02/07/2011 17:28 CEST - Wimbledon

Saville conquista Wimbledon

Luke Saville

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La Gran Bretagna dovrà aspettare ancora. Il busto, arrugginito dal tempo, di Fred Perry continua a non avere compagnia. Dopo la delusione di Murray, secondo giocatore dell’era Open a perdere le prime tre semifinali giocate a Wimbledon dopo Tim Henman, gli inglesi hanno sperato per un set e mezzo di vedere Liam Broady trionfare nel torneo juniores.

Broady, di Stockport come Perry, ha finito per cedere 26 64 62 all’australiano Luke Saville. Così l’ultimo inglese ad aver vincere il titolo junior ai Championships resta il figlio del leggendario calciatore Stanley Matthews nel 1962 (dopo non avrà una grande carriera da pro, e sarà ricordato soprattutto per aver battuto Nastase al Roland Garros).

Il diciassettenne non è sostenuto dalla LTA per volontà del padre, che ha litigato con la Federazione per via di alcune fotografie di una festa cui aveva partecipato la sorella di Liam, Naomi, tennista anche lei, pubblicate su un social network. Per questo ha venduto la casa pur di finanziare autonomamente la carriera dei figli.

Campione al Master europeo U-14 a Orbetello nel 2004, campione in carica di doppio a Wimbledon (titolo vinto con Tom Farquharson), Brady aveva affrontato Saville una sola volta in carriera, nelle 14 & Under World Junior Tennis Finals del 2008, sulla terra di Prostejov. Allora come oggi, aveva vinto l’australiano.

Eppure fino al quinto game del secondo set, Broady ha dominato gli scambi, costringendo spesso l’australiano all’errore. Dopo 18 minuti, l’inglese era avanti 4-1 con due break di vantaggio, propedeutico al 6-2 con cui si è concluso il primo set.

Ma nel secondo Broady scende di tono con la prima di servizio. Saville si fa più aggressivo alla risposta e mette in evidenza le difficoltà difensive del mancino britannico soprattutto con il dritto in recupero, per via della sua apertura ampia. Dritto che invece, giocato in avanzamento, anche a sventaglio, è il colpo nel quale ha più fiducia e che gli regala più punti.

Ma è un errore abbastanza gratuito, proprio con il suo colpo migliore, a dare all’australiano il break decisivo che chiude il secondo set 6-4.

Nel terzo è un monologo di Saville, testa di serie numero 16, che infila un 6-2 senza appello e stampa il punto esclamativo sulla rimonta con uno smash a campo aperto. Nel secondo Slam della carriera disputato fuori dall’Australia, Saville diventa così il primo australiano a trionfare a livello junior ai Championships dopo Todd Reid nel 2002.

Saville, che ha commentato con ammirazione l’impresa di Bernard Tomic, arrivato ai quarti di finale, al Roland Garros si è allenato con Lleyton Hewitt. “Lleyton è il mio più grande idolo per la sua voglia di combattere. Io vorrei riuscire a imitarlo, e creare una cultura diversa rispetto agli altri junior”.

Quelle con Rusty “non sono state sessioni leggere” aveva commentato, “per me è importante poter aumentare l’intensità e reggere partite lunghe”.

Sulla terra, non certo la sua superficie preferita, non era andato oltre il primo turno. Ma sull’erba, dopo aver eliminato il secondo favorito Thiago Moura Monteiro, ha messo ampiamente a frutto quel lavoro.

Il 17enne di Canberra, classe ‘94 come Broady, è sempre stato circondato di molte aspettative, appena meno di Tomic, ma ha evidentemente faticato più di lui a superare lo scoglio tra junior e pro. Come molti australiani, prima di lui: da Brydan Klein al citato Reid. Tomic ha aperto una strada. Saville sembra avere i mezzi e la volontà per seguirla.

Alessandro Mastroluca