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03/09/2011 15:48 CEST - US OPEN 2011

NY: la grande Mela. The Terminal

TENNIS - 5a parte della rubrica che vi accompagnerà nel corso dei 14 giorni del torneo facendovi scoprire una parte della città e rendovi partecipi della nostra trasferta oltreoceano. Curiosità, immagini, approfondimenti su una delle metropoli più belle del mondo. Oggi Grand Central Terminal, la stazione principale per raggiungere le principali città del paese. Da New York Giacomo Fazio

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Non è necessario essere studenti di architettura per apprezzare il Grand Central Terminal. La luce naturale fluisce attraverso le alte finestre ad arco e luci artificiali brillano sulla volta all'interno di un affresco con le principali costellazioni. Il Terminal testimonia l'eleganza e il benessere della New York all'inizio del XX secolo, periodo cui risale la costruzione dell'imponente struttura.

La ripresa economica della città degli anni '90 ha coinciso con una risalita delle sorti del Grand Central. Gran parte del merito del restauro del Terminal va a Jacqueline Kennedy Onassis, che per vent'anni ha messo la propria fama al servizio della battaglia per evitare la demolizione o la realizzazione di un grattacielo di vetro e acciaio su questo sito storico. La facciata è sovrastata dal gruppo scultoreo di 1500 tonnellate realizzato da Jules-Félix Coutan: Mercurio, il dio del commercio (nonché simbolo di velocità, più che appropriato per una stazione ferroviaria), affiancato da Minerva (dea della sapienza) ed Ercole (dio della forza).


Sotto l'arco centrale si trova una statua in bronzo del magnate delle ferrovie del XIX secolo Cornelius Vanderbilt (1794-1877), la cui società realizzò il Terminal.

L'esterno e l'interno dell'edificio sono dominati da motivi di foglie di quercia e ghiande. Appena dentro l'ingresso principale si osservano questi motivi sulle intelaiature delle porte e sui lampadari della Vanderbilt Hall, l'ex sala d'attesa. Poiché il Terminal non viene più utilizzato da viaggiatori che percorrono grandi distanze, la Hall ospita attualmente eventi ed esposizioni temporanee.


 

Uno dei progettisti del Terminal riteneva che una stazione ferroviaria dovesse avere la vitalità di una piazza del mercato o di un antico bazar e in effetti l'ingresso ha un impatto simile a quello di un luogo pubblico dell'antica Grecia o di Roma. Il marmo del pavimento, disposto in gradazioni leggermente variabili in base a principi cartesiani, aiuta la gente a valutare le distanze.

 

Giacomo Fazio

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