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19/08/2011 16:53 CEST - LA CLASSIFICA

I 5 tic più bizzarri del circuito

TENNIS - Bleacher Report ha indicato le stranezze più...strane del tennis attuale, ATP e WTA. Dai saltelli incessanti e compulsivi della Bartoli alle palline "fortunate" di Gasquet, arrivando al rito pre-servizio della Sharapova e alle numerose anomalie rituali di Nadal, vero leader di questa "specialità". E voi, ricordate qualche tic in particolare, anche tra i campioni del passato? Traduzione di Riccardo Nuziale

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Menzione speciale. Il servizio di Ernests Gulbis
Prima che Gulbis s’incammini verso la linea di fondo campo per servire, segue una routine ben precisa.
Chiede tre palline, ci giochicchia con una mano e le controlla con le punta delle dita, prima di scartarne una, metterne un’altra in tasca ed apprestarsi al servizio con l’ultima. Tutto questo mentre si toglie il sudore dalla fronte con il polsino.
Poi fa ace, quindi suppongo che la routine funzioni per lui.

5. Il saltellare e i “colpi a secco” di Marion Bartoli
Marion Bartoli non smette mai di muoversi o fare qualcosa. Tra un punto e l’altro continua a saltellare e a fare scatti e a fare quelli che Dirk Novitzki ha chiamato (dopo aver visto di recente una sua partita) “colpi a secco”, ovvero il ripetere il movimento del servizio e dei fondamentali senza palla. La Bartoli ha altre strane abitudini, come il movimento del servizio e come gioca in generale. Ma il dottor Bartoli, suo padre e coach, le ha suggerito tutte queste stranezze per un motivo e queste stanno certamente ripagando.

4. Le palline fortunate di Dustin Brown e Richard Gasquet
Per coloro che non sanno chi sia Dustin Brown, è un giocatore giamaicano-tedesco con dei colpi e un’attitudine in campo davvero buffi. Sia Brown che Gasquet seguono un rito particolare durante le partite, rito seguito anche da altri tennisti, ma loro due in particolare.
Ogni volta che vincono un punto, richiedono la stessa pallina. Questa è superstizione pura e Dustin Brown addirittura s’incammina verso la rete se il raccattapalle si dimentica di dargli la pallina “vincente”.
Ho avuto il privilegio di vedere Gasquet diverse volte allo US Open e ho potuto notare l’escalation di questa sua abitudine nel corso degli anni. Durante il suo match di secondo turno dell’edizione 2010 contro Nikolay Davydenko, una pallina finì in tribuna (e ovviamente Gasquet aveva vinto il punto). Lo spettatore che aveva raccolto la pallina, eccitato, voleva tenersi il cimelio; Gasquet andò dall’uomo e gli chiese la pallina. L’uomo fece finta di non sentire e non si sentì in obbligo di restituire la pallina. Il francese non volle mollare e richiese la pallina “fortunata” ma, dopo trenta lunghissimi secondi, Gasquet si arrese.
Alla fine vinse in tre set, a conferma quindi che la pallina “fortunata” non aveva alcun influsso benefico.

3. Il posizionamento delle bottigliette e la “smutandata” di Nadal
Non ho idea di cosa sia Tennis Now, ma ha realizzato una simpatica compilation delle smutandate pre-servizio di Nadal. Per quanto riguarda le bottigliette d’acqua, ne ha due o tre posizionate per terra vicino alla sua sedia per il cambio campo. Le posiziona con uno schema ben preciso e chiede ai raccattapalle di non toccarle. Beve un sorso da ognuna di esse distintamente, ma comunque le sue supertizioni sono state oscurate dai suoi successi.

2. Maria Sharapova prima di ogni punto
Maria Sharapova è conosciuta per due cose: le sue magnifiche capacità di tennista e le sue urla. Un’altra cosa che fa, tuttavia, è camminare verso i teloni di fondo dando di schiena all’avversaria prima di ogni punto. Per andare ancora più nel dettaglio, quando è lei a servire, ogni volta si sposta un ciuffo di capelli dal viso, fa un paio di saltelli, fissa l’avversaria (con intenzioni omicide, ndt) e fa rimbalzare la pallina una volta.
Quest’abitudine m’infastidisce forse più delle urla. No, scherzo. Niente è più fastidioso delle sue urla acute durante gli scambi.

1. La superstizione di Rafael Nadal riguardo le linee del campo
Per qualcuno che gioca a tennis tanto quanto lui, uno dovrebbe pensare che sappia almeno come “attraversare” le linee del campo.
Ma non Rafa. Lui corre e calpesta le linee durante i punti, ma è spaventato a morte di farlo una volta che il punto è finito. Va detto comunque che almeno non ha problemi a calpestare le lettere stampate a fondo campo.
Inoltre oltrepassa la linea che ha davanti sempre con il piede destro. Fateci caso la prossima volta che vedete un suo match.

Riccardo Nuziale

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