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07/06/2011 16:49 CEST - Rassegna Stampa del 7 giugno 2011

Ora Nadal è da record (Viggiani), Ora Nadal è da record (De Martino)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Ora Nadal è da record

Mario Viggiani, il corriere dello sport del 7.06.2011

Rafa Nadal in un colpo solo stava per togliere un record a Bjorn Borg: gliel'ha impedito giusto il calendario. Per un solo giorno di differenza (25 anni e 2 giorni contro i 25 anni e 1 giorno dello svedese) domenica l'ex "Nino" di Maiorca non è infatti diventato il giocatore più giovane a conquistare il sesto Roland Garros, che per l" Orso" arrivò nel 1981. Poco male, però: tutti lo pensano e tutti lo dicono, magari già con la prossima edizione dello Slam parigino arriverà il settimo successo per Nadal e allora ci sarà solo lui come primatista assoluto in quello che è il Mondiale sulla terra rossa. Borg è invece saldo con un altro record di rapidità: quello del giocatore che prima di ogni altro sia stato capace di aggiudicarsi dieci Slam. Lo svedese ci riuscì a 24 anni e 30 giorni in occasione di Wimbledon 1980, con quasi un anno di vantaggio su Nadal che domenica, sempre a 25 anni e 2 giorni, è entrato a far parte del ristrettissimo club dei giocatori che appunto hanno conquistato dieci Slam in carriera. Qui il capolista è Roger Federer a quota 16, seguito da Pete Sampras con 14, Roy Emerson con 12 (prima dell'era open, però), lo stesso Borg e Rod Laver con 11, e Nadal e Bill Tilden con 10. E lo spagnolo sotto questo punto di vista sta viaggiando più rapidamente di Federer e Sampras: ha infatti vinto il 10 Slam con un vantaggio di 171 giorni su "FedExpress" e 326 su "Pistol Pete", per cui, continuando a vincere, ovvio, ci sono concrete chance che da qui ai prossimi anni possa scalare ulteriormente posizioni in questo club elitario e magari conquistarne la presidenza. Nel frattempo, da ieri si gioca sull'erba in preparazione a Wimbledon: Nadal Intanto lo spagnolo è favorito a 3,25 per Wimbledon Federer quotato 3,50 poi Djokovic a 4,50 Rafael Nadal, 25 anni, ieri è stato a Disneyworld per la tradizionale foto post-torneo (Reuters) giocherà in settimana su quella londinese del Queen's, Federer su quella tedesca di Halle, il numero 1 prossimo venturo Novak Djokovic ha preferito invece rinunciare al Queen's per riposare (la sconfitta in semifinale al Roland Garros contro Federer è stata la prima del 2011 dopo 7 tornei vinti) e presentarsi. direttamente nel terzo Slam dell'anno. E nonostante l'eccellente rendimento parigino di Federer, è proprio Nadal il favorito dei bookmaker, anche se di stretta misura: 3,25 quota massima per lui contro il 3,50 di Roger e il 4,50 di Novak. Andy Murray, eterna speranza britannica, quarto incomodo a 10, poi gli altri a volontà. Una mancanza di tempo davvero poco piacevole La FFT, la Federtennis francese, per la finale maschile aveva invitato i vincitori del torneo negli anni che finivano con il numero 1. Presenti Manolo Santana (1961), Jan Kodes (1971), Jim Courier (1991) e Gustavo Kuerten (2001): mancava soltanto Bjorn Borg (1981), che ha rinunciato per «mancanza di tempo». Bjorn

Nadal il re

Marco De Martino, il messaggero del 7.06.2011

di MARCO DE MARTINO ROMA - Sembrava impossibile. E invece è successo. Sembrava impossibile che un mar-ziano scendesse sulla terra (rossa) e pareggiasse un giorno il record del grande Bjorn Borg, e invece domenica pomeriggio è accaduto proprio questo, sesto Roland Garros e decimo Slam, in totale 46 titoli, più un oro olimpico, più tre volte la Coppa Davis, più altre diciassette finali, più cento settimane da numero 1. E ad appena 25 anni. Rafa Nadal sull'argilla aveva perso quest'anno a Romae a Madrid, ma quando si è trattato di fare a pugni senza guantoni ha buttato giù tutti. «Nadal è un mostro - ha commentato ieri Borg - un mostro assoluto per potenza, fame, lotta, corsa, recuperi e in più non sbaglia mai, tanto che contro di lui il miglior Federer di tutti i tempi sulla terra domenica non è servito a nulla, lo dimostra il 6-1 che ha preso nel quarto set». I federiani, offesi, non sono proprio d'accordo e protestano... se Roger fosse andato in vantaggio, se quella maledetta palla corta fosse entrata, se avesse vinto il primo set, se non avesse servito così male nel tie-break, se nel primo gioco del quarto set avesse sfruttato una sola di quelle tre palle-break, se se se... La verità è che sulla terra siamo ormai al lancio della spugna (anzi dell'asciugamano) perché il tennis non esiste, viceversa quell'altro sport che pratica Nadal, una sorta di disciplina alternativa non paragonabile a nulla, una cosa poco umana, sta in un mondo a parte. Purtroppo nel confronto con Borg ballano trent'anni di differenza. Nadal ha un gioco unico però sfrutta l'evoluzione hi-tech, la sua racchetta è costruita in kevlar e carbonio come le macchine di Formula 1 e le sue corde ottagonali con anima di alluminio insieme al suo incredibile dritto con finale tipo lazo dei cowboy danno alla palla una rotazione in top-spin pari a 5.000 giri al minuto (fonte università di Castilla). Borg giocava invece con una Donnay di legno pesante la bellezza di 480 grammi e aveva corde in budello tirate a 40 chili, uno spavento. E la sua nel tennis è stata una vera rivoluzione, perché dopo di lui è nata la generazione di arrotini che ha poi partorito anche l'Eletto Nadal. Borg e Nadal hanno molte cose in comune, non solo in qualche modo la filosofia di gioco. Nadal è monastico, e anche Borg andava a letto con le galline e si svegliava con i galli. Nadal è telecomandato dallo zio, e anche Borg aveva Bergelin che era la serranda tra lui e la vita. Nadal parla poco, non protesta mai e vince sempre, idem Borg che non a caso diventò l'Orso. Di tutti e due si diceva, ok, fenomeni ma pallettari, non vinceranno mai Wimbledon. Invece Nadal ne ha vinti due (più due finali perse), mentre Borg ne ha vinti addirittura cinque consecutivi e di sicuro questo record Nadal non lo batterà mai. Come non potrà più battere il record di precocità di Borg che aveva 24 anni quando si prese il decimo Slam, mentre Nadal c'è riuscito domenica a 25. Ma Nadal supererà sicuramente Borg nel totale dei tornei visto che Borg ha fatto tilt presto e si è fermato a 11. Borg non ha mai vinto gli US Open (cinque finali perse), per i soldoni dei tornei a inviti americani saltò un paio di Roland Garros, e in più andò in Australia solo una volta, e chissà dove sarebbe se li avesse giocati tutti, gli Slam, come fanno oggi. Ma se Borg ha cambiato un'epoca, Nadal la sta marchiando a fuoco. Ieri era a Disneyland Paris perché la vittoria di un titolo per lo zio vale un giorno di vacanza. Da oggi è al Queens, ma l'appuntamento con la storia è a Wimbledon. E Federer lì nel giardino lo aspetta, per consumare la sua vendetta. Rafa la terra e quei colpi hi-tech Per i rivali il suo gioco è un incubo Bjorn è stato una rivoluzione


 

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