26/05/2011 22:10 CEST - Roland Garros
Colpaccio Rus: Clijsters, adieu
TENNIS - La belga, avanti 6-3 5-2, spreca due matchpoint e crolla 6-1 al terzo. L’artefice della clamorosa sorpresa è la ventenne olandese Arantxa Rus, impostasi 3-6 7-5 6-1. N°114 Wta, non ha neanche una pagina dedicata sulla guida ufficiale: "Kim è una delle mie preferite, non riesco a credere di averla battuta. Il mio nome di battesimo? Non è ispirato alla Sanchez". da Parigi, Alberto Giorni
Sembrava un match di routine, invece il tonfo di Kim Clijsters è stato fragoroso. La vincitrice degli ultimi due Slam cade al secondo turno di Parigi, che resta un tabù per lei: il titolo le è sempre sfuggito, al suo attivo ha due finali nel 2001 e nel 2003. L’artefice della clamorosa sorpresa è la mancina ventenne olandese Arantxa Rus, che si è imposta 3-6 7-5 6-1. E’ una vera e propria Carneade nel circuito Wta: numero 114 del ranking mondiale, non ha neanche una pagina dedicata sulla guida ufficiale. La Clijsters, numero due del tabellone, era una della papabili per la vittoria finale: dalla parte opposta del tabellone rispetto a Francesca Schiavone, l’avrebbe potuta incontrare solamente in finale.
La belga aveva il match a portata di mano: avanti 6-3 5-2, ha servito per chiudere sul 5-3, ha mancato un matchpoint e poi ha finito col perdere il servizio. Un’altra grande occasione è arrivata nel game successivo: sul servizio della Rus, Kim ha avuto un altro matchpoint, sprecato con un errore gratuito di rovescio. Poi, il crollo vertiginoso: la Rus si è aggiudicata il set 7-5 e ha preso subito il largo nel terzo, vinto con un clamoroso 6-1. Alla Clijsters non ha portato fortuna il completino ispirato a quello con il quale Monica Seles vinse il Roland Garros vent’anni fa. Troppi i suoi errori gratuiti, addirittura 65, compresi dieci doppi falli. “Mi sentivo in controllo del match, poi mi è sfuggito di mano", ha dichiarato la Clijsters. Non giocava da due mesi, dal torneo di Miami, e si è presentata convalescente al Roland Garros, però con signorilità non ha cercato scuse: "Difficoltà fisiche? No, stavo bene: non ho sfruttato le chance che ho avuto”.
Per la Rus il terzo turno a Parigi è il miglior risultato di sempre in uno Slam: l’ultima olandese a questo livello è stata Michaella Krajicek nel 2007. Finora lo scalpo più prestigioso era stato quello di Medina Garrigues (n°37, nel 2010). Arantxa, bionda e molto carina, in conferenza stampa ha mostrato tutta la sua timidezza: non aveva mai visto tanti giornalisti per lei: “La Clijsters è una delle mie giocatrici preferite, non mi sembra vero di averla battuta. All’inizio ero un po’ tesa, era la mia prima volta sul Chatrier, poi mi sono sciolta. Sotto 6-3 5-2, ho provato a giocare più aggressiva e ha funzionato”.
Numero 1 a livello Juniores, la Rus iniziò a giocare a cinque anni, spinta dalla sorella. E’ entrata tra le prime 100 lo scorso aprile e non vuole fermarsi qui. Tanti hanno pensato che il suo nome di battesimo fosse ispirato ad Arantxa Sanchez: “No, non è così – ha precisato –. I miei genitori non giocavano a tennis, però sono sempre stati appassionati”. Lei vive sempre con loro e si sente protetta nel clan formato da papà, mamma e dai coach Hugo Akkar ed Eddy Bank, inquadrati più volte dalle telecamere mentre esultavano a ogni punto della loro pupilla. Che pensa già al prossimo turno con la Kirilenko: “Festeggiare? Cenerò con la mia famiglia, ma sono già concentrata sulla mia prossima partita”.
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A cura di Giacomo Fazio
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