere Nadal a prendere troppi rischi. E’comunque una sfida che rivedremo più volte nella stagione, magari Questa stessa settimana al Foro Italico. Per Djokovic è stata la 32esima vittoria consecutiva dall’inizio della stagione ma più del dato statistico conta che il tennis ha trovato un a nuova ed affascinate rivalità.
 

Teo Gallo

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