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14/08/2011 23:59 CEST - Masters 1000 Montreal

Fish vuole un Masters1000

TENNIS - Terza finale consecutiva per il n.1 americano Mardy Fish che sconfigge Tipsarevic per 6-3, 6-4 nella semifinale "povera" della Rogers Cup. Solo un momento di incertezza nel match, per gran parte a senso unico. Adesso il suo avversario in finale sarà Djokovic, un Everest da scalare. Da Montreal, Vanni Gibertini

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Le facce dei bagarini fuori dall’Uniprix Stadium prima della sessione pomeridiana di semifinale valevano più di mille parole: pochi affari oggi. Al posto di una ipotetica semifinale tra Nadal e Murray, ci sono invece Fish e Tipsarevic. Chi? E’ probabile che una buona parte degli spettatori del sabato (che sono appena migliori di quelli della domenica) non avessero mai sentito nominare i due semifinalisti. C’era anche il doppio, con i fratelli Bryan: ci hanno messo 43 minuti a regolare Berdych e Mayer e far registrare così la loro 702esima vittoria nel circuito ATP (“La prima fu ad Atlanta nel 1995” ricordano, all’unisono, come sempre). Ma sono i grandi nomi del singolare che attraggono le grandi folle, e questo pomeriggio a Montreal non ci sono. Fortunatamente molti dei biglietti sono venduti in anticipo, tanto che per la sessione serale di venerdì (e ci dicono anche quella di sabato) gli organizzatori si sono inventati la vendita dei posti in piedi. Ebbene sì, come accadeva tanti anni fa a Wimbledon, qui a Montreal si può acquistare un biglietto per sostare nella piattaforma al di sopra del livello 300, più o meno al livello a cui sono i giornalisti ed i commentatori televisivi.

La partita è stata vinta in maniera piuttosto netta da Mardy Fish, che in 1 ora e 15 minuti ha raggiunto la prima finale dell’anno in un Masters 1000, dopo che era arrivato in finale anche lo scorso anno a Cincinnati (“Questo è il periodo dell’anno più propizio per me – aveva detto l’americano dopo i quarti - i tornei sono sulla mia superficie preferita, a due passi da casa, mi trovo molto a mio agio”). Tipsarevic non ci ha capito molto fin dall’inizio, anche perché Fish ha sempre aggredito gli scambi alla prima occasione possibile cercando la rete e chiudendo con volée di pregevole fattura. “Ha giocato un’ottima partita – ha confermato il serbo – rispondendo molto bene, alternando molto le velocità e venendo a rete molto più spesso di quanto non avesse fatto le altre volte che ci siamo incontrati, compreso Wimbledon”. L’unico momento di incertezza lo si ha avuto quando, in vantaggio 6-3, 2-0, 0-30 sul servizio dell’avversario, Mardy cominciava inspiegabilmente a sbagliare consentendo a Tipsarevic di infilare 12 punti consecutivi e rimettersi in linea di galleggiamento. Ma come la luce si era spenta nella metà campo a stelle e strisce, così si riaccende d’improvviso con un parziale di 13-2 che segna in maniera indelebile il match e di fatto sancisce il 6-3, 6-4 finale.

Mardy Fish arriva quindi per la terza settimana consecutiva all’atto conclusivo del torneo e raggiunge la sua quarta finale Masters 1000 in carriera.E’ stata una grande settimana, non ho giocato molto spesso qui ed ora sono in finale. I campi veloci di Montreal si adattano molto bene al mio gioco”. I suoi progressi sono evidenti soprattutto nei suoi antichi colpi deboli, come per esempio la risposta di diritto: “Ho fatto molto lavoro specifico su quel colpo, ogni giorno lo alleno, spesso faccio solo risposte di diritto, senza allenare quella di rovescio”.
Nessuno sembra prendere in considerazione la possibilità che l’avversario della finale non sia Djokovic. Tsonga non viene minimamente considerato. Parlando del n.1 al mondo la parola “incredible” viene utilizzata 5-6 volte: “Per provare a vincere devo giocare al meglio delle mie possibilità ed aggiungere qualcosa. Ma ora sono in vista del traguardo, non ci sono scuse, devo tirare fuori tutto quello che ho”.

 

Vanni Gibertini

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