ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Il Giappone prova a rialzarsi

23/07/2011 11:52 CEST - LA STORIA

Il Giappone prova a rialzarsi

TENNIS – Gli ultimi due match di Davis e Fed Cup in Giappone hanno restituito una parvenza di normalità a un paese stato devastato dallo Tsunami e dalla catastrofe nucleare. Giappone-Uzbekistan e Giappone-Argentina si sono giocati nello stesso stadio dove si erano radunati gli sfollati. E non è stata accesa l’aria condizionata per risparmiare energia. Ricci Bitti: “l’ITF aiuterà nella ricostruzione”. Riccardo Bisti

| | condividi

Al mattino, Kobe si illumina con calma. Ha perso i ritmi della metropoli e ha preso quelli della provincia. E’ un posto dove conoscono la tragedia in prima persona. Nel 1995, un terremoto aveva ucciso 6.000 persone e ne aveva lasciate 300.000 senza casa. Lo scorso mese di marzo, quando lo tsunami e la conseguente catastrofe nucleare hanno messo in ginocchio il paese, questo spicchio del Giappone ha evitato ingenti danni materiali, ma non le fratture emotive. Negli ultimi due weekend, ancora una volta, lo sport è servito per unire società diverse, quasi opposte. Prima Giappone-Ukbekistan di Coppa Davis, poi un match di Fed Cup dall’interesse quasi nullo: Giappone e Argentina si sono contese un posto nel World Group II 2012. L’incontro era previsto per aprile, ma il disastro naturale ha obbligato al rinvio. E nonostante le rassicurazioni, le argentine avevano qualche dubbio prima di imbarcarsi. Timore di altre scosse telluriche, paura della radioattività. Ma una volta arrivate a Kobe (prive di Gisela Dulko, che martedì prossimo si sposerà a Buenos Aires con il calciatore Fernando Gago), hanno cambiato idea. “Abbiamo trovato gente riservata, imbarazzata, ma allo stesso tempo dolce e rispettosa. Nella cena ufficiale, il sindaco della città e gli altri giapponesi hanno fatto allusione allo Tsunami e a come stanno cercando di tirarsi su. E’ stato emozionante vederli e ascoltarli. Erano felici per la nostra visita perché vogliono tornare alla normalità e uno dei loro obiettivi è quello di recuperare le relazioni con l’esterno ha raccontato Bettina Fulco Vilella, ex giocatrice di buon livello e oggi capitana del team di Fed Cup.

Niente aria condizionata
Prima di volare a Kobe, la Fulco ha dovuto tranquillizzare le sue giocatrici. “Ho provato a calmarle mostrando degli articoli su internet in cui si assicurava che non c’era il rischio di contrarre radiazioni, perlomeno nella zona di Kobe”. L’organizzazione giapponese è stata perfetta. E non solo sul piano agonistico. Quotidianamente, un’equipe di esperti misurava quotidianamente il livello delle radiazioni. E pazienza se in mezzo alla vegetazione ha trovato spazio un’enorme diga per fornire acqua alla città. Il “Bourbon Beans Dome”, sede prescelta per l’incontro, è un gioiello architettonico, dotato di un tetto di vetro. Gli effetti del disastro naturale, tuttavia, si sono sentiti anche durante le partite. Il match si è giocato in un caldo soffocante. Per ridurre l’utilizzo di energia elettrica non è stata attivata l’aria condizionata. In Giappone, il risparmio energetico è una questione di stato. Le giocatrici si sono dovute accontentare di un ventilatore accanto alle panchine. Quattro mesi fa, l’impianto dove Giappone e Argentina hanno spallettato per la Fed Cup era stato utilizzato per accogliere gli sfollati. Nei campi secondari, all’aperto, erano stati collocati i tendoni di un ospedale da campo. L’incontro non ha avuto storia. Le ragazze di Takeshi Murakami non hanno avuto problemi a rifilare un netto 4-0 a una squadra che senza Gisela Dulko vale pochissimo. Ci è scappato addirittura un doppio 6-0, rifilato da Misaki Doi a Maria Irigoyen nel match d’apertura. Si parla tanto di Kimiko Date, che a 41 anni vince ancora grandi partite, ma il Giappone ha una squadra giovane e interessante. Ayumi Morita è del 1990, Misaki Doi e Kurumi Nara sono nate nel 1991. Chissà che non siano proprio loro a restituire al Giappone un sorriso dopo tante sofferenze. “Sul piano sportivo non c’erano speranze – chiosa Bettina Fulco – ma abbiamo avuto la sensazione che la nostra visita sia stato un piccolo aiuto in mezzo a tanta tristezza. La gente è stata spettacolare, ed è stato emozionante giocare in uno stadio che è stato centro per rifugiati e riserva di alimenti”.

Ricci Bitti: “Non vi lasciamo soli”
I giapponesi sono un popolo speciale. Non urlano. Il loro spirito combattivo lo esprimono con i fatti. Non si sono abbattuti dopo la catastrofe e stanno lottando per far tornare tutto come prima, nei minimi dettagli. I campi da tennis, non certo una priorità per la popolazione, sono stati ricostruiti a tempo di record. I giocatori più famosi hanno prestato la loro immagine e si sono interessati al destino delle giovani promesse: non potendo più allenarsi in Giappone, si sono attivati per mandarli in varie accademie in Europa o negli Stati Uniti. Ha presenziato al weekend anche Francesco Ricci Bitti, presidente della Federazione Internazionale. Prima di recarsi a Kobe, dove si è anche tenuto il sorteggio per la Fed Cup 2012, ha visitato Sendai, una delle città più colpite da terremoto e tsunami. Accompagnato da Eiichi Kawatei, vincepresidente onorario dell’ITF, ha discusso sui modi in cui la Federazione Internazionale potrà consigliare e aiutare nella ricostruzione di tanti impianti. Queste le sue parole: “La grande famiglia del tennis è rimasta colpita da quanto accaduto in Giappone e ha offerto la propria solidarietà, ma soprattutto il proprio desiderio di aiutare nella ricostruzione di questa zona del Giappone. Voglio rassicurare la federazione giapponese e i cittadini di Sendai che li aiuteremo nel loro sforzo di ricostruzione”. Perché, come ha detto Francesca Schiavone nello spot governativo andanto in onda sui canali RAI (e ora riproposto da SuperTennis), “Lo sport unisce. Non divide”. O, almeno, così dovrebbe essere.

Riccardo Bisti

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
Quote del giorno

"L'anno scorso ho perso contro suo fratello John, stavolta contro di lui. Forse l'anno prossimo vincerò contro sua sorella"

Goran Ivanisevic dopo aver perso contro Patrick McEnroe a Key Biscayne nel 1993

La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi 2010

Copertine di magazine e giornali

Ubi TV

L'impressionante difesa di Murray