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03/09/2011 20:27 CEST - US OPEN 2011

Forza ragazze, agli ottavi con Flavia!

TENNIS - Flavia Pennetta ci ha regalato una gioia immensa battendo Maria Sharapova, adesso aspettiamo Vinci e Schiavone per avere tre italiane al quarto turno. Murray, terzo qualificato per il Master di fine anno, continua a lasciar perplessi: maturerà mai? L'exploit dell'eterna promessa Young. Federer al test Cilic, Serena con il portafortuna Azarenka, Davydenko prova a fermare Djokovic. Da NY Nuziale e Fazio

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Flavia Pennetta (foto di Luigi Serra)
Flavia Pennetta (foto di Luigi Serra)

Andy Murray stasera può andare a letto con tre belle notizie: con la vittoria odierna sull’olandese Haase è il terzo giocatore, dopo ovviamente Djokovic e Nadal, ad essere matematicamente qualificato per il Master di Londra e, inoltre, al prossimo turno avrà una nuova occasione per dare una regolata a quel “Deliciano” Lopez che tanto lo ha infastidito per gli apprezzamenti (piuttosto superficiali e sciocchi) dei mesi scorsi di mamma Judy. Dulcis in fundo Stanislas Wawrinka, il suo sicario lo scorso anno qui al terzo turno e suo teorico avversario per gli ottavi, è stato eliminato.

Detto questo, lo scozzese sembra non volere smettere di dare motivo ai detrattori di dubitare di lui. Certamente Haase, che aveva vinto l’unico precedente tre anni fa a Rotterdam, è un giocatore capace di grande tennis nelle sue mezz’ore buone e sta vivendo il suo anno migliore, ma un giocatore dell’esperienza e della qualità del numero 4 mondiale non può giocare una partita come quella giocata venerdì: sotto di due set, ha recuperato anche per i problemi fisici dell’olandese, vincendo sedici games su diciotto, poi di nuovo il vuoto totale, rischiando una sconfitta incomprensibile e inaccettabile.

Il problema è che non è la prima volta che allo scozzese succede, soprattutto negli Slam: quest’anno a Parigi è stato più volte graziato da Troicki, così come da Bolelli (sebbene qui abbia vinto in tre set), l’anno scorso con Wawrinka a New York e a Parigi in praticamente tutti i turni fino alla sconfitta con Berdych, nel 2009 la nettissima sconfitta con Cilic sempre a New York, il ko con Verdasco in Australia quando veniva addirittura considerato il favorito numero 1 e la sconfitta nella semifinale di Wimbledon contro un giocatore, Roddick, che in pratica ha sofferto solo quella volta. Senza contare le sfide contro Federer, Djokovic e Nadal, che lo hanno visto sempre perdere male, troppo male per quello che è il suo livello (questo è il suo migliore anno a livello Slam, ma le sconfitte subite contro i primi due giocatori del mondo hanno reso chiaro quale abisso a livello mentale ci sia tra lui e loro). Riuscirà mai a trovare un equilibrio questo giocatore che non riesce a liberarsi delle proprie paure e di una tipologia di gioco che sacrifica il suo talento?

Intanto il secondo giocatore del mondo e defending champion, Rafael Nadal, ha passeggiato su un Nicolas Mahut che non ha terminato la partita per problemi agli addominali. Il francese comunque, che aveva vinto l’unico precedente al Queen’s 2007, era sotto 6-2 6-2. Per Rafa c’è ora una partita teoricamente affascinante contro Nalbandian, che ha avuto la meglio in quattro set su Ljubicic. Teoricamente perché la Nalba può essere tutto e il contrario di tutto, può meravigliare giocando un tennis straordinario come non scendere in campo. I precedenti dicono 2-2, con l’argentino che ha dominato non solo le due partite da lui vinte (Madrid e Parigi Bercy 2007), ma anche il terzo incontro, giocato a Indian Wells nel 2009 e letteralmente buttato dall’argentino dopo aver avuto match point. L’ex numero 3 del mondo non soffre il gioco dello spagnolo perché dotato di un rovescio bimane e una risposta tra i migliori al mondo, ma ben difficilmente avrà la costanza fisica e mentale per battere Nadal in una partita tre su cinque.

Nella giornata in cui hanno perso l’ex gloria James Blake, sconfitto in tre set da Ferrer, e le due ragazze Irina Falconi (umiliata per 6-0 6-1 in 52 minuti da Sabine Lisicki) e Christina McHale (6-2 6-3 con la Kirilenko), gli Stati Uniti possono comunque sorridere per la grande vittoria dell’ex promessa Donald Young, che ha sconfitto al tie break del quinto set il numero 2 di Svizzera Stan Wawrinka, al termine di una maratona durata 4 ore e 20. Lo statunitense, classe 1989 e numero 84 del mondo, ha così eguagliato il suo miglior risultato in uno Slam, che aveva ottenuto nel 2007 sempre a New York, dove poi fu sconfitto da Feliciano Lopez. Quest’impresa non arriva senza risultati alle spalle: questa infatti è la migliore annata del giocatore, costellata dalla semifinale a Washington (sconfitta col futuro vincitore Stepanek) con la quale ha ottenuto il miglior ranking da maggio 2008.

Tutto facile per il campione 2009 Juan Martin Del Potro che si è sbarazzato per 6-2 6-1 7-5 del connazionale Junqueira, mentre saluta il torneo la testa di serie numero 17 Melzer, che come Wawrinka si è arreso al tie break del quinto set, cedendo a Igor Kunitsyn. Ernests Gulbis, dopo l’ottima prestazione con Youzhny, ha ovviamente dovuto compensare perdendo in quattro set con Gilles Muller.

In campo femminile la rumena Monica Niculescu, che fino a quest’anno non aveva vinto una partita a Flushing Meadows, ha eliminato con un roboante 6-0 6-1 Lucie Safarova, raggiungendo così il suo miglior risultato di sempre in uno Slam (finora il terzo turno raggiunto quest’anno in Australia). Ora affronta in un ottavo particolare la tedesca Kerber, che al secondo turno aveva eliminato la Radwanska e ora si è pure liberata della russa Kudryavtseva: da questa partita uscirà l’avversaria di Flavia Pennetta (se ovviamente quest’ultima batterà la Peng). Avanti la testa di serie numero 2 Zvonareva, che ora affronterà in un ottavo molto interessante la Lisicki (head to head 3-0 per la russa, che però a Parigi e Carlsbad quest’anno ha sempre vinto al terzo).

Nella giornata di domani l’Italia sarà protagonista sul Grandstand, dove prima la Schiavone (alle 11) e poi la Vinci scenderanno in campo; né Francesca né Roberta hanno mai affrontato le avversarie di domani, rispettivamente la sudafricana Scheepers e Andrea Petkovic. Su quest’ultima inoltre aleggia l’incertezza sulla sua presenza in campo: indiscrezioni la vorrebbero in forte dubbio per problemi al ginocchio destro. La Leonessa parte nettamente favorita contro la sudafricana, solo una giornata nera può mettere in dubbio il passaggio del turno che la vedrebbe affrontare Jelena Jankovic. La Vinci invece dovrà essere brava a variare il gioco, impostando gli scambi sulla varietà (fondamentale sarà l’uso del back, come già successo con la Cornet), senza farsi schiacciare dalla maggiore potenza della tedesca.

Sull’Ashe i match clou saranno Federer-Cilic e Serena-Azarenka. Il croato ha impressionato nei primi due turni, dove ha dato una lezione ai ragazzini terribili Harrison e Tomic: quest’ultimo è stato addirittura umiliato con un passivo di 3 game vinti contro 18. I precedenti con il fuoriclasse svizzero non sorridono però a Cilic, che in due partite non ha vinto un set. È però vero che, a differenza di quanto gli succedeva nei suoi anni d’oro, Federer soffre ora particolarmente i giocatori di potenza e se la partita dovesse trasformarsi in una partita giocata su pochi punti, una nuova debacle dopo Wimbledon potrebbe essere possibile: Federer, che comunque parte chiaramente favorito, dovrà essere quindi bravo a tenere il croato a dovuta distanza.

A seguire scenderà in campo Serena, che ha detto che la malattia diagnosticata alla sorella sarà uno stimolo in più per vincere il torneo, affronterà la bielorussa, testa di serie numero 4. I precedenti dicono 5-1 Serena, con l’Azarenka vittoriosa solo nella finale di Miami 2009 e con l’ultima partita risalente a poche settimane fa a Toronto, con la campionessa americana vittoriosa con un doppio 6-3. Le cinque volte in cui ha vinto, inoltre, la Williams “piccola” ha sempre vinto il torneo: segno premonitore?

In serata la promessa a stelle e strisce del momento, Sloane Stephens, affronterà la bella decaduta Ana Ivanovic. Per la diciottenne nata in Florida questo è già il miglior torneo della carriera, ma tenterà ovviamente di migliorarsi contro la serba, che qui non è mai andata oltre gli ottavi di finale e che quest’anno ha come migliori risultati due semifinali in tornei minori, a Birmingham e a Carlsbad.

In conclusione, Djokovic-Davydenko; per ora Nole ha perso tre game in due partite, ma con il russo, almeno in teoria, dovrà sudare un po’ per avere la meglio. Come si è detto più volte Kolya è ben lontano dall’essere il giocatore di qualche tempo fa, ma è comunque ancora in grado, sebbene a sprazzi, di giocare quel tennis d’anticipo impossibile che era in grado di esprimere. Il serbo è avanti 4-2 nei precedenti, curiosamente tutti giocati sul cemento e nessuno in uno Slam, con l’ultima partita giocata a Montreal e vinta dal numero 1 per 7-5 6-1, con Davydenko avanti 4-1 con doppio break e 5-4 e servizio prima di crollare. Anche stavolta vincerà Djokovic, ma il livello della partita, seppure discontinua, dovrebbe essere di livello.

Altre partite interessanti sono Tsonga-Verdasco e Dolgopolov-Karlovic. Lo spagnolo ha vinto l’unico precedente con il francese, giocato nei quarti di finale degli Australian Open del 2009, ma ora come ora Tsonga sembra nettamente favorito, in quanto troppo più in forma. Fino a qui i test non sono stati molto attendibili, visto che Tsonga ha battuto Lu e Bubka, mentre Verdasco Nieminen e Ilhan: con il finlandese Fernando ha comunque perso un set.

Dolgopolov, dopo la partita schizofrenica con il nostro Cipolla, dovrà affrontare una partita completamente differente contro il giocatore più alto del circuito e leader incontrastato nella classifica degli aces del torneo (52, con soli 4 doppi falli; il secondo, Gilles Muller, è a quota 42 con però ben 18 doppi falli), nonché autore già di un grande torneo, con le vittorie su Fernando Gonzalez e, soprattutto, Richard Gasquet. Karlovic spera di migliorare il suo miglior risultato qui a New York, terzo turno raggiunto per tre volte (la miglior prestazione Slam rimane il quarto a Wimbledon 2009). Tra i due non ci sono precedenti. Dovessimo puntare un dollaro, lo punteremmo sul croato.

Nuziale e Fazio

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