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04/06/2011 18:58 CEST - ROLAND GARROS

E' mancato un pizzico di fantasia

TENNIS - La Schiavone poteva allungare il match al terzo set ma non ha offerto quegli sprazzi di fantasia che hanno colorato le sue giornate migliori. Peccato per quella palla contestata, ma sarebbe riduttivo attaccarsi a un episodio. Ottava finale Slam tra Federer e Nadal: i precedenti impongono di dare favorito lo spagnolo, ma Federer non giocava così bene da due anni. Rino Tommasi

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Niente da fare e poco da dire. Di solito in questo gioco vince il più bravo e la cinese Na Li è stata migliore della nostra ammirevole Francesca Schiavone, che pure è stata a due punti dal prolungare l’incontro al terzo set. Al riguardo però il modo in cui la N Li ha giocato e vinto il tie-break (7 punti a zero l’eloquente punteggio) impedisce di sperare che la Schiavone avrebbe vinto se fosse riuscita a vincere il secondo set.
La partita si è confermata possibile ma per vincerla Francesca avrebbe dovuto trovare quei momenti di fantasia che hanno caratterizzato le sue giornate migliori.

Il primo set è scappato via senza possibilità di recriminare dal momento che la cinese ha ceduto soltanto cinque punti nei suoi cinque turni di servizio senza mai concedere una sola palla break. Il secondo set è stato ancora più difficile perché la Schiavone ha ceduto subito il servizio ed ha dovuto salvare una palla per il 2 a 5 prima di riuscire a recuperare il break ed a raggingere faticosamente il 4 pari. Sul 5 a 4 e sul 6 a 5 per la Schiavone si sono giocati, sul 30 pari, i punti che potevano girare la partita . Uno di questi, che avrebbe dato alla Schiavone il set-point è stato oggetto di una lunga perizia che l’arbitro di sedia, la svedese Engzell, ha purtroppo risolto a sfavore della nostra giocatrice, ma ridurre l’esito della partita ad un solo episodio ed ad un solo punto mi sembra riduttivo

Francesca merita i complimenti per avere raggiunto la finale e quindi conferma la legittimità della vittoria dell’anno scorso. La Schiavone e la Na Li erano tra le quindici giocatrici che avrebbero potuto vincere il torneo. Bisognava avere un po’ più di fortuna, va bene lo stesso. Roger Federer e Rafael Nadal si ritrovano per l’ottava volta (e per la quarta in questo torneo) in una finale di un torneo del Grande Slam ma non era mai successo che un epilogo del genere costituisse una sorpresa. Infatti nelle precedenti sette occasioni i due campioni erano le prime due teste di serie per cui il loro appuntamento in finale costituiva la logica conclusione del torneo. Questa volta c’era l’ostacolo Djokovic che era giustamente considerato il favorito del torneo e di conseguenza anche della semifinale che ha portato Federer in finale.

La semplice lettura dei precedenti confronti diretti (16 a 8 il bilancio a favore di Nadal, 4 a 0 quello delle partite giocate al Roland Garros, compresa una semifinale del 2005) impone di considerare Nadal favorito. C’è tuttavia una variante di un certa importanza rispetto al passato e riguarda il di verso cammino compiuto dai due campioni in questo torneo. Per la primna volta nella sua carriera Nadal è stato costretto a giocare cinque set per superare un turno (contro Isner), dopo di che è arrivato dritto in finale: Federer dal canto suo ha ceduto un solo set, quello che gli ha strappato Djokovic in semifinale. Federer non giocava così bene dal Masters del novembre scorso, anzi a mio parere non giocava così bene da almeno due anni ma questo non basta a considerarlo favorito. Ci riuscisse sarebbe una bella storia ma lo sport non è un film nel quale uno può scegliere il finale che gli piace di più.

Rino Tommasi

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