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13/09/2011 21:14 CEST - Us Open

Djokovic: non lo batte nessuno!

TENNIS - Nole Djokovic diventa il sesto giocatore a vincere tre Slam su quattro in stagione, l'ottavo a trionfare a Wimbledon e Flushing Meadows in successione, il primo a vincere 5 Masters 1000. Ha vinto 64 partite su 66 e battuto per 3 volte prima Federer e poi Nadal. "Oggi sembro superiore a Federer e Nadal, ma è questione di fiducia. Il tennis va a fasi. E' stata la mia miglior partita" da New York, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

NEW YORK - Novak Djokovic ha concluso in bellezza la sua passeggiata fra gli Slam. Ne ha vinti tre su quattro, gli è mancato solo il Roland Garros per fare il Grande Slam (perché lì fu fermato dal miglior Federer della stagione).

La sua superiorità tecnica su Nadal, dopo sei vittorie consecutive su sei sfide nel 2011 (e in tre superfici diverse) principalmente dovute al fatto che fra due giocatori di fondocampo chi può fare il punto con tutti e due i fondamentali è favorito su chi può farli soltanto (o quasi) con il dritto, non può più essere messa in discussione.

Semmai è quella su Federer che invece non può essere considerata netta, perché se per batterlo bisogna annullare due matchpoint (quest’anno e un anno fa), e il primo dei due sparando un missile improbabile alla “o la va o la spacca, e a Parigi ci si è perso, questo significa che il divario tecnico è molto più marginale. E non significa, al contrario, che Federer sia più forte di Nadal.

Semplicemente le caratteristiche tecniche di Federer, più completo, più vario, creano più problemi a Djoker di quante ormai sappia crearne Rafa. Speriamo che nei prossimi Slam il sorteggio rimetta di fronte, nella stessa metà, Federer e Nadal per vedere se nel corso degli anni le cose sono cambiate o meno. Federer ha semrpe sofferto Nadal, ma può anche essere che dopo queste batoste al suo morale, Rafa non sia più lo stesso.

Intanto Djokovic è il sesto giocatore dell’era open ad aver vinto 3 Slam nello stesso anno, l’ottavo a fare l’accoppiata Wimbledon Us Open, il primo a vincere 5 Masters 1000 (con 4 finali su Nadal, più i due Slam finali sempre su Nadal…), e il primo a ritrovarsi a questo punto della stagione con sole due sconfitte (Federer e Murray a Cincinnati) e 64 vittorie. E’ anche il secondo giocatore dopo Del Potro a battere in uno Slam, uno dopo l’altro, sia Federer sia Nadal.

Sono exploit da supercampione, tanto che a questo punto, visto che Roger ha 30 anni, che Nadal non sembra in grado di prendergli le misure, che Murray è al momento soltanto un buon…quarto fra i Fab Four, e che all’orizzonte non si profila nessun serio ricambio (Del Potro tornerà quello che è fuggevolmente stato?), sorge spontanea la domanda: ma quanti Slam vincerà ancora Novak, che a 24 anni ne ha già conquistati 4, due Australian Open, un Wimbledon e un US open?

Sono domande ricorrenti quando uno vince. Ce lo si chiedeva di Nadal quando vinse il suo decimo Slam, di Federer quando aveva superato i 14 di Sampras per arrivare ai 16 che però sono rimasti tali dall’Australian Open 2010.

La finale è durata più di 4 ore e c’era da aspettarselo viste le caratteristiche dei due. Quelle tecniche ma anche quelle comportamentali. Djokovic che fa rimbalzare la palla prima di servire anche 14 volte, Nadal che prende sempre il massimo del tempo fra un punto e l’altro (e spesso lo scavalca). Entrambi hanno rimediato da Carlos Ramos un’ammonizione per “time violation”. Ne avrebbe potuto dare molte di più. Ma va anche detto che gli scambi erano spesso pazzeschi, di un’intensità folle.

E’ stata una grande partita. Due giocatori con le loro caratteristiche, attaccanti corri e tira da fondocampo _ per usare un’espressione cara a Robertino Lombardi _ finiscono per giocare inevitabilmente a specchio. Si lavorano ai fianchi e come uno accorcia l’altro affonda il vincente. La differenza, come dicevo sopra, è che Djokovic gioca più sciolto, meno di forza, e può chiudere il punto tanto con il dritto (più spesso) che con il rovescio, mentre Nadal lo fa spesso di dritto e quasi mai di rovescio. Con il rovscio,soprattutto in fase di risposta, Rafa si ritrova spesso costretto a giocarlo con il taglio sotto la palla, e lì la palla magari non si alza tanto dal cemento (però non dà noia a Djokovic che è fatto di gomma e non ha nessuna difficoltà a piegarsi fino a terra anche se deve giocare il rovescio bimane…un colpo che di solito soffre i rimbalzi molto bassi, ma non nel suo caso) ma va piano.

Non è quasi mai vincente. Due colpi contro uno, per chi a rete non viene che a cogliere punti fatti per tre quarti, non c’è quasi gara. Djokovic, inoltre, ha dimostrato anche di avere più mano: le smorzate vincenti sono state tutte sue. Nadal ne ha provate un paio e non le ha fatte bene.

Con maggior souplesse Djokovic riusciva a giocare anche più lungo. Il gioco lo ha sempre comandato lui. Soprattutto nel primo set, un 6-2 netto che ha subito evidenziato le difficoltà odierne di Nadal a mantenere il proprio servizio. Lo ha perduto 11 volte. Impossibile vincere nel tennis maschile quando si subiscono 11 break su 18 servizi! Nadal batteva costantemente sul rovescio di Djokovic e questi rispondeva montandoci sopra con le due mani e giocando incrociati strettissimi che mettevano subito in difficoltà il maiorchino.
Nel secondo set Nadal ha allungato un po’ la traiettoria dei colpi, ma non abbastanza. Salvo il 2-0 iniziale ha dovuto sempre inseguire, e quando ha recuperato per la seocnda volta un break sul 3-4, poi però sul 4 pari ha perso il servizio a 15.

Nel terzo la condizione atletica di Djokovic è calata di quel tanto che basta ad un Nadal per riequilibrare un po’ la partita. Lo scambio di 31 palleggi sulla pallabreak per il 5-3 per Nadal (vinto da Djokovic) resterà a lungo impresso nella memoria di chi l’ha visto. Una roba indescrivibile. 20 di quei 31 colpi sarebbero stati probabilmente vincenti contro chiunque non si chiamasse Nadal o Djokovic, i migliori difensori del mondo con la racchetta in pugno. Nadal meritava di arrivare al quarto set per la grinta irriducibile che lo ha trascinato sempre. Quanti si sarebbero arresi al posto suo!
Djokovic gli ha dato però una mano, soprattutto quando, strappata la battuta per l’ennesima volta a Rafa sul 5 pari, ha servito per il match sul 6-5 e si è trovato a due punti dal trionfo.
Lì ha avuto un attimo di incertezza quando, con un rovescio che si stava apprestando ad attaccare dopo aver spinto sui teloni di fondo Nadal, ha fatto un passo avanti per anticiparlo…poi ci ha ripensato, ha avuto forse paura, ha voluto giocare più prudente e il rovescio comodo gli è volato via. E sul 30-40 un dritto inside-out gli è uscito di poco: sarebbe stato un vincente. Ma si è trovato al tiebreak, e presto sotto 5-1, poi 6-3.
Lì ho pensato: vuoi vedere che adesso, mentre Djoker manifestava dolori alla schiena _ e dopo il primo game del quarto avrebbe chiamato il fisio in campo _ Nadal esce fuori alla distanza? E ho pensato al match di boxe fra Joe Frazier e Muhammad Alì, quando Frazier aveva tirato talmente tanti pugni nei primi sette round (parecchi a vuoto però perché Cassius Clay schivava come nessuno, quasi irridendolo) che non ce la faceva più a tirarli. E Cassius Clay venne fuori da grandissimo dominatore nel finale, perché negli occhi di Joe si era spenta la luce, e soffocata l’ultima stilla d’energia.

Djokovic ha detto, fra l’altro (leggete i transcript e ascoltate l’audio): “E’ stata la mia miglior partita…L’anno prossimo sarei contento di fare la metà dei risultati di quest’anno…All’incontro di Davis con l’Argentina non ho ancora pensato, l’importante sarà recuperare…. Nadal è un grande che non molla mai, anche quando era sotto do un break nel terzo set è riuscito a rimontare e a vincerlo, io non ero certo contento quando mi sono trovato al quarto set…avevo ma di schiena, un crampo ad una gamba, ho cercato di servire più piano ma piazzando la palla di più…Sì, oggi sembro superiore a Nadal e Federer ma è solo per una questione di fiducia, il tennis va a fasi, ci sono stati periodi in cui Federer vinceva tutto, tre Slam all’anno, poi l’anno scorso è stato Rafa a vincere tre Slam, adesso quest’anno sono stato io…
Il mio contratto con Tacchini quando spira? Beh ora ce l’ho _
e mostra il marchio tirando su la maglietta _ e per ora lo tengo"

LE DICHIARAZIONI DI RAFAEL NADAL: “Ho giocato meglio che a Wimbledon, ero più pronto che là, lui ora ha molta più fiducia e quindi tira tutto. E’ stato decisivo il game in cui ho subito il break nel quarto set all’inizio, se riuscivo a stargli incollato, magari potevo farcela…lui ha preso quel lungo time-out non voglio trovare scuse, però mi ha spezzato un po’ il ritmo. Dopo non sono riuscito più a ritrovarlo…ma sono orgoglioso di come ho lottato"

Ubaldo Scanagatta

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