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30/05/2011 22:28 CEST - Roland Garros 2011

Fognini eroe, Montanes pollo

TENNIS - Mai visto in 40 anni un match concludersi così. Decine di tennisti azzoppati hanno battuto avversari incapaci di assestare il ko. Ma nessuno commettendo 9 falli di piede prima di concedere 5 matchpoints. Fabio non fingeva, è distrazione femorale di primo grado, domani farà altra ecografia. Montanes: "Che volete che faccia? Che picchi Fognini?". Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

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fognini-parigi3-mini
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PARIGI _ In 40 anni che seguo il tennis non avevo mai visto una cosa simile. Mai vista una partita drammatica come quella vinta da Fognini 11-9 al quinto su un Montanes più suonato di un pugile molto suonato dopo aver avuto 5 matchpoints sulla racchetta (rispondendo a un Fognini semiparalizzato che serviva a 80 km all’ora) ed essere stato prima in vantaggio di un set e anche due set a uno, 3-1 nel quarto e 5 a 2 nel quinto. 4-6,6-4,3-6,6-4,11/9 è stato invece il punteggio d’una partita indimenticabile.

Una partita incredibile che ha dato al nostro il primo quarto di finale della carriera in uno Slam, 150.000 euro e 360 punti Atp (meno quelli dello scorso anno: salirà intorno alle 32ma posizione) che nemmeno lui avrebbe sognato di conquistare per come si erano messe le cose.

Ho visto decine di giocatori azzoppati vincere con i crampi contro avversari incapaci di assestare il colpo del k.o., ma mai uno cui vengono chiamati 9 falli di piede (di cui quattro sulla prima palla del matchpoint per l’avversario, due sulla seconda sull’avant-matchpoint) negli ultimi tre turni di servizio, non uno capace di tirare botte pazzesche (“Tiravo pizze, o dentro o fuori” diceva Fognini dopo aver pianto negli spogliatoi per la vittoria a quel punto più inattesa) come ha fatto Fabio.

Quando non si ha nulla da perdere e si tira a tutto braccio si possono metterle tutte dentro se ci si chiama Fabio Fognini o _ come mi diceva il collega dell’Equipe Philippe Bouin _ se ci si chiama Henri Leconte “Uno che se fosse stato solo per il braccio e il puro talento avrebbe potuto vincere 15 Slam e invece non ne ha vinto neppure uno!”.

Fabio aveva accusato i primi crampi sul finire del quarto set, ma è stato sul 7-6 15-30 che li ha accusati di nuovo. Non poteva più muoversi, guardava la bell’arbitra bionda Louise Engzell (la stessa che si trovò ad arbitrare Serena Williams quella volta che insultò la giudic di linea cinese all’US open) non sapendo che fare: era chiaro che Fabio non riusciva più a muoversi. La gente fischiava, buheggiava. Fino al 2010 era consentito l’intervento del fisioterapista per i crampi. Da allora non più. Quindi il giocatore che ne soffre deve dire di avere qualcos’altro, un accenno di stiramento ad esempio...

“Non so bene che cosa avevo, so che non riuscivo a muovermi, mi sentivo come paralizzato, e delle fitte…”

Il professor Parra avrebbe parlato, ma prima di averlo visitato sul serio, di una possibile lesione muscolare al retto superiore. Ma il fatto stesso che non si esclude che Fognini possa incontrare Djokovic (vittorioso in 3 set su Gasquet e vittoria n.41 del serbo nel 2011, 43 consecutiva considerando le due in Davis della finale 2010) sta a significare che con tutta probabilità si è trattato semplicemente di crampi, crampi fortissimi (quindi Fognini ovviamente non fingeva di star male, stava malissimo…mica è stupido a far la scena per perdere un’opportunità come quella).

Se io dovessi scommettere punterei su Fognini regolarmente in campo contro Djokovic. Ma magari perderei.

Per il pubblico, al di là di spagnoli e italiani schierati secondo bandiera, non era facile capire da che parte stare. Molti ritenevano ingiusto il break terapeutico “conquistato” da Fognini.

Chi ne potrebbe sapere di più è il fisioterapista ITF che lo ha curato….si fosse accorto che non era uno stiramento avrebbe dovuto “denunciare” Fabio…; ho solo visto che fra lui e Fabio c’era un buon rapporto, dimostrato dal gesto del ligure che è riuscito a scherzarci in quelle semitragiche condizioni fino a rovesciargli una bottiglietta d’acqua in testa alla fine del trattamento.

Certo Montanes è stato, alla fin fine, un bel pollo. Contro uno che serviva come Fognini, seconde palle ridicole, su 4 matchpoint ha messo di là delle mozzarelle sulle quali Fognini ha preso a comandare fino a esplodere dei vincenti, mentre sul quinto (non inm ordine cronologico) ha sparato di risposta un dritto fuori due metri.

Insomma Fabio non è stato scorretto, ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque al suo posto. E alla fine quando ha vinto, e il pubblico ha tributato l’applauso più grosso al malcapitato spagnolo, si è come scusato, ha fatto dei gesti come per dire: “Che potevo fare, non l’ho fatto apposta…”.

Un modo più rocambolesco per raggiungere i quarti di finale, primo dopo Renzo Furlan nel 1995 non poteva trovarlo. Ma in fondo Fabio ha fatto comunque cinque set contro un giocatore che è classificato n.38 del mondo, mentre Furlan non aveva battuto nessuno dei primi 80 (Ondruska, Rikl, Meligeni e Draper).

Quindi non bisogna disconoscere i suoi meriti. Se poi ai suoi meriti si accompagnano i demeriti di un Montanes incapace di maramaldeggiare, beh il tennis è anche questo.

“Di Fognini sono amico, posso solo augurargli buona fortuna per il suo prossimo incontro…che volete che faccia, che lo picchi?”

Ubaldo Scanagatta

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